Consulta per la sicurezza stradale. "Chiediamo Urgenti e concreti segnali dal Campidoglio"

di redazione 08/07/2023 ROMA
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Non passa giorno senza che si legga di gravi incidenti stradali nella Capitale

Quei sinistri sono, secondo chi ha firmato la lettera, “la conseguenza inevitabile di questa inerzia amministrativa ed operativa”. Il clima di sconforto è tale da spingere gli stessi aderenti a chiedersi “se abbia un senso continuare a partecipare ai lavori della consulta” visto che l’impegno delle associazioni che ne fanno parte “é stato umiliato dall’indifferenza istituzione e dalle ripetute assenze della polizia locale”.

La lettera prosegue con la richiesta di “segnali concreti” attraverso i quali valutare il grado di collaborazione dell’amministrazione. Sono articolati in quattro punti e prevedono “controlli della velocità tramite Scout speed” vale a dire un dispositivo mobile in grado di valutare e registrare la velocità di un veicolo. Viene chiesto poi di fare dei “presidi a campione” a ridosso degli attraversamenti pedonali, per multare chi non dà la precedenza ai pedoni. Altra misura richiesta è quella di un “forte contrasto alla sosta selvaggia” e, non ultimo, “un’efficace campagna di segnalazione alla cittadinanza” sull’avvio di queste attività, di cui va opportunamente indicata la motivazione e la finalità.

Altra importante richiesta indirizzata a Gualtieri è quella che prevede l’attivazione, presso il Gabinetto del sindaco, d’un “Ufficio di scopo per la sicurezza stradale” che prevede la partecipazione di 3 rappresentanti delle associazioni, con l’obiettivo di realizzare i 4 “segnali concreti” prima descritti. A questi andrebbero aggiunti altri 3 rappresentanti, chiamati a coadiuvare il comune nel progetto “Roma 30” sul piano delle infrastrutture e del ridisegnamento del tessuto urbano.

Sono quindi piuttosto chiare le condizioni poste da comitati ed associazioni come, a titolo esemplificativo, Muoviti Elettrico, Green Mobility Tevere, la rete Vivinstrada, il comitato Mura Latine, varie articolazioni di Fiab Roma. A loro si aggiungono una decina di famigliari che piangono i propri figli come “vittime di violenze stradali”. Insieme attendono “un’urgente risposta” per evitare di proseguire “un lavoro inconcludente”. Al contrario vogliono che si cominci ad invertire la rotta, “cominciando a prevenire evitabili vittime ed ulteriore dolore” a chi perde un famigliare o un parente per un incidente stradale.



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