Crac Silicon Bank, sono negative le previsioni delle Agenzie di rating ma Biden rassicura "Sistema bancario USA è solido"

di redazione 14/03/2023 ECONOMIA E WELFARE
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A qualche giorno di distanza dal crac di Silicon Valley Bank, l'istituto di credito californiano specializzato nei depositi di aziende hi-tech, e di Signature Bank, una banca commerciale di New York, l'agenzia di rating Moody's ha rivisto a “negativo” l'outlook (previsioni a medio-lungo termine) sul sistema bancario statunitense: "Abbiamo modificato da stabile a negativo il nostro outlook sul sistema bancario statunitense per riflettere il rapido deterioramento del contesto operativo a seguito delle corse di depositi presso Silicon Valley Bank (Svb), Silvergate Bank e Signature Bank (Sny) e i fallimenti di Svb e Sny", si legge in una nota.

 "Sebbene il Dipartimento del Tesoro, la Federal Reserve e la Fdic (autorità garante sui depositi, ndr) abbiano annunciato che tutti coloro che avevano depositi in Svb e Signature Bank saranno risanati - precisa l'agenzia di rating -  il rapido e sostanziale declino della fiducia dei depositanti e degli investitori bancari evidenzia chiaramente i rischi nella gestione delle passività delle banche statunitensi esacerbato dal rapido aumento dei tassi di interesse. La Fed ha annunciato una nuova linea di liquidità temporanea per offrire prestiti alle banche a fronte di garanzie in titoli di Stato idonei a soddisfare le loro esigenze di finanziamento e ridurre i rischi di contagio. Tuttavia, le banche con sostanziali perdite in titoli non realizzate e con depositanti statunitensi non al dettaglio e non assicurati possono essere ancora più sensibili alla concorrenza o a una fuga definitiva, con effetti negativi su finanziamento, liquidità, utili e capitale. La stretta monetaria della Fed (banca centrale, ndr) continuerà, il che potrebbe aggravare le difficoltà di alcune banche".

La notizia è arrivata nella giornata in cui le borse tornano a salire dopo le perdite di lunedì, peggiori peraltro in Europa che negli Stati Uniti, dove i rapidi interventi dell'amministrazione Biden e delle autorità indipendenti avevano permesso di mettere in sicurezza i mercati. 

"Stiamo monitorando la situazione" dopo la crisi innescata dal fallimento della Silicon Valley Bank, ha detto il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis. "Prendiamo atto della reazione rapida e decisa delle autorità Usa. A livello Ue c'è una presenza molto limitata di Silicon Valley Bank e siamo in contatto con le rilevanti autorità ma non ci aspettiamo ripercussioni". 

La borsa di New York aveva ritrovato il segno ‘+’ già meno di un'ora dopo l'apertura di lunedì,  e martedì ha aperto bene: l'indice Dow Jones sale dello 0,89% a 32.103,57 punti, lo S&P 500 guadagna l'1,26% a 3.904,36, il Nasdaq l'1,58% a 11.365,30 punti. I titoli delle banche regionali sono stati protagonisti di rimbalzi a doppia cifra: la First Republic Bank è salita del 55% dopo aver perso lunedì il 62%, PacWestBancorp del 40%, Western Alliance Bancorp del 21%.

Mentre, secondo il Wall Street Journal, il Dipartimento di Giustizia e la Sec, l'autorità di vigilanza americana analoga alla nostra Consob, hanno avviato le indagini sul fallimento di Silicon Valley Bank, la politica statunitense è impegnata a lanciarsi accuse incrociate sulle responsabilità del tracollo. I repubblicani accusano i democratici, in particolare Trump punta il dito contro le politiche adottate da Svb su diversità e ambiente. Specularmente, i democratici che siedono al congresso se la prendono con la deregulation attuata durante il mandato presidenziale del tycoon, ma anche contro la banca centrale, che non avrebbe adempiuto fino in fondo al suo dovere di supervisione.

È intanto scattata la corsa a trasferire i depositi dalle banche regionali ai grandi istituti come JPMorgan e Citigroup. registra il Financial Times. Le richieste dei consumatori di trasferire fondi stanno inondando le grandi banche, impegnate a cercare di accomodare le richieste velocizzando il processo di apertura di conti correnti. 

Gli americani possono "avere fiducia" nel loro sistema bancario che è "solido", aveva detto lunedì il presidente Joe Biden, l'amministrazione farà "tutto il necessario" per mantenerlo tale. Ha inoltre annunciato che chiederà al Congresso di legiferare per "rafforzare" la regolamentazione bancaria, inasprita nel 2008 dopo la debacle di Lehman Brothers e poi nuovamente alleggerita durante il mandato di Donald Trump, in modo “da rendere meno probabile che questo tipo di fallimento si ripeta, e proteggere i posti di lavoro americani”. Ha anche sostenuto che i dirigenti delle banche in difficoltà dovrebbero essere licenziati: "Hanno consapevolmente assunto un rischio, quando non ha dato frutti hanno perso i loro soldi".

La priorità, a Washington D.C., è scongiurare il panico sui mercati e la “bank run”, la corsa a ritirare agli sportelli che potrebbe causare grossi danni. La debacle della Svb ha messo in evidenza le fragilità dell'intero sistema bancario statunitense dopo la stretta monetaria della Fed. L'aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti ha spinto i clienti a investire il loro denaro in prodotti finanziari che rendono più dei conti correnti, prosciugando una fonte di liquidità per il settore tecnologico alla ricerca di denaro. 



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