Adolescenti europei tra vecchie e nuove dipendenze. Il ruolo della scuola

Meno alcol e sigarette, ma più e-cig, farmaci e dipendenze digitali”: il ritratto degli adolescenti europei nel 2024 si compone di luci e ombre, come emerge dall’ultimo rapporto ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs), pubblicato oggi e coordinato dall’Istituto di fisiologia clinica del CNR in collaborazione con l’Agenzia dell’Unione europea sulle Droghe (Euda).
Particolarmente significativo il dato sulle ragazze, che in molte aree mostrano un aumento dei comportamenti a rischio. Il report, giunto al suo ottavo ciclo dal 1995, offre una panoramica dettagliata su sostanze psicoattive, social media, benessere mentale e prevenzione, con un focus sulle conseguenze della pandemia e dei conflitti internazionali.
Italia: tra riduzione dei consumi tradizionali e nuove criticità
L’Italia si colloca sopra la media europea per la diffusione dell’alcol (80% nell’arco della vita, 42% negli ultimi 30 giorni), ma mostra una significativa diminuzione rispetto al 2019 e ai dati storici, con un’incidenza di binge drinking al 26%. Analoga tendenza per il fumo di sigarette: la quota di studenti che ha fumato almeno una volta è crollata dal 68% al 32% in trent’anni, con l’Italia che passa dal 55% del 2019 al 39% del 2024.
Tuttavia, l’uso di sigarette elettroniche è in crescita: nei 32 Paesi monitorati, l’uso corrente sale dal 14% al 22% tra 2019 e 2024, con le ragazze più coinvolte dei ragazzi. In Italia, la percentuale di chi ha provato l’e-cig almeno una volta resta stabile (44%), ma cresce l’uso nell’ultimo mese (dal 13% al 22%).
In Italia, i consumi di tranquillanti e sedativi (6,3%) e antidolorifici (2,9%) sono sotto la media europea, mentre il dato sui farmaci per l’attenzione e l’iperattività (5,4%) è superiore.
La facilità di accesso a questi prodotti – un adolescente su cinque ritiene semplice procurarsi tranquillanti – evidenzia la necessità di rafforzare prevenzione e monitoraggio.
La risposta della scuola: formazione, prevenzione e nuove linee guida
Nei giorni scorsi, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha ribadito il ruolo centrale della scuola nella prevenzione delle dipendenze, sottolineando come l’educazione alla libertà sia la chiave per formare cittadini responsabili e autonomi. “La scuola è stata fondata per vincere le dipendenze dal bisogno, dall’ignoranza, dallo sfruttamento, dalla servitù e dal degrado”, ha dichiarato Valditara, invitando gli studenti a riflettere sul valore della libertà come antidoto a ogni forma di dipendenza.
Sul fronte normativo, l’articolo 8 del decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45 stanzia 1 milione di euro per la formazione dei docenti delle scuole secondarie, con l’obiettivo di rafforzare la capacità di prevenzione e intervento contro l’uso di sostanze e le dipendenze comportamentali.
I dati della Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze 2024 confermano la crescita del consumo di sostanze psicoattive tra i giovani e l’aumento dei reati legati alla droga tra i minorenni, segnalando l’urgenza di strategie mirate e strutturate all’interno del sistema scolastico.
La scuola, dunque, si conferma presidio fondamentale per intercettare il disagio e promuovere la salute degli adolescenti, in un contesto in continua evoluzione.
