E' la domenica dell'incontro. In tutta Europa fedeli musulmani nelle chiese per pregare assieme ai cristiani

di redazione 31/07/2016 CULTURA E SOCIETÀ
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Il mondo dell'Islam entra nelle chiese europee. Dopo l'appello delle autorità religiose cattoliche e islamiche in Francia, appello all'unione, al dialogo dopo i tragici fatti di Nizza e Rouen, in tutta Europa molti sono i fedeli musulmani che hanno assistono in questa domenica alle celebrazioni liturgiche. E anche in Italia

Da Milano a Roma e Palermo, da Torino a Bari, imam e fedeli musulmani preghano insieme ai cattolici prima e durante le messe della domenica. Tra loro, in borghese anche un otevole dispiego di forze dell'ordine.

Nei giorni scorsi l'appello lanciato dal Centro per il culto musulmano francese dopo l'assassinio di padre Jacques Hamel: "i musulmani vadano a messa domenica mattina per dare ai cattolici un segno di solidarietà". Immediatamente la Coreis (Comunità Religiosa Islamica Italiana) ha annunciato l'intenzione di dare seguito anche in Italia a questa testimonianza di fratellanza spirituale: oggi suoi delegati porteranno il saluto in chiesa in tante città, dal Nord al Sud del paese, da Milano a Palermo. 

La Coreis, la Comunità religiosa islamica italiana, ha raccolto l'appello, ma il mondo musulmano ha risposto con qualche distinguo. Il portavoce della Grande Moschea di Roma si è detto in disaccordo con l'iniziativa, temendone "il tono spettacolare", ma tre imam di altrettanti quartieri della capitale parteciperanno alla messa a Santa Maria in Trastevere. "Siamo molto grati per questa risposta pronta, tempestiva e chiara", ha commentato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei. "Se continuano su questa strada si potrà creare un vero isolamento attorno a questi fanatici omicidi".

Milano alcuni membri della Coreis parteciperanno alla messa nella parrocchia di Santa Maria in Caravaggio. Non è la prima volta: era già successo dopo l'attentato al Bataclan di Parigi del 13 novembre. A Torino una delegazione di fedeli islamici parteciperà alla celebrazione cattolica nel Santuario della Consolata, a Bari musulmani e cattolici pregheranno insieme nella cattedrale di San Sabino e leggendo la Bibbia e il Corano, quest'ultimo prima in italiano poi in arabo.

Napoli una delegazione della Confederazione islamica campana e Abdullah Cozzolino, segretario generale della Confederazione islamica italiana, sono alla messa del mattino nella Cappella del Tesoro di San Gennaro in Duomo, accolta dalle parole del Vescovo ausiliario, monsignore Gennaro Acampa: "Insieme ai fratelli musulmani che sono qui oggi, ad allietare questa celebrazione, chiediamo al Signore il dono della pace".

Intanto il Primo monistro francese Valss aveva dichiarato che "l'islam ha trovato il suo posto nella Repubblica, nonostante i ripetuti attacchi populisti, della destra e dell'estrema destra. Questo rifiuto insopportabile dell'Islam e dei musulmani, queste parole, questi atti, come le parole e gli atti antisemiti, anti-cristiani, devono essere combattuti con estrema forza"

Anche in Italia l'iniiativa ssume un forte significato simbolico di ricerca di unità, rispetto e dialogo reciproco. Secondo il Presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e del Movimento Uniti per Unire: "Papa Francesco, tutti i cristiani, i musulmani, gli ebrei e i laici piangono per la perdita di Jaques Hamel e per tutte le vittime del franchising del terrore e levano al cielo la loro preghiera. Non ci sono distinzioni di religione quando si vive  in un Mondo spaccato dalla guerra, una guerra che cresce e che dissemina l'odio a causa di furie omicide strumentalizzate dal Daesh":

Così Foad Aodi, Focal Point per l'Integrazione in Italia per l'Alleanza delle Civiltà (UNAoC) e Presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e del Movimento "Uniti x Unire", ha commenta quanto dichiarato ieri dal Santo Padre dinnanzi a migliaia di giovani dalla città di Cracovia,  in merito agli ultimi episodi di sangue che si sono conclusi con l'attentato nella chiesa di Rouen.

"Ringraziamo Papa Francesco - prosegue - che con estrema lucidità parla della strumentalizzazione della religione per altri fini, essenzialmente di natura economica o politica. Sulla deviazione del Daesh dalla religione islamica abbiamo già parlato a sufficienza, chiarendo che chi trucida le persone nel nome di un Dio è senza religione e non c'entra niente con l'Islam. Non dobbiamo lasciare che la religione e la spiritualità siano deturpata dal Daesh; solo unendo le nostre anime e le nostre forze possiamo avere una chance di opporlo; solo facendo prevalere i processi di pace e deponendo la paura può crollare il tentativo di scatenare guerre inter-religiose".

Definendosi "indignato insieme a tutti gli arabi e i musulmani d'Italia" dalle strumentalizzazioni costanti politiche e mediatiche, Aodi lancia un appello rivolto a tutte le religioni:

"Le Comunità del Mondo Arabo in Italia chiedono ai Rappresentanti della Chiesa e di tutte le religioni, musulmani, ebrei, copti, maroniti, ortodossi, valdesi e buddisti   di unirsi per far muro -  il solo che serva in questo momento - contro il terrorismo fai da te e contro ogni tentativo del Daesh di scatenare uno scontro tra le civiltà, tra Occidente e Mondo musulmano. Come ha dichiarato ieri il Presidente della Repubblica Mattarella, dobbiamo lavorare tutti insieme per superare l'ansia di questo momento".

Il Focal Point conclude il suo discorso definendosi ancora "fiducioso nella costruzione del dialogo" e rivolgendo i suoi ringraziamenti ad Ahmad Al-Tayyib, il grande Imam di Al-Azhar,  ad Abu Mazen, alla Regina di Giordania Rānia al-‘Abd Allāh, alla Comunità Musulmana in Francia e "a tutti gli esponenti del Mondo musulmano e Arabo nel mondo che continuano a condannare questo terrorismo cieco del quale siamo tutti vittime".

 

 

 



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