Termovalorizzatore. Il Tar respinge i ricorsi.

di redazione Roma 19/07/2023 ROMA
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ll Tar del Lazio ha respinto i ricorsi presentati dai Comitati, dalle Associazioni ambientaliste, dai Comuni di Albano, Ardea e Ariccia contro il Piano rifiuti di Roma Capitale e la realizzazione del termovalorizzatore della città. I ricorsi, scrivono i giudici nella sentenza, devono essere rigettati perché “destituiti di fondamento”.

“È con riferimento al complesso delle normative” sulla pianificazione della gestione del ciclo dei rifiuti”, si legge nel provvedimento, che deve valutarsi “il rispetto dei criteri direttivi eurounitari e non atomisticamente in funzione di uno specifico atto di pianificazione”. La previsione del Piano commissariale, in questo senso, non incide “sull'assetto complessivo del sistema”. E inoltre “non sembra potersi negare che la risoluzione delle questioni legate alla gestione dei rifiuti di Roma Capitale e alla chiusura del ciclo, anche assicurata da una razionalizzazione e realizzazione di nuovi impianti, compreso il termovalorizzatore, abbia attinenza sia con le più generali politiche energetiche sia con la realizzazione di condizioni attesa a valorizzare” imprese e investimenti.

“Ne può revocarsi in dubbio quanto al requisito della necessità e urgenza l'esistenza di una situazione emergenziale” derivante “dal maggiore afflusso di individui” in occasione del Giubileo. Inoltre, dice la sentenza, chi avrebbe dovuto semmai sollevare un problema di competenze sarebbe la Regione, che però “non ha promosso alcun giudizio di legittimità” trattandosi peraltro di “temporanea allocazione di poteri” in capo al commissario. Rispetto alla localizzazione del termovalorizzatore è ribadito che “a oggi sul sito in esame”, Santa Palomba, non insiste alcun fattore escludente di tutela integrale”. Né risulta rilevante l'individuazione preventiva del sito e l'acquisizione da parte di Ama prima dell'adozione del Piano. Inoltre “impianti di recupero di energia fanno parte della gerarchia dei rifiuti e sono comunque necessari alla chiusura del ciclo di gestione rendendo, come deve essere, residuale lo smaltimento in discarica”



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