Tel Aviv annuncia un piano di occupazione totale di Gaza "La popolazione sarà portata altrove". Netanyahu "E' il momento di un'invasione massiccia". ONU "Contrari e preoccupati".

di redazione 06/05/2025 ESTERI
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Cina, contrari al piano di Israele sulla conquista di Gaza

La Cina esprime la sua "contrarietà" al piano di Israele sulla conquista della Striscia di Gaza, inclusa la prospettiva di spostare gran parte dei palestinesi. "La Cina è molto preoccupata per l'attuale situazione tra Palestina e Israele", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, aggiungendo che Pechino "si oppone alle azioni militari in corso di Israele a Gaza e auspichiamo che tutte le parti continuino a impegnarsi e ad attuare efficacemente l'accordo di cessate il fuoco".

 
09:35 06 Maggio

Costa, "Israele vuole eliminare la possibilità fisica dei 2 Stati"

"Ciò che sta cercando di fare" il governo israeliano di Benjamin Netanyahu è "distruggere la possibilità fisica dell'esistenza di due Stati, perché continua a distruggere Gaza e compie azioni molto violente in Cisgiordania": lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, alla radio spagnola Cadena Ser. 

"Sta cercando di attuare un piano inaccettabile di sostituzione della popolazione a Gaza", ha aggiunto il politico portoghese, sostenendo che l'Unione Europea, quindi, deve "condannare assolutamente l'atteggiamento di violazione del diritto internazionale di Israele", "appoggiare la soluzione dei due Stati" e "dare appoggio al piano della Lega Araba per la ricostruzione di Gaza".

 
09:01 06 Maggio

Iran, "risposta rapida contro l'avventurismo di Usa e Israele"

Teheran ha condannato categoricamente le ultime minacce poste da Stati Uniti e Israele in merito al presunto coinvolgimento dell'Iran nel recente attacco missilistico degli Houthi yemeniti contro Israele.

"L'Iran difenderà la sua sovranità e integrità territoriale da qualsiasi minaccia o uso della forza e darà una risposta rapida, proporzionata e legittima a qualsiasi atto di avventurismo da parte degli Stati Uniti o del suo rappresentante, il regime israeliano", ha dichiarato l'ambasciatore permanente dell'Iran all'Onu, Saeed Iravani, in una lettera al Segretario Generale delle Nazioni Unite e al Presidente del Consiglio di Sicurezza nella tarda serata di lunedì.

Secondo l'Irna, Iravani ha avvertito che Stati Uniti e Israele si assumeranno la piena responsabilità di tutte le conseguenze di qualsiasi "aggressione illegale e sconsiderata".

 
08:59 06 Maggio

Witkoff, contatti quasi quotidiani con i mediatori per gli ostaggi

I contatti con i mediatori di Egitto e Qatar per la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas sono "quasi quotidiani".  Lo ha affermato l'inviato del presidente degli Stati Uniti per il medioriente, Steve Witkoff, intervenendo a un evento ospitato dall'ambasciata israeliana a Washington. Lo riporta il Jerusalem Post. "A nome del presidente Trump, vi dico: stiamo lavorando e speriamo che il prossimo Giorno dell'Indipendenza non sia solo un augurio di gioia, ma una gioiosa realtà", ha aggiunto.

 
08:53 06 Maggio

Hamas, "negoziati inutili se Israele affama e stermina"

I negoziati sulla tregua "non hanno più alcun senso". Lo ha detto all'Afp Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas, che fa appello alla comunità internazionale perché prema su Israele per lo stop alla "guerra della fame" nella Striscia di Gaza. 

"Non ha alcun senso impegnarsi in negoziati, né esaminare nuove proposte di cessate il fuoco mentre prosegue la guerra della fame e la guerra di sterminio nella Striscia di Gaza", ha denunciato Naim, all'indomani dell'annuncio del premier israeliano Benjamin Netanyahu di una "grande offensiva" se non torneranno gli ostaggi. 

Quindi, il responsabile di Hamas ha rivolto un appello alla comunità internazionale perché "faccia pressione sul governo Netanyahu per mettere fine al crimine di affamare, assetare e uccidere" la popolazione palestinese di Gaza.

