Emergenza Sud. Se Renzi preferisce il tennis

di Massimo Lorito 14/09/2015 POLITICA
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Il premier è un politico decisionista, non vi sono dubbi. Due tenniste italiane, Flavia Pennetta, poi vincitrice del torneo, e Roberta Vinci, arrivano in finale agli Us Open di Flushing Meadows, e non ci pensa due volte. Sale sull’aereo e assiste al trionfo dello sport italiano al femminile. Si sa che sport e politica negli ultimi anni hanno subìto una trasformazione, potremmo dire “ontologica”, l’uno sempre più spesso sconfina nell’altro. D’altronde in Germania, ad esempio, nessuno si scandalizza se la stessa cancelliera Merkel vive in prima persona le sue molte passioni agonistiche che la fanno sempre essere presente ai momenti clou, come finali calcistiche, di atletica, tennis e così via. E’ la politica 2.0!

Ora però occorre sottolineare che se Renzi ha pienamente diritto di dichiarare che in finali storiche come quella del singolare femminile degli Open statunitensi, l’Italia deve essere rappresentata con orgoglio anche dalla leadership politica, non si può non osservare che per essere dall’altra parte dell’Atlantico, il presidente del consiglio ha dovuto rinunciare ad altri impegni qui, sulle sponde del Mediterraneo. Uno su tutti:  La Fiera del Levante a Bari, da anni tradizionale appuntamento degli imprenditori, dei lavoratori, delle attività produttive del Meridione che nel capoluogo pugliese si danno appuntamento anche per fare il punto della situazione sullo stato di salute del Sud. Un evento che negli anni ha costantemente visto la partecipazione di tutti gli inquilini di Palazzo Chigi ben consapevoli di dovere essere presenti per dimostrare anche che il Sud d’Italia non è una protesi o un peso da trascinare ma una questione cruciale per la crescita economica e sociale della nazione. Da Moro ad Andreotti, da Fanfani a Craxi, fino a Berlusconi, i leader hanno partecipato con disciplina da protocollo alla Fiera e così Matteo Renzi un anno fa. Ma questa volta il richiamo dell’adrenalina sportiva e l’opportunità, ghiotta per qualsiasi politico, di saltare sul carro del vincitore e partecipare alla sua festa (oltretutto in questo caso la festa era assicurata visto che con le due tenniste in finale la vittoria italiana non era in dubbio!), lo hanno deviato verso la Grande mela e i campi in cemento di Flushing Meadows.

La cosa non è piaciuta affatto al Governatore della Puglia Emiliano, che già nella rovente estate scorsa aveva polemizzato con il premier circa la presunta poca attenzione del Governo verso l’annosa questione meridionale. La polemica era stata aspra e i due non se le erano mandate a dire. Era intervenuto anche lo scrittore Roberto Saviano sostenendo che con un sud messo male e dimenticato, il paese mai avrebbe potuto uscire fuori dall’impasse della crisi di questi anni. Renzi naturalmente aveva difeso l’operato del Governo, sostenendo che l’esecutivo, primo fra quelli che lo avevano preceduto, aveva già inaugurato grandi investimenti. Infine Renzi aveva aggiunto che era tempo di rimboccarsi le maniche e di smetterla con i piagnistei, acuendo il fastidio di intellettuali, politici e gente comune che ogni giorno è costretta a confrontarsi con una realtà difficile senza piagnistei.

Malauguratamente per il premier subito dopo la polemica erano giunti alcuni dati Istat a dir poco allarmanti circa lo stato dell’economia e della società delle regioni meridionali. Infrastrutture, scuole, ospedali, strade, tessuto commerciale-produttivo, dai numeri un quadro fosco, sottolineato dall’inquietante fenomeno di una nuova e massiccia emigrazione che negli ultimi anni sta spopolando intere zone di Calabria, Basilicata, Sicilia. 

Ecco perché il viaggio tennistico (a carattere propagandistico di Renzi) non è piaciuto a molti, non solo dalle parti della Fiera di Bari.

Naturalmente dal presidente del consiglio non ci si aspetta che parlando dal palco di una fiera risolva con la bacchetta magica le questioni irrisolte, ma certamente è legittimo attendersi quella presenza che attesti il reale interesse e la volontà di risolverli i problemi. Da più parti si alzano voci preoccupate e drammatiche, c’è chi sostiene, e non senza ragione, che il Sud d’Italia stia sprofondando; altri numeri questa volta provenienti dall’Europa, ci indicano inequivocabilmente che le regioni meridionali italiane siano tra le più depresse del continente. Dinanzi a tutto questo Renzi ha sbagliato a scegliere il presenzialismo sportivo piuttosto che l’impegno che il suo ruolo gli conferisce.

E’ vero piangersi addosso non serve e ha fatto il suo tempo quindi basta piagnistei, ma anche e soprattutto basta demagogia, basta opportunismi, basta annunci, basta inerzia. Il Sud ha bisogno dell’impegno deciso, convinto del Governo. Assistere alle finali di tennis, di calcio, di qualsiasi evento è facile e spesso conveniente, lavorare per risolvere le questioni irrisolte sarà meno piacevole ma è certamente doveroso.

 


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