2 Agosto. 45 anni dalla strage di Bologna. Mattarella "Spietata strategia eversiva neofascista". L'Associazione dei famigliari "Ancora misteri sulla verità ma inaccettabili i tentativi di riscrivere quanto già accertato in sede giudiziaria"

Bologna non dimentica. Nel 45° anniversario della strage alla stazione la città ricorda le 85 vittime e i 200 feriti.Nel cortile di Palazzo d’Accursio prende la parola anche la ministra Anna Maria Bernini (“un onore e un orgoglio essere qui”), ma viene contestata da un cittadino che raccoglie applausi fra i presenti. Poi la partenza del corteo verso la stazione: Paolo Bolognesi salutato da moltissimi applausi, per lui è l’ultimo corteo da presidente dell'associazione dei famigliari. Dal palco tuona: “Tutti gli stragisti sono passati dall’Msi”. La ministra prende le distanze “dai collegamenti governo-strage di Bologna”.
Il presidente della Repubblica Mattarella dichiara che la strage è stata un “segno indelebile di disumanità da parte di una spietata strategia eversiva neofascista che mirava a colpire i valori costituzionali, le conquiste sociali e, con essi, la nostra stessa convivenza civile”. Applauditissimo il discorso di Bolognesi, anche quando attacca la premier Meloni: “Condannare la strage di Bologna senza riconoscerne e condannarne la matrice fascista è come condannare il frutto di una pianta velenosa, continuando ad annaffiarne le radici". Meloni parla della strage come di “una delle pagine più buie della storia”
Fabbri: “Stragi Bologna, Italicus, Rapido 904 frutto della stessa eversione”
Le stragi sull'Italicus e sul Rapido 904 sono "frutto della stessa eversione dell'attentato alla stazione di Bologna". Ne è convinto il presidente del Consiglio regionale Maurizio Fabbri, che questa mattina ha partecipato alle commemorazioni per il 45esimo anniversario del 2 agosto 1980 e che poi si è spostato a San Benedetto val di Sambro, sull'appennino bolognese, per commemorare le vittime degli attentati ai treni Italicus (3-4 agosto 1974) e Rapido 904 napoli-milano (23 dicembre 1984). "Se per la strage del 2 agosto 1980 la verità è oggi emersa in maniera incontrovertibile- commenta Fabbri- grazie alle sentenze che hanno finalmente squarciato ogni tentativo di depistaggio, per le stragi dell'Italicus e del Rapido 904 una parte di verità resta ancora da scrivere. È Evidente, e documentato, che le due tragedie facevano parte della medesima strategia eversiva, poi integrata dalla scelta dei vertici di cosa nostra di alzare ulteriormente il livello di violenza politico-criminale".
Clancy: “Il gesto di Sirotti ci ricorda che fare memoria è un atto politico”
«Il sacrificio di Silver Sirotti, l’eroe dell’Italicus, che scelse di anteporre la vita degli altri alla propria, tornando tra le fiamme per salvare passeggeri intrappolati, è il simbolo di un’Italia che alla violenza neofascista ha risposto con coraggio e solidarietà». Così la vicesindaca di Bologna Emily Clancy. «A Bologna, nel giorno della memoria del 2 agosto, il suo gesto ci ricorda che fare memoria è un atto politico: significa scegliere la democrazia, rifiutare l’oblio e continuare a cercare verità e giustizia per tutte le vittime del terrorismo», aggiunge Clancy.
Italicus, il fratello di Silver Sirotti: “Morì per salvare altre vite”
«Sono il fratello di questo ragazzo straordinario, Silver, che a 24 anni non esitò a prendere in mano un estintore e a gettarsi all’interno della carrozza n. 5 dove era stata collocata la bomba e dove ci fu questa drammatica strage». Sono parole di orgoglio quelle pronunciate da Franco Sirotti in occasione della commemorazione del fratello Silver, il giovane capotreno forlivese che il 4 agosto 1974, giorno della strage del treno Italicus, sacrificò la propria vita nel tentativo di salvare delle persone rimaste intrappolate nel vagone. Una prova di coraggio estremo durante un attentato di matrice neofascista che, nel tratto di uscita dalla galleria degli Appennini nei pressi della stazione di San Benedetto Val di Sambro, ha causato la morte di 12 persone (tra cui Silver) e il ferimento di altre 48. «Si era salvato, ma non esitò un attimo, considerando il suo alto senso del dovere, a intrufolarsi dentro la carrozza per cercare di salvare delle vite umane – prosegue Franco nel corso della commemorazione svoltasi davanti alla lapide dedicata al fratello nel piazzale accanto al binario 1 della stazione di Bologna Centrale-. Per me è un gesto di altruismo estremo, il più grande che un essere umano possa compiere». Il modo migliore per non rendere vano quel gesto è non solo conservarne la memoria dialogando con le scuole e le giovani generazioni, ma anche cercare giustizia e verità che, nel caso della strage del treno Italicus, «brancolano ancora nel buio». Un motivo per cui, conclude Franco Sirotti, «è sempre più forte il legame con l’associazione dei parenti delle vittime del 2 agosto».
