Referendum. Affluenza alle 19 al 57%

di redazione 04/12/2016 POLITICA
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E' oltre il 55% l'affluenza alle ore 19 in Italia per il referendum. Lo si rileva dal fonti del del Ministero dell'Interno. Si attesta al 57%

Si conferma il buon dato dell'affluenza alle urne per il referendum costituzionale. le prime cifre che stanno arrivando al Viminale (2.620 Comuni su 7.998) indicano una percentuale del 56,59 er cento. Alle 12 di oggi si era recato alle urne il 20,14 per cento degli aventi diritto. Trattandosi di una consultazione costituzionale non è necessario il quorum di affluenza minima previsto invece per i referendum abrogativi. Si può votare fino alle ore 23. Le operazioni di scrutinio avranno inizio subito dopo la chiusura della votazione e l'accertamento dei votanti.

La Regione dove si è votato di più è il Veneto con il 66%, quella dove si è votato di meno la Calabria con il 44%.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha votato per il referendum costituzionale a Palermo. Il capo dello Stato ha votato al seggio 535 della scuola media "Piazzi", a poca distanza dalla centrale via Libertà dove si trova la residenza di Mattarella.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, dopo una decina di minuti di fila, è entrato nella sezione numero tre e ha votato salutando il presidente e gli scrutatori e i tanti fotografi e giornalisti presenti nella scuola De Amicis. Renzi è arrivato al seggio accompagnato dalla moglie e dai figli.

Si sono aperti regolarmente alle ore 7 i seggi per il referendum costituzionale, con le "Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione".

Il corpo elettorale, ripartito nei 7.998 Comuni e nelle 61.551 sezioni elettorali del territorio nazionale, è pari a 46.714.950 elettori, di cui 22.465.280 uomini e 24.249.670 donne. Lo scrutinio dei voti inizierà nella stessa giornata di oggi, subito dopo la chiusura delle votazioni alle ore 23.

Duecentotrentasei giorni dal via libero definitivo del Parlamento (12 aprile 2016) al voto oggi, passando per 5.600 votazioni tra Camera e Senato, 4.500 interventi, 83 milioni di emendamenti che hanno portato il provvedimento a 122 modifiche finali. Questo, in sintesi, l'iter "numerico" della riforma sulla quale saranno chiamati a esprimersi 50,7 milioni di italiani, di cui circa 4 milioni residenti all'estero.

Da Firenze e da Piero Pelù scoppi il caso delle matite cancellabili. Alcuni Cittadini sono entrati nelle cabine con gomme da cancellare in tasca e hanno testato la matita sulla loro croce. Inevitabile lo scarabocchio grigiastro e l'annullamento della scheda. Altri chiedono la sostituzione delle matite e si rifiutano di votare. Succede a Vibo Valentia, Isernia, Agrigento, Napoli, Catania. Qui interviene la Digos, tre lotti di matite sono sostituiti nella scuola Dante Alighieri.

Dalle prefetture interessate sottolineano che la "matita copiativa può essere cancellata da un foglio bianco, ma non dalla scheda elettorale" che se messa alla prova rischia di essere "bucata" e quindi di invalidare il voto e l'elettore è passibile di denuncia da parte del presidente del seggio. Spiegano. Le matite copiative provengono dal ministero dell'Interno e quest'anno hanno un colore esterno blu, ma scrivono in nero. L'invito è a "evitare inutili allarmismi". Perché, inoltre, "chiunque può assistere allo scrutinio subito dopo la chiusura dei seggi".


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