Assemblea capitolina. Nuovo regolamento per i tavolini in centro

di redazione Roma 07/03/2025 ROMA
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Meno tavolini all'aperto nell'area Unesco per salvaguardare il centro storico più pregiato del mondo, ma anche più possibilità di servire i clienti all'esterno nelle zone periferiche così da favorire le attività economiche e la sicurezza dei quartieri: sono i criteri che Roma si è data, con un nuovo regolamento approvato oggi dall'Assemblea Capitolina, per mettere ordine nella giungla dei dehors, i tavolini all'aperto di bar e ristoranti proliferati con l'emergenza Covid e prorogati fino alla fine del 2025 dal Governo.

Ed è proprio a Palazzo Chigi che si rivolge ora il sindaco Roberto Gualtieri: "Auspichiamo - ha detto - che anche il Governo faccia la sua parte, eliminando la distorsione provocata dalle continue proroghe del regime emergenziale Covid".
    Adesso, afferma il primo cittadino, "Roma dispone finalmente di una disciplina chiara e omogenea" che coniuga, grazie anche controlli più efficienti, "le esigenze dei cittadini a quelle di tante attività commerciali, attraverso un percorso trasparente e partecipato che favorisce lo sviluppo economico e la qualità degli spazi e degli arredi a partire dalle periferie, al tempo stesso diminuendo l'utilizzo del suolo nell'area Unesco dopo gli eccessi degli ultimi anni".
    Il nuovo regolamento, in estrema sintesi, divide la città in tre zone: il Sito Unesco; la Città Storica, cioè quelle aree non centralissime ma con una consolidata identità e spesso soffocate dalla movida, come Pigneto o Città Giardino; il Suburbio, cioè le zone più periferiche.

La Occupazione di suolo pubblico (Osp) è proporzionale sia alla superficie interna del locale - compresi servizi e cucine - che al pregio della zona.
    Il nuovo regolamento inoltre prevede un Catalogo degli Arredi, stabilito con la Sovrintendenza, per rendere omogenei tavolini e ombrelloni e per la prima volta permette anche agli hotel con somministrazione al piano terra di fare richiesta di Osp. Lo spazio a terra va delimitato in modo chiaro, e sarà obbligatorio anche affiggere al locale la piantina autorizzata.


    Ora tutto ciò andrà calato sul terreno. In città sono attualmente vigenti sia concessioni ordinarie che concessioni Covid. Che si fa? Le ordinarie che scadono entro la fine del 2025 dovranno presentare entro il 31 dicembre una nuova domanda secondo le nuove regole, pena decadenza della concessione.
    Quelle che invece scadono prima del 31 dicembre dovranno presentare la domanda entro la scadenza stessa. Chi ha ottenuto una Osp Covid, invece, dovrà presentare una nuova domanda entro il 31 dicembre, e se la vedrà accettata potrà tenere solo i tavolini conformi alle nuove regole: tutto il resto dovrà essere smontato entro trenta giorni. Dalla data di scadenza delle Osp Covid, inoltre, decadono anche tutti i Piani di massima occupabilità, sostituiti dalla nuova normativa.



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