Peste suina. AL via la Cabina di regia. "Controllare zona infetta ed eradicare il virus"

di redazione 18/05/2022 ROMA
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L’ordinanza che il commissario straordinario alla peste suina africana ha firmato, affida al nuovo organismo il compito di gestire il nodo sul depopolamento dei cinghiali.

La cabina di regia viene appositamente costituita “per l’attuazione e la verifica” di quanto previsto dal provvedimento firmato dal commissario Ferrari. Vale a dire per “il controllo della zona infetta” e per quella “confinante”. E quindi ha 30 giorni di tempo dall’entrata in vigore dell’ordinanza “per la predisposizione delle procedure finalizzate alla cattura ed all’abbattimento dei suini selvatici”.

C’è un’altra novità, che era stata annunciata e che era stata “caldeggiata” anche dalla Commissione europea. Riguarda la cosiddetta “zona infetta” che, rispetto al dispositivo emanato dal governatore Zingaretti, si allarga a Nord, raggiungendo il territorio de La Storta. Analogamente si amplia verso Nord Ovest anche l’area definita come “zona confinante con quella infetta” e finisce così per inglobare anche i comuni di Formello e Sacrofano, arrivando a raggiungere il confine meridionale dei comuni di Anguillara Sabazia e Campagnano di Roma.

Per quanto riguarda la nuova zona infetta, l’ordinanza dispone che la Regione, in collaborazione con Anas, provveda alla chiusura dei cosiddetti varchi (sottopassi e sovrapassaggi) che sono presenti in prossimità del Raccordo Anulare. Nelle aree verdi invece la chiusura di questi varchi deve essere garantita dalla collaborazione tra comune e regione. Altro compito assegnato al comune di Roma è quello che riguarda “l’inibizione dell’accesso ai cassonetti dei rifiuti da parte dei cinghiali” con la conseguente “ottimizzazione del loro posizionamento”. La ricerca delle carcasse procede, su base settimanale, con “dando priorità alle aree più esterne della zona infetta ed in particolare dove non sono state ancora trovate carcasse positive”. 

L’obiettivo dell’ordinanza, com’è stato chiarito a margine del tavolo svoltosi il 17 maggio a palazzo Valentini, resta quello di circoscrivere la zona di diffusione del virus anche per evitare di farlo attecchire ai maiali. Al tempo stesso si punta all’ “eradicazione” della PSA. Sui tempi “bisogna avere la pazienza di comprendere come sarà l'evoluzione della malattia” ha spiegato il commissario. Per eradicare il virus occorre infatti aspettare un anno dal rinvenimento dell’ultima carcassa positiva.

Ciò premesso, per effetto della nuova ordinanza, da oggi si può fare affidamento su una cabina di regia che prevede la collaborazione tra il ministero della salute, il commissario straordinario, la prefettura di Roma, la regione, Roma Capitale e la città metropolitana. Uno strumento in più, coordinato da palazzo Valentini, per affrontare la sfida contro la diffusione della peste suina africana.

Intanto il perimetro della zona infetta potrebbe presto allargarsi. In attesa del provvedimento firmato dal commissario straordinario, l’Europa ha indicato quali dovrebbero essere le zone destinate a misure particolari.

Per la commissione europea, il nostro paese dovrebbe approntare “immediatamente una zona infetta in relazione alla peste suina africana” che andrebbe individuata anche in relazione al territorio capitolino. In particolare con un ampliamento oltre il raccordo anulare, nella zona nord-nord oveste della capitale. La decisione della commissione Europa, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della UE, prevede anche un termine ultimo di applicazione, che è fissato per il 31 agosto 2022. 

L’area indicata dalla Commissione europea a sud è delimitata da Roma indicata come zona infetta, si legge nella Decisione della Commissione Ue, è così delimitata: - a sud: Circonvallazione Clodia, via Cipro, via di San Tommaso D'Acquino, via Arturo Labriola, via Simone Simoni, via Pietro De Cristofaro, via Baldo Degli Ubaldi. 

A sudovest invece il confine è delimitato da via di Boccea fino all'intersezione con via della Storta. A ovest-nordovest coincide con via della Storta e via Cassia (SS2) fino all'intersezione con via Cassia Veientana (SR 2 bis); a nordest con la Cassia Veientana (SR 2 bis) fino all'intersezione con il grande raccordo anulare, fino all'intersezione con il fiume Tevere;  a est-sudest il confine naturale è quello delimitato dal fiume Tevere. 

Anche l’ordinanza firmata dal presidente Zingaretti l'8 maggio aveva individuato una “zona infetta” dai confini . Ma era considerata provvisoria perché, quel provvedimento, era arrivato dopo aver accertato la presenza del primo caso di peste suina, nella riserva dell’Insugherata. Ora i casi verificati sono aumentati ed anche la superficie da considerare “zona infetta”, per l’Unione Europea, vanno ampliati. Soprattutto verso nord-nord ovest, superando il raccordo anulare, com’era previsto nell’ordinanza di Zingaretti, fino a raggiungere la Storta.


 



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