Due Agosto, le immagini: il corteo, la piazza, l’abbraccio all’Associazione dei famigliari
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Meloni: “Governo per la piena verità sulle stragi”
Prosegue Meloni: “Il governo continuerà a fare la sua parte in questo percorso per arrivare alla piena verità sulle stragi che hanno sconvolto la Nazione nel secondo Dopoguerra, a partire dall'impegno portato avanti insieme alle altre amministrazioni competenti per il versamento degli atti declassificati all'Archivio centrale dello Stato, in un clima di collaborazione con le associazioni dei famigliari delle vittime"
Meloni: “Una delle pagine più buie, il terrorismo ha colpito con ferocia”
"Il 2 agosto di 45 anni fa il popolo italiano ha vissuto una delle pagine più buie della sua storia. Il terrorismo ha colpito con tutta la sua ferocia la città di Bologna, con un attentato che ha disintegrato la stazione, uccidendo 85 persone e ferendone oltre duecento": sono le parole della premier Giorgia Meloni.
Zuppi: “Per non restare assassini chiedere perdono e aiutare a fare verità”
Ancora dalla chiesa di San Benedetto il monito del cardinale Matteo Zuppi: "Ora si conoscono molti responsabili, gli omicidi, anche se manca sempre una parte di chiarezza e di giustizia importante per riparare quello che la violenza ha distrutto. E per non restare solo assassini è sempre possibile, e direi un dovere, chiedere perdono e aiutare a fare verità per chiudere con la violenza e le sue cause".
Mambro, Fioravanti, Ciavardini, Cavallini e Bellini: gli stragisti condannati e i legami col Msi
Paolo Bolognesi l’ha ripetuto ancora una volta dal palco e stavolta pensando alla lista di nomi con “condanna definitiva” per la bomba del 2 agosto: «È un fatto che tutti gli stragisti italiani passarono dal Movimento Sociale Italiano, partito costituito nel 1946 da esponenti della Repubblica Sociale Italiana».
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La messa di Zuppi: “Alle 10.25 il tempo si è fermato per tante persone, ingiustizia che continua a unire”
Il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, celebra la messa in ricordo delle vittime nella chiesa di San Benedetto: “La croce è la strage di Gesù. Abbiamo ascoltato nel Vangelo, quando fu mezzogiorno fu buio su tutta la terra. E’ il buio delle 10.25 alla stazione di Bologna, quando tutto crollò. Il tempo si è fermato per tante persone, non solo per 85 vittime ma anche per sopravvissuti. Commuove ritrovarci in tanti per qualcosa accaduto 45 anni fa. Terribile ingiustizia che ha unito e continua a unire”.
De Maria (Pd): “Il governo renda consultabili le sentenze”
Per il deputato bolognese del Pd Andrea De Maria “l'intervento di Paolo Bolognesi, alto e forte, ha ricordato le verità giudiziarie, affermate con sentenze passate in giudicato, sulla strage fascista, con cui tutte le forze politiche sono chiamate fino in fondo a fare i conti. Come ha ricordato autorevolmente il Presidente Mattarella tutta la comunità nazionale ha uno straordinario debito di riconoscenza verso l'Associazione dei familiari delle vittime del 2 agosto. La ministra Bernini, presente a nome del governo, ha preso due impegni davanti a familiari delle vittime. Sulla legge per le vittime del terrorismo, di cui sono primo firmatario alla Camera, e sulla consultabilità delle sentenze depositate all' archivio di Stato, su cui ho presentato una interpellanza parlamentare. Ora il Governo non venga meno a questi impegni, assunti davanti ai familiari".
In sala d’aspetto anche le agende rosse di Borsellino
In corteo e dentro la sala d’aspetto della stazione, dove vengono deposte le corone di fiori sotto la lapide, ci sono anche le agende rosse di “Paolo Borsellino”. “Il coordinamento dell’associazione è nato l’anno scorso, proprio a sostegno delle radici comuni delle stragi di cui parla Paolo Bolognesi e ora non manchiamo ai vari appuntamenti che ci ricordano le date di sangue nel nostro paese”. L’associazione tra i familiari delle vittime del 2 agosto era il 19 luglio in via d’Amelio a Palermo e ora loro ricambiano l’appuntamento.