 
08:52 06 Maggio

Parigi, "inaccettabile" il piano israeliano su Gaza

Il ministro degli Esteri francese ha dichiarato che Parigi condanna "molto fermamente" la nuova campagna militare israeliana nella Striscia di Gaza. "È inaccettabile", ha dichiarato Jean-Noël Barrot in un'intervista radiofonica, affermando che il governo israeliano sta "violando il diritto umanitario", dopo che il suo gabinetto di sicurezza ha approvato un piano che, secondo un funzionario israeliano, comporterà "la conquista della Striscia di Gaza e il mantenimento dei territori".

 
08:43 06 Maggio

Houthi, "presto una risposta al raid in Yemen, sarà dolorosa"

"Il sangue dei civili e dei lavoratori alimenterà una risposta da parte dello Yemen dura ed eclatante", che arriverà "presto". 

È la minaccia contenuta in un post sull'account X di Hezam al-Asad, esponente dell'ufficio politico degli Houthi dello Yemen, dopo i raid "israelo-americani" che ieri hanno colpito "il porto di Hodeidah e il cementificio di Bajil". Vengono bollati come un "crimine efferato che non passerà senza risposta". 

"Continueremo a sostenere Gaza con fede e determinazione, a colpire in profondità nel territorio del nemico e a interromperne il movimento fin quando l'aggressione non si fermerà e fin quando non verrà revocato l'assedio - incalza in un messaggio postato nelle scorse ore in ebraico e rilanciato dai media israeliani - la risposta è imminente, sarà dolorosa e sorprendente".

 

Witkoff: molto presto nuovi paesi aderiranno ad Accordi Abramo

L'inviato del presidente degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha detto che "molto presto" nuovi Paesi aderiranno agli Accordi di Abramo e che i colloqui sulla normalizzazione con Israele "produrranno progressi significativi entro il prossimo anno".

Parlando del suo coinvolgimento nella diplomazia regionale, Witkoff ha affermato che "sono in corso molti sforzi, iniziative di aiuti umanitari per Gaza, che applaudiamo", così come "l'espansione degli Accordi di Pace di Abramo, che riteniamo riceveranno alcuni o molti annunci a brevissimo termine, e che speriamo produrranno grandi progressi entro il prossimo anno".

Witkoff ha anche ribadito la posizione degli Stati Uniti secondo cui l'Iran "non otterrà mai un'arma nucleare".

 

Idf: colpito sito di produzione armi di Hezbollah in Libano

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato di avere effettuato attacchi aerei in Libano, affermando di avere preso di mira le infrastrutture di un sito di produzione e stoccaggio di "armi strategiche" di Hezbollah nella valle della Beqa'a.

L'attacco è stato effettuato dopo che l'esercito ha dichiarato di avere appurato che Hezbollah stava lavorando per ripristinare la struttura, che era già stata presa di mira in passato. Inoltre, le Idf hanno reso noto di avere colpito diversi altri siti di Hezbollah nella zona di Srifa, nel Libano meridionale.

L'attività di Hezbollah e la presenza di armi nelle aree prese di mira "costituiscono palesi violazioni dell'accordo d'intesa tra Israele e Libano", hanno precisato le forze armate israeliane.

 

Il presidente siriano Jolani domani a Parigi da Macron

Il presidente francese Emmanuel Macron accoglierà domani a Parigi l'omologo siriano Ahmed al-Sharaa, (Abu Mohammad al-Jolani), nel corso della sua prima visita in Europa. Lo ha fatto sapere l'Eliseo secondo quanto riportato dai media francesi. In occasione dell'incontro Macron ribadirà "il sostegno della Francia alla costruzione di una nuova Siria, libera, stabile e sovrana, che rispetti tutte le componenti della società siriana".

 
02:42 06 Maggio

Bombe israeliane su Gaza, solo ieri almeno 51 morti

Gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nella giornata di ieri hanno ucciso almeno 51 persone, riferisce la tv Al Jazeera. 

Poco prima il ministero della Salute di Gaza aveva confermato il conteggio di 52.567 morti e 118.610 feriti palestinesi da quando è iniziata la guerra nell'ottobre 2023. Si stima che il 65% delle vittime siano bambini e donne, afferma il ministero, aggiungendo che migliaia di persone risultano ancora disperse sotto le macerie e sono presumibilmente morte.

Israele bombarda anche Libano e Siria

Nelle ore in cui attaccava in Yemen, Israele ha lanciato anche una serie di bombardamenti in Libano e Siria. 

