Guerra in Ucraina. Pechino accusa Nato e Occidente per aver scelto di non accogliere le richieste russe. Da Usa no alla richiesta polacca di offrire a Kiev i jet

di redazione 09/03/2022 ESTERI
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La Cina accusa la Nato e gli Stati Uniti di avere spinto il conflitto tra Russia e Ucraina fino al punto di rottura, e di volere reprimere, oltre a Mosca, anche Pechino per mantenere l'egemonia. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian.

"Sono state le azioni della Nato, guidata dagli Stati Uniti, che hanno gradualmente spinto fino al punto di rottura il conflitto tra Russia e Ucraina", ha scandito il portavoce. "Ignorando le proprie responsabilità, "ha proseguito il portavoce, "gli Stati Uniti accusano, invece, la Cina della propria presa di posizione sulla questione ucraina, e cercano margini di manovra per il tentativo di sopprimere contemporaneamente Cina e Russia, e mantenere la loro egemonia".

La Cina ha anche espresso "forte opposizione" alle sanzioni inflitte alla Russia, all'indomani dell'annuncio del presidente Usa, Joe Biden, di sospendere le importazioni di gas e di greggio da Mosca e della decisione della Gran Bretagna di interrompere entro la fine dell'anno le importazioni di greggio e di prodotti petroliferi russi.

Le sanzioni "non hanno fondamento nel diritto internazionale", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian. "Provocheranno solo serie difficoltà all'economia e al sostentamento dei Paesi interessati" e "aggraveranno ulteriormente la divisione e lo scontro". Cina e Russia, ha concluso il portavoce, "continueranno a portare avanti la normale cooperazione commerciale, compreso i giacimenti di petrolio e gas, nello spirito del rispetto reciproco". 

La Cina ha anche annunciato l'invio del primo round di aiuti all'Ucraina. La Croce Rossa cinese, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, ha inviato un lotto di materiali per aiuti umanitari, inclusi cibo e necessità quotidiane, per un valore complessivo di cinque milioni di yuan (circa 723mila euro). Il lotto, ha aggiunto il portavoce sarà consegnato in Ucraina "il prima possibile". 

 

INtanto Gli Stati Uniti hanno respinto la proposta della Polonia di mettere a disposizione di Washington i suoi jet Mig-29, per consegnarli all'Ucraina al fine di sostenere Kiev nel contrasto all'invasione russa. Il Pentagono ha definito l'offerta una "preoccupazione seria" per tutti i Paesi della Nato.

"Non crediamo che la proposta della Polonia sia fattibile", ha detto il portavoce John Kirby in una nota, per il quale fare volare i jet da combattimento da una base della Nato in Germania fino allo spazio aereo russo conteso sull'Ucraina solleva "serie preoccupazioni per tutta la Nato", ma, ha aggiunto, "continueremo a confrontarci con Varsavia sul tema". 

Ieri a sorpesa la Polonia ha detto di essere "pronta a spostare tutti i suoi aerei Mig-29 alla base di Ramstein (in Germania) senza indugio e gratuitamente e a metterli a disposizione del governo degli Stati Uniti". A stretto giro la risposta degli Usa, affidata al portavoce del Pentagono. 

"Allo stesso tempo, la Polonia chiede agli Stati Uniti di fornirle aerei di seconda mano con le stesse capacità operative. La Polonia è pronta a fissare immediatamente le condizioni per l'acquisizione" di questi aerei, ha detto il ministero della Difesa di Varsavia. 

In sostituzione degli aerei sovietici Mig-29, i media americani avevano affermato che Washington era pronta a fornire alla Polonia degli F-16. Gli Usa a stretto giro si sono detti sorpresi dalla proposta polacca, che poi hanno declinato. 

Gli Stati Uniti temono che lo scontro tra l'Alleanza Atlantica e le forze russe potrebbe intensificarsi se la Russia di Vladimir Putin vede tale assistenza militare come un coinvolgimento diretto della Nato nella guerra con l'Ucraina. 

La Polonia possiede circa 30 di questi aerei di progettazione sovietica, ma secondo i rapporti dei media, solo 23 sono tecnicamente pronti per essere inviati a Ramstein.

Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha insistito ieri sera in una conferenza stampa a Oslo che "la Polonia non è una parte di questa guerra e la Nato non è una parte di questa guerra. Di conseguenza, qualsiasi decisione di consegnare armi offensive deve essere presa dalla Nato nel suo insieme, all'unanimità.

Noi siamo pronti a dare tutta la nostra flotta di jet da combattimento alla base Nato di Ramstein, ma non siamo pronti a fare nulla da soli, perché, come ho detto, non siamo una parte di questa guerra", ha aggiunto.

Per il governo degli Stati Uniti, d'altro canto, "la decisione di trasferire o meno gli aerei polacchi in Ucraina spetta in ultima analisi al governo polacco", ha detto John Kirby nella sua dichiarazione. 

"Semplicemente non ci è chiaro se ci sia o meno una vera logica" in un tale accordo, ha aggiunto, per poi precisare: "Continueremo a consultarci con la Polonia e gli altri alleati della Nato su questa questione e sulle sue difficoltà logistiche". 

Solo pochi paesi dell'Europa orientale, ex membri del Patto di Varsavia, hanno ufficialmente nelle loro flotte i Mig-29 sovietici, le cui capacità antiaeree sono quelle che più corrispondono alle esigenze dell'Ucraina per combattere il caccia russo.

I Mig-29, come i Sukhoi-27 e i cacciabombardieri Sukhoi-25, sono gli unici che i piloti ucraini potrebbero gestire senza un addestramento preliminare. Quanto alla base aerea di Ramstein, è situata nel sud-ovest della Germania ed è la più grande base aerea delle forze americane in Europa.


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