Schlein: “Quello che dicono i famigliari è nelle sentenze, il governo le legga”
"Sono passati 45 anni e quello che dicono i familiari delle vittime è dentro alle sentenze di cui appunto bisogna assicurare la pubblicazione, per cui invito tutti a leggere quelle sentenze, anche chi governa", dice la segretaria del Pd Elly Schlein al termine della commemorazione a seguito della polemica fra Bernini e Bolognesi. "Con tutti i tentativi di depistaggio e le coperture politiche che questi hanno avuto negli anni e che ci portano ancora all'oggi, l'associazione dei familiari va ringraziata insieme alla procura generale di Bologna perché senza il loro lavoro noi non saremmo arrivati, pur con ritardo, a questa verità", che ringrazia anche gli avvocati si parte civile "che hanno avuto anche loro un forte applauso dalla piazza", conclude.
Bernini: “Respingo qualunque collegamento col governo”
La ministra Bernini prende le distanze dal discorso di Bolognesi e difende il governo dagli attacchi lanciati oggi dal palco. "Qualunque collegamento con l'orrore della strage e l'attualità o l'attuale governo lo respingo senza se e senza ma- scandisce Bernini- ma il rispetto che devo a titolo personale e come rappresentante del governo ai familiari delle vittime e a tutti i sopravvissuti e ai familiari delle stragi mi ha tenuto ferma su questo palco, perché questa è la democrazia".
La Russa: “Per non dimenticare”
Un post, poche righe - "2 agosto 1980. Per non dimenticare mai" - e una grande fotografia della stazione di Bologna devastata dall'esplosione. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ricorda così, sui social, la strage.
Casini: “Data che deve unire nel ricordo”
"Questa data deve unire nel ricordo, che non è solo memoria retorica è anche impegno a non uscire di strada per il futuro. Perché è chiaro che dietro alla strage del 2 agosto c'è una storia molto triste, anche di apparati dello stato che non hanno fatto il loro dovere, e di sentenze passate in giudicato che spiegano la responsabilità neofascista di questa strage". Lo sottolinea Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera, oggi senatore.
Fontana: “Matrice neofascista accertata in sede giudiziaria”
"La strage di Bologna, 45 anni fa, rappresenta una delle pagine più drammatiche della nostra storia repubblicana: un attacco al Paese, volto a sovvertire l'ordine democratico. La sua matrice neofascista è stata accertata in sede giudiziaria. Rivolgo la mia vicinanza ai familiari delle vittime e alla città di Bologna”, dice il presidente della Camera Lorenzo Fontana.
Pichetto: “Ferita ancora aperta”
"A 45 anni dalla strage di Bologna, quella ferita resta dolorosamente aperta nella memoria del nostro Paese. Nel ricordo delle vittime innocenti e con profonda vicinanza ai loro familiari, rinnoviamo l'impegno delle istituzioni per sradicare ogni forma di violenza e deriva estremista dalla nostra società", dichiara il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto.
Bolognesi a Bernini: “Dopo 45 anni di pacche sulle spalle vogliamo i fatti”
E’ un dialogo teso quello fra la ministra Bernini e Bolognesi appena scesi dal palco. “Anche se non siamo d’accordo su niente a parte le sentenze, presidente, io sono al suo fianco”, dice la ministra. Bolognesi le risponde: “Siccome le pacche sulle spalle le prendiamo da 45 anni noi vogliamo vedere i fatti”.
Voci dal corteo. “Quasi 500 km in bici per essere a Bologna”
Arnaldo Montini, di Paderno Dugnano, è uno dei tantissimi ciclisti arrivati con le staffette. Loro sono partiti dal Brennero lunedì, e dopo 480 chilometri sono in corteo assieme agli studenti delle scuole di Novi, Modena, perché “ci sembra importante esserci, soprattutto oggi che è venuto fuori quel che è sempre tanto negato, la matrice fascista della strage, che tanti nel governo fanno ancora fatica a dire. La bici ha contribuito a liberare l’Italia dalla guerra, può aiutare oggi ad aiutarci a contrastare i cambiamenti climatici”.
Il commiato di Bolognesi: “Il mio impegno continuerà”
“Il prossimo anno, a parlare da questo palco sarà un nuovo presidente, eletto dall’assemblea odierna dell’associazione tra i familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980, che nominerà Paolo Lambertini, attuale vicepresidente, carica che ricopre da nove anni, figlio di Mirella Fornasari, una dipendente della Cigar, perita nella strage. Da parte mia continuerò il mio impegno e darò il mio contributo come presidente onorario dell’Associazione. Cambieranno le foglie, conserveremo le radici”, conclude il suo discorso Paolo Bolognesi, in ritardo rispetto all’appuntamento delle 10.25 col minuto di silenzio.
