Quando Roma parlava francese. In mostra il breve respiro della Repubblica romana

di Guia Fortuna 22/12/2015 ROMA
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Sulla scia della rivoluzione francese e per soli venti mesi, a cavallo tra il 1798 ed il 1799, gran parte dei territori dello Stato Pontificio furono occupati dai francesi, che strapparono Roma al dominio temporale di Papa Pio VI. Nacque così la prima Repubblica romana, un periodo pieno di contraddizioni ma anche di rottura con la dominazione pontificia.

Roma si ritrovò con un governo repubblicano che stravolse strutture politiche ed amministrative. Era necessario infatti, inventare nuove “cerimonie pubbliche” per quelle che venivano chiamate feste rivoluzionarie, trasposizione capitolina di quelle francesi.

Servirono allo scopo, la redazione di programmi ricchi di simboli e di richiami ai secoli repubblicani dell’antica Roma, e la realizzazione di imponenti apparati effimeri, a cui collaborarono architetti, pittori e scultori.

La memoria di questo periodo, è oggi affidata quasi interamente al Museo Napoleonico di Roma, normalmente non fruibile e conservata nei depositi della struttura.

Per questo la mostra “QUANDO ROMA PARLAVA FRANCESE. Feste e monumenti della prima Repubblica Romana (1798-1799) nelle collezioni del Museo Napoleonico”, promossa da Roma Capitale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e curata da Marco Pupillo, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, si dimostra un’ottima occasione, peraltro gratuita, per approfondire un periodo storico italiano che s’intreccia così profondamente con la storia francese.

Dall’11 dicembre 2015 al 13 marzo 2016, sarà possibile visitare in due sale del Museo, i materiali inerenti al periodo, soprattutto disegni ed incisioni, che spiegano il processo ideativo di alcune opere di forte connotazione politica, dal disegno preliminare alle successive prove d’autore fino alla stampa definitiva. Materiali che sono diventati una testimonianza rara, dopo la distruzione nel corso della successiva Restaurazione delle opere finali.

Accanto alle testimonianze grafiche in mostra, sarà possibile ammirare una rarissima serie di pendenti con emblemi rivoluzionari, sinora mai esposti in Italia, realizzati con la peculiare tecnica romana del micromosaico.

Quest’esposizione fa parte di un progetto più ampio, incentrato sugli anni d’influenza francese a Roma (1798-99, 1809-14), cui saranno dedicate altre mostre nei prossimi anni. 


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