Suddistrutto. In Calabria un blog collaborativo per sensibilizzare sulle questioni ambientali

di Euroroma 15/10/2015 LA VOSTRA VOCE
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Una delle ultime frontiere in tema di giornalismo e cittadinanza è quella dei siti, blog, portali, costruiti grazie alle iniziative di singoli e associazioni che diffondono notizie sulla qualità della vita e dei problemi ambientali dei territori. Notizie a cui collaborano, in quello che viene appunto chiamato “giornalismo collaborativo”, i singoli cittadini attraverso testimonianze dirette, l’invio di foto, video, documenti.

Tra i molti progetti che si possono trovare in rete vi è Suddistrutto, progetto nato sull’Alto Tirreno Cosentino, fra i comuni di Praia a Mare e Tortora, ma che si apre a tutta la Calabria (e dintorni); terra da sempre ai margini spesso devastata da scelte politiche legate a interessi dei singoli.

Sulla home del sito - https://suddistrutto.wordpress.com/info/ - è possibile leggere che “Gli interessi economici di privati e amministrazioni colluse hanno distrutto qualunque tipo di economia, danneggiando la qualità di vita della popolazione e speculando sul territorio. Residence e mega- alberghi costruiti promettendo nuovi posti di lavoro mai ottenuti e a una manciata di metri dalla riva e da aree protette; interi paesi sorti senza osservare alcuna norma sull’urbanistica hanno fortemente eroso le fasce costiere e l’entroterra, esponendo l’intera Regione ad un alto rischio idrogeologico ed ai rischi da esso provenienti (frane, alluvioni, allagamenti).

Ma i rischi alla salute provocati dalla mano dell’uomo non sono derivati solo dall’abusivismo edilizio, purtroppo.

Le tante discariche abusive, le navi dei veleni disseminate lungo il Mar Tirreno e i fusti tossici interrati tra l’entroterra e le coste, il malfunzionamento dei sistemi di depurazione e il versamento illecito di liquami nelle acque reflue hanno fortemente inquinato il mare e il bel paesaggio calabro. Le fabbriche di veleno, come la Marlane di Praia a Mare e la Montedison di Crotone, raccontano un dramma a più sfumature: lo sfruttamento di operai e operaie che hanno lavorato per 40 anni senza alcuna tutela finendo per ammalarsi di tumore e senza mai ottenere giustizia e verità;la disoccupazione; il cancro esteso a macchia d’olio in quei paesi una volta fiorenti e sulle cui cause, probabilmente dovute a scarti industriali pericolosi sotterrati negli ambienti circostanti le ex industrie mai nessuno ha però voluto veramente indagare, affermando che nulla è accaduto".

I promotori dell’iniziativa, tra cui molti giovani, ragazzi e ragazze, che vivono quotidianamente la difficile realtà di questi luoghi, vi è innanzitutto la volontà di informare sull’inquinamento, sull’origine dei disastri ambientali, distribuendo dossier, questionari da compilare anche a livello interattivo sul blog. Richiesta fondamentale è quella dell’istituzione di un registro pubblico sui tumori, in modo dadotare le popolazionidi strumenti che siano capaci di aiutare nella prevenzione del cancro, permettendo di avviare studi scientifici e indagini più dettagliate sulle cause di ciò che pare sia diventata una nuova epidemia.

L’obiettivo forse più ambizioso e difficile per Suddistrutto è quello di riuscire a creare un clima partecipativo e collaborativo tra cittadini e cittadine per discutere e avanzare proposte realmente utili al benessere di tutti, scardinando un clima di paura e silenzi che sembra attanagliare le comunità locali in tema di inquinamento.

 Primo appuntamento di Suddistrutto il 16 e 17 ottobre presso la sala consiliare del comune di Tortora. Le due giornate si aprono nel pomeriggio del 16 ottobre, alle 17.30, con il convegno “Inquinamento, cancro e il registro tumori.. che non c'è!”, che avrà come relatori il dott. Ferdinando Laghi (vicepresidente di ISDE- Medici per l'Ambiente) e l'ing. Flavio Stasi (Movimento Terra e Popolo). Gli approfondimenti e gli spunti, con la testimonianza di chi lotta da anni a difesa della Calabria, saranno sviluppati il giorno successivo (17 ottobre, alle 17), che sarà dedicato alle forme di partecipazione collettiva, agli strumenti per tutelare tutti assieme il territorio, all'avanzamento di proposte e agli obiettivi da perseguire.

 



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