Caccia israeliani hanno attaccato in tarda mattinata le aree che separano la località libanese di Esh Shaara dal territorio siriano. Nonostante la cessazione delle ostilità concordata lo scorso novembre, Israele ha continuato ad attaccare frequentemente il Libano e una settimana fa ha anche bombardato la periferia di Beirut per la terza volta dalla tregua. L'emittente libanese Al-Mayadeen, affiliata agli Hezbollah, in tarda sera ha riportato di esplosioni nella città di Aleppo, nel nord della Siria.

Il governo libanese ha contato la morte di 190 persone per mano dello Stato ebraico dall'entrata in vigore del cessate il fuoco, mentre l'Ufficio ONU per i Diritti Umani ha stimato a più di 70 il numero dei civili uccisi nello stesso periodo. 

 
22:30 05 Maggio

Manifestanti a Gerusalemme contro l'occupazione a Gaza (Video)

 
 

La tv yemenita Al Masirah ha riferito che due persone sono state uccise e altre 42 sono rimaste ferite nell'attacco israeliano

La tv yemenita Al Masirah ha riferito che due persone sono state uccise e altre 42 sono rimaste ferite in un attacco israeliano contro una fabbrica di cemento nella città di Bajil. Israele ha dichiarato di aver preso di mira il porto di Hodeidah e la fabbrica Bajil con 20 aerei da combattimento e una cinquantina di bombe. I fatti sono avvenuti il giorno dopo che gli Houthi hanno lanciato un missile nei dintorni dell'aeroporto Ben Gurion a Tel Aviv.

Guterres, ONU: "Il nuovo piano significa altri civili uccisi e ulteriore distruzione"

Il segretario delle Nazioni  Unite, Antonio Guterres, è "allarmato" dal piano adottato dal gabinetto di sicurezza israeliano per un ampliamento delle operazioni  militari volte alla "conquista" della Striscia di Gaza. 

"E' allarmato da queste notizie di piani israeliani per ampliare le operazioni di terra e prolungare la presenza militare a Gaza", ha  affermato il portavoce Farhan Haq. "Questo porterà inevitabilmente a un numero incalcolabile di altri civili uccisi e all'ulteriore distruzione di Gaza", ha aggiunto, sottolineando che "Gaza è e deve  rimanere parte integrante di un futuro Stato palestinese".

 

Proteste fuori dalla Knesset contro Netanyahu

Centinaia di persone si sono radunate fuori dalla Knesset, il parlamento israeliano, e hanno protestato contro il primo ministro Benjamin Netanyahu e il suo governo, chiedendo un accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza. La protesta ha avuto luogo mentre il gabinetto israeliano approvava il piano di occupazione dell'intera Striscia di Gaza e di rimanere nel territorio palestinese per un periodo di tempo non specificato. 

“Non c'è motivo di continuare con questa guerra. Quello che abbiamo fatto per un anno e mezzo, l'ultimo anno e mezzo e non ci siamo riusciti, non saremo in grado di farlo ora“, ha detto Miri Wolf, una manifestante. ”Il governo israeliano vuole solo tenere la striscia di Gaza e fare un nuovo insediamento lì. Resteranno lì, i soldati verranno uccisi e gli ostaggi torneranno in sacchi neri". 

Il nuovo piano, che secondo i funzionari dovrebbe aiutare Israele a raggiungere i suoi obiettivi di guerra, prevede anche che centinaia di migliaia di palestinesi si trasferiscano nel sud di Gaza. Da quando, a metà marzo, Israele ha posto fine al cessate il fuoco con il gruppo militante di Hamas, ha scatenato feroci attacchi sul territorio che hanno provocato centinaia di morti, conquistando ora circa il 50% del territorio di Gaza.

 Netanyahu annuncia la nuova operazione militare contro Gaza

Il governo israeliano ha deciso di lanciare "un'operazione massiccia a Gaza, su raccomandazione del capo di Stato maggiore, Eyal Zamir, per distruggere Hamas. Pensa che ci aiuterà a liberare gli ostaggi e sono d'accordo con lui". Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in un videomessaggio pubblicato su X. 

