Metro C. Via libera alla tratta T2. Entro dieci anni la linea "verde" percorrerà il centro storico

di redazione Roma 02/07/2025 ROMA
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 La metropolitana C, quella linea verde che per anni è rimasta sospesa tra speranze e ritardi, si prepara a scavare sotto il cuore della Capitale. Con l’ordinanza 10/2025, firmata dalla commissaria straordinaria Maria Lucia Conti, è arrivato il via libera al tratto T2, da Clodio/Mazzini a Venezia (esclusa). Un annuncio che, tra iter burocratici e complessità archeologiche, ha il sapore della svolta.

Il progetto, da 2,2 miliardi di euro, disegnerà un tracciato di 3,3 chilometri e toccherà alcune delle aree più dense, iconiche e simboliche di Roma. Le future stazioni — Clodio/MazziniOttavianoSan Pietro e Chiesa Nuova — costituiranno molto più di semplici fermate: saranno nodi urbani, punti di scambio e, inevitabilmente, cantieri che trasformeranno la vita quotidiana.

Tra tutte, Ottaviano sarà un crocevia strategico: lì avverrà lo scambio con la linea A, aggiungendo una connessione fondamentale per i flussi di viaggiatori da e per il Vaticano. Non a caso, proprio questo tratto verrà scavato all’ombra della cupola di San Pietro, in una delle zone più delicate e frequentate della città.

Il cantiere partirà nel 2026, con l’obiettivo di completare l’opera entro il 2035. Intanto, già si intravedono le prime conseguenze sulla mobilità: il tram 19 non tornerà a piazza Risorgimento, come confermato dal sindaco Roberto Gualtieri. “È un sacrificio necessario — ha spiegato — per un’opera che cambierà radicalmente il volto dei trasporti romani.

Ma il mosaico metropolitano è più ampio. L’ordinanza menziona anche la tratta T1, da Farnesina a Clodio/Mazzini, da 890 milioni di euro: un percorso che porterà la metro C nel quadrante nord della città. Le talpe entreranno in azione entro il 2026. La direzione è tracciata.

Uno dei nodi più discussi resta la stazione di Chiesa Nuova, nel cuore pulsante del centro storico. Le richieste di spostamento sono state molte, ma il Comune ha scelto di confermare la collocazione originaria, anche per evitare costi aggiuntivi e nuovi rallentamenti.

Così, la fermata sorgerà su Corso Vittorio, a 1.200 metri da piazza Venezia e a 643 metri da Castel Sant’Angelo. Assente — e ormai archiviata — l’ipotesi di una stazione su largo Argentina, bocciata dalla Soprintendenza per i rischi archeologici.

Nel frattempo, entro la fine del 2025, apriranno le stazioni Colosseo e Porta Metronia, portando la linea C in contatto con la metro B. Una connessione storica, in attesa del vero snodo centrale: la stazione-museo di piazza Venezia, dove confluiranno i tratti T2 e T3 e che rappresenterà la chiave per unire Roma est, centro e nord.



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