Carburanti. Sciopero dei benzinai 25 e 26 gennaio, chiusi anche i self

di redazione 19/01/2023 ECONOMIA E WELFARE
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Sciopero confermato per le pompe di benzina il 25 e 26 Gennaio. Infruttuoso l'incontro con il governo. I sindacati, appena usciti dal ministero:"Profondamente delusi: posizioni distanti".

L'incontro è terminato dopo circa un'ora: si tratta del terzo confronto al Mimit - il Ministero delle Imprese e del Made in Italy - tra governo e sigle associative dei benzinai, per discutere del decreto sulla trasparenza del prezzo dei carburanti. Ora i delegati - delle sigle Faib, Fegica e Figisc-Anisa - sono usciti dal ministero senza rilasciare dichiarazioni. Più tardi è stata indetta una conferenza stampa.

I gestori delle stazioni di servizio contestano i contenuti del decreto e nei giorni scorsi avevano proclamato lo sciopero, salvo poi congelarlo in attesa del confronto con l'esecutivo.

Le dichiarazioni dei sindacati
"Dall'incontro di questa mattina non sono arrivati elementi migliorativi, anzi semmai sono peggiorate le condizioni", così un esponente della Fegica, mentre dalla Figisc si aggiunge: "Il tavolo ha confermato che per il governo la nostra è una categoria da mettere sotto osservazione con un cartello, come nel Medioevo". Secondo il presidente nazionale di Figisc Confcommercio, Bruno Bearzi "il messaggio che resta è che siamo una categoria da tenere sotto controllo perché speculiamo: lo sciopero è confermato - aggiunge - ma fino all'ultimo momento siamo disponibili a vedere se troviamo margini di manovra".
 

Gestori: chiusi anche impianti self service 

Lo sciopero dei distributori dicarburanti del 24-26 gennaio riguarderà anche anche gli impianti self-service, ma assicurerà i servizi minimi essenziali. Lo comunicano gli organizzatori Faib, Fegica, Figisc-Anisa in conferenza stampa. Potrebbero restare aperti, anticipano, gli impianti self gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere. La protesta durerà 48 ore a partire dalle 19 del 24 gennaio.

Intanto l'Antitrust ha avviato istruttorie con ispezioni nei confronti di EniEssoIPKuwait Petroleum Italia e Tamoil

Lo annuncia l'Autorità spiegando di aver riscontrato irregolarità per l'applicazione alla pompa di un prezzo diverso da quello pubblicizzato, nonché per l'omessa comunicazione dei prezzi dei carburanti al portale "Osservaprezzi carburanti". 

Dai controlli è emersa "un'omessa diligenza" da parte delle compagnie nei controlli sui distributori. Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil "non avrebbero adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare queste condotte illecite a danno dei consumatori".

"Oggi - si legge nella nota dell'Antitrust - l'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, con l'ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ha svolto ispezioni nelle sedi delle società Eni Spa, Esso Italiana Srl, Italiana Petroli Spa, Kuwait Petroleum Italia Spa e Tamoil Italia Spa. I procedimenti sono stati avviati anche sulla base della documentazione tempestivamente fornita dalla Guardia di Finanza in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina (marchio Eni 376, marchio Esso 40, marchio Ip 383, marchio Kuwait 175, marchio Tamoil 48) distribuite su tutto il territorio nazionale".

L'Antitrust ha avviato le istruttorie in quanto "la documentazione e i dati trasmessi dalla GdF farebbero emergere da parte delle compagnie petrolifere condotte riconducibili alla omessa diligenza sui controlli rispetto alla rete dei distributori, in violazione dell'art. 20 del Codice del consumo. In numerosi casi è risultata difformità tra il prezzo pubblicizzato e quello più alto in realtà applicato; in altri è stata riscontrata l'omessa esposizione del prezzo praticato, ovvero l'omessa comunicazione al portale 'Osservaprezzi Carburanti', utile al consumatore per trovare la pompa con il prezzo più basso".

"In particolare, Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil non avrebbero adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare queste condotte illecite a danno dei consumatori".


 



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