Netanyahu ha affermato che la popolazione di Gaza "sarà trasferita per proteggerla" e che qualsiasi territorio le forze israeliane conquisteranno non verrà ceduto in seguito. Nel video il premier cita anche la decisione di non istituire una commissione statale d'inchiesta sul 7 ottobre, affermando: "Dobbiamo farlo, ma alla fine della guerra. Siamo alla vigilia di un'invasione massiccia di Gaza, secondo le raccomandazioni dello Stato maggiore. Poi la esamineremo e sarà necessario un esame politico, a partire dal primo ministro e dallo staff".

L'Unione europea è "preoccupata per l'estensione delle operazioni delle forze israeliane a Gaza, che porterà a ulteriori vittime e nuove sofferenze per la popolazione palestinese". Lo ha dichiarato un portavoce della Commissione Ue rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso del briefing quotidiano con la stampa a Bruxelles. "Esortiamo Israele ad esercitare moderazione", ha aggiunto. "L'Alto rappresentante ha chiaramente indicato che i negoziati sono l'unica via", ha poi osservato. "È essenziale un ritorno al cessate il fuoco, che conduca alla liberazione degli ostaggi e alla fine delle ostilità", ha inoltre dichiarato il portavoce Ue. Infine, l'Unione chiede lo sblocco della distribuzione degli aiuti umanitari e il ripristino dei servizi essenziali a Gaza.  

 
04:18 05 Maggio

L'esercito al governo israeliano: "Con un attacco su vasta scala possiamo perdere gli ostaggi"

Il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Eyal Zamir, ha avvertito nei giorni scorsi i ministri che Israele "potrebbe perdere" gli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza se lanciasse un'operazione su larga scala nell'enclave palestinese. 

"Con un piano per una manovra su vasta scala, non necessariamente raggiungeremo gli ostaggi", ha detto Zamir, secondo quanto riferito da Channel 13. "Tenete presente che potremmo perderli", ha aggiunto. Zamir avrebbe anche affermato che i due obiettivi della guerra, ovvero sconfiggere Hamas e salvare gli ostaggi, "sono problematici l'uno in relazione all'altro". Channel 13 ha notato che i ministri non sono rimasti colpiti dai commenti di Zamir e che è probabile che l'esercito intensificherà presto le sue operazioni a Gaza.

 
 

La papamobile trasformata in una piccola stazione sanitaria mobile per i bambini di Gaza. È quanto ha chiesto Papa Francesco alla Caritas Gerusalemme, prima della sua scomparsa. Lo riferisce il Sir spiegando che l'auto è stata messa a disposizione della Caritas gerosolimitana che la sta già allestendo con l'aiuto di Caritas Svezia. ''Con il veicolo, saremo in grado di raggiungere i bambini che oggi non hanno accesso, nel momento in cui il sistema sanitario di Gaza è quasi completamente al collasso'', afferma Peter Brune, segretario generale di Caritas Svezia. Il veicolo sarà gestito da un autista e da medici. Al suo interno attrezzature per la diagnosi, l'esame e il trattamento, tra cui test rapidi per le infezioni, kit di sutura, siringhe e aghi, fornitura di ossigeno, vaccini e un frigorifero per i medicinali.

Quando il corridoio umanitario verso Gaza riaprirà, sarà pronto a fornire assistenza sanitaria di base ai bambini di Gaza. Da più di due mesi, infatti, l'esercito israeliano non permette l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e i più colpiti sono proprio i bambini, la cui vita è a rischio a causa di fame, infezioni e altre malattie. ''Questo veicolo rappresenta l'amore, la cura e la vicinanza dimostrati da Sua Santità per i più vulnerabili, che ha espresso durante tutta la crisi'', afferma al Sir Anton Asfar, segretario generale di Caritas Gerusalemme, che rilancia un forte appello per ''un cessate il fuoco immediato e duraturo. Il nostro lavoro a Gaza è una testimonianza del nostro impegno incrollabile per la salute e il benessere della comunità, anche nelle condizioni più difficili''.

La Caritas di Gerusalemme ha una lunga storia di assistenza sanitaria a Gaza in condizioni difficili. L'organizzazione ha più di cento dipendenti sul campo e ha intrapreso una missione per fornire un totale di 14 équipe mediche in tutta la Striscia di Gaza. Di queste squadre, dodici sono di stanza nelle regioni meridionali di Gaza, mentre due lavorano attivamente a Gaza City. Questa distribuzione strategica è progettata per massimizzare la portata dei servizi di assistenza sanitaria di base in tutta la Striscia.

 



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