Dal New York Times rivelazioni sulla morte di Regeni. "Scambiato per una spia antigovernativa"

Il governo egiziano replica con una nota ufficiale che smentisce le "illazioni dei Media occidentali"

di redazione Euroroma 14/02/2016 POLITICA
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Si squarcia il velo di depistaggi e disinformazione sulle ultime ore di vita di Giulio Regeni al Cairo il 25 Gennaio scorso. Il New York Times, da subito attivo nel provare a ricostruire la vicenda del giovane ricercatore italiano, ha scritto, citando fonti direttamente ascrivibili ai servizi della sicurezza egiziana, che Regeni fu scambiato per una spia a causa di “alcuni contatti sul telefono di persone legate all'opposizione anti-governativa".

Se le testimonianze citate dall'autorevole quotidiano americano trovassero conferma, si tratterebbe della prima ammissione in questo senso da parte di esponenti delle autorità egiziane, seppure in forma anonima.

Inoltre pare ci siano testimoni diretti o indiretti, per aver visionato le immagini di alcune telecamere a circuito chiuso, del momento nel quale Regeni è stato fermato, perquisito e portato via dalla polizia egiziana la sera del 25 Gennaio.

Intanto trapelano indiscrezioni cui risultati degli esami autoptici sul cadavere del ragazzo. Secondo l’Agenzia Reuters, il corpo, tra le varie sevizie già evidenziate, presenterebbe sette costole rotte e segni di scosse elettriche sui genitali. 

Non è probabilmente un caso che il quotidiano americano si stia così impegnando nella ricerca della verità a proposito del ragazzo ucciso. Infatti il giornale riporta ormai da diversi giorni sulle proprie colonne articoli e interviste degli attivisti egiziani contro il regime, che denunciano come almeno un centinaio di persone siano scomparse nel solo mese di Gennaio, rapite o incarcerate dalle forze di sicurezze de Il Cairo. Si tratta di attivisti che protestavano contro le leggi speciali volute dal Governo contro le manifestazioni di piazza e la libera espressione di pensiero.

Grande cautela giunge dagli ambienti vicini alla famiglia del ragazzo friulano, tramite l’avvocato Alessandra Ballerini, si fa sapere di seguire con attenzione le indiscrezioni del NYT, sottolineando come sia difficile avere riscontri a proposito delle dichiarazioni delle fonti. Cautela seguita anche dal Governo italiano.

Tra le forze politiche la più attiva appare il Movimento 5 Stelle che con Di Battista chiedono un forte intervento diplomatico dell’Italia in sede Onu, non escludendo di chiedere l’interruzione delle relazioni diplomatiche con l’Egitto.

 Alle denunce e ai sospetti risponde ufficialmente il governo egiziano che in una nota del Ministero dell'Interno, definisce "fantasiose" le informazioni pubblicate dai media occidentali secondo le quali "l'accademico italiano Giulio Regeni sarebbe stato arrestato da elementi appartenenti ai servizi di sicurezza prima della sua morte": lo riportano molti media egiziani tra cui l'agenzia ufficiale Mena.

Secondo la nota "I media occidentali avevano pubblicato informazioni completamente erronee circa le condizioni della scomparsa dell'italiano, una grande squadra di indagine è incaricata di svelare i moventi dell'omicidio dell'italiano e che questa squadra coopera pienamente con la controparte italiana", i risultati delle ricerche e delle indagini su questo caso saranno annunciati quando porteranno a risultati utili".

 


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