Oltre il Dantedì. Continuano le celebrazioni del Sommo Poeta

di Virginia Diaco 18/08/2021 CULTURA E SOCIETÀ
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Secondo i Dantisti, il 25 marzo 1300 Dante Alighieri inizia la sua discesa agli inferi dopo aver smarrito la diritta via. È proprio a tal proposito che dal 2019 questa data è diventata ufficialmente “Dantedì’’, ossia Giornata nazionale dedicata a Dante. Tuttavia, le celebrazioni del 700esimo anniversario della morte – avvenuta in esilio a Ravenna il 14 settembre 1321 – non si fermano certo a tale data; innumerevoli sono gli eventi in suo onore, che coinvolgono i luoghi e gli ambiti più disparati: dalle kermesse teatrali («Scene di un inferno nel XXI secolo», fino a novembre 2021 a Roma, Firenze e Ravenna) alle mostre («Dante a Verona. Tra Dante e Shakespeare e il mito di Verona», Verona, