Il sabato di guerriglia nella capitale. No Green Pass all'assalto di Roma. Scontri, feriti. Arrestati i leader di Forza Nuova

di redazione Roma 10/10/2021 ROMA
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La Capitale messa a dura prova dal sabato di guerriglia organizzato dai NO Green Pass in cui era già evidente si sono mescolati fascisti e teppisti di varia estrazione. Cariche, scontri ed un assalto alla sede della Cgil: una battaglia urbana nel Centro di Roma dove il popolo dei No Green Pass era sceso in piazza per manifestare e protestare prima dell'obbligo sui luoghi di lavoro a partire dal 15 ottobre. 

Diecimila le persone arrivate nella Capitale per partecipare a due manifestazioni statiche, in piazza del Popolo e piazza Bocca della Verità. Dopo gli interventi sui palchi dei sit in autorizzati però la manifestazione si trasforma in guerriglia, sotto forma di corteo.

Sono le 17 quando il catino di piazza del Popolo ribolle. E' strapieno, forse la manifestazione no green pass più partecipata di queste settimane. Dopo una serie di interventi il sit in, autorizzato, si trasforma in corteo. Anzi, in cortei. Il primo esce dal lato di piazzale Flaminio, il secondo ha puntato i palazzi del potere dall'altro lato. 

Traffico bloccato a piazzale Flaminio, con una parte dei manifestanti addirittura seduta all'altezza di ponte Regina Margherita. L'evento simbolicamente più forte è sicuramente stato l'assalto alla sede della Cgil. Un gruppo di No green pass e fascisti ha puntato, risalendo da via Veneto, prima Porta Pinciana, poi si è diretto alla sede della Cgil. Qui è partito l'assalto alla sede, con il portone sfondato da una cinquantina di esagitati, poi entrati all'interno. A fermarli la polizia. 

Nel frattempo il grosso del corteo ha puntato Palazzo Chigi e Montecitorio. La Polizia si è messa a difesa di Palazzo Chigi. Molti manifestanti sono arrivati a pochi metri dal cordone di poliziotti, con le mani alzate a dimostrare l'intento pacifico della protesta. Una manifestante con una ferita alla testa si è avvicinata alla polizia in presidio a largo Chigi per mostrare il sangue sul volto. Ad avvicinarsi alle forze dell'ordine anche il leader romano di Forza Nuova, Giuliano Castellino, in protesta per il blocco del corteo. Un altro manifestante si è invece inginocchiato per strada. 

Il corteo è stato respinto e disperso a via del Tritone, altezza largo Chigi, da una prolungata carica della Polizia seguita da applausi di scherno dei manifestanti. La Polizia è di nuovo arretrata a protezione dei palazzi istituzionali, spinta anche dalla pressione dei manifestanti che hanno proseguito nella protesta: "Non facciamoci dividere". 

Corteo che quando sembrava affievolirsi ha ripreso vigore a largo Chigi, zona sgomberata pochi minuti prima dalle cariche della Polizia. Proprio qui sono poi scoppiati nuovi scontri, un manifestante è stato bloccato dopo esser venuto a contatto con due agenti mentre altri hanno risposto alla carica di alleggerimento con lancio di bottiglie. 


Alle 21 la decisione delle forze dell'ordine di ricacciare i manifestanti verso piazza del Popolo. E ancora scontri, con lancio di lacrimogeni e idranti. Idranti usati anche per ricacciare ulteriormentei manifestanti che, lungo via del Corso, avevano nel frattempo organizzato una sorta di barricata, spazzata via dalla forza del getto dell'acqua. 

Alle 22 gli ultimi manifestanti, lanciati gli ultimi insulti a giornalisti e poliziotti, hanno lasciato via del Corso. 
 

Dodici le persone arrestate, fra i quali i vertici di Forza Nuova Giuliano Castellino e Roberto Fiore.

Un assedio ai palazzi del potere, manovrato dai gruppi dell'ultradestra pronti ad alzare la tensione e iniettare violenza in piazza. Decine le cariche delle forze dell'ordine intervenute con idranti e lacrimogeni per contenere i cortei non autorizzati che si sono diretti a Palazzo Chigi e Montecitorio.  

Guerriglia urbana che dopo 5 ore in cui teppisti e fascisti mescolati fra i manifestanti hanno messo a ferro e fuoco la città è terminata, lasciando la Capitale a leccarsi le ferite. Un sabato complicato per le forze di polizia impegnate nei servizi di ordine pubblico. Gli investigatori dela Digos della Questura di Roma hanno fermato ed identificato numerose  persone nei cui riguardi sono in atto valutazioni sulla loro posizione per individuare la loro esatta responsabilità in merito alle violenze perpetrate.

Al momento il bilancio è di dodici persone arrestate ma sono in corso serrate attività dirette ad individuare altre responsabilità in capo agli altri soggetti fermati. Fra i quali vi sono anche i vertici di Forza Nuova Roberto Fiore e Giuliano Castellino, quest'ultimo come è noto sorvegliato speciale che ha violato numerose prescrizioni. Alcuni appartenenti delle forze di polizia sono rimasti feriti in occasione dei tafferugli continuando il servizio con grande spirito di abnegazione. 

GLI ARRESTI 

Arrestate nel corso della notte 12 persone coinvolte negli scontri di ieri a Roma. Fra gli arrestati anche Roberto Fiore e Giuliamo Castellino, rispettivamente leader nazionale e leader romano di Forza Nuova.

 Castellino era già stato fermato e portato in questura nella serata di sabato.

C'è anche un ex appartenente ai Nar tra i 12 arrestati. Sono accusati a vario titolo per i reati di danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. La posizione di queste persone è al vaglio della Procura della Repubblica di Roma. Sei persone sono state arrestate in flagranza, altre sei, fra i quali appartenenti a Forza Nuova, nella notte con arresto differito. Sono in corso ulteriori attività di indagine e di verifica dei filmati registrati dal personale della Polizia Scientifica, per altre condotte penalmente rilevanti per i fatti accaduti.

Sono 38 gli appartenenti alle forze dell'ordine rimasti feriti negli scontri. Tra questi un dirigente della questura che ha riportato la frattura di una costola e un operatore della polizia scientifica a cui è stato fratturato uno zigomo. Lo rende noto la Questura. Durante i servizi preventivi alla manifestazione - sottolinea la questura - sono stati intercettati ed identificati 600 manifestanti provenienti da Reggio Emilia, Padova, Mantova, Brescia, Verona, Torino, Milano, Bergamo, Pesaro Ancona, Firenze, Trieste, Bolzano, Modena, Treviso, Rovereto ed Arezzo. Controllati 56 minivan e 5 pullman e numerose moto.

"Domani presenteremo una mozione urgente alla Camera per chiedere lo scioglimento di Forza Nuova e degli altri movimenti dichiaratamente fascisti": lo ha annunciato il deputato Pd Emanuele Fiano che oggi partecipa davanti alla Camera del lavoro di Milano al presidio di solidarietà alla Cgil nazionale cui ieri è stata devastata la sede durante le proteste dei no green pass.

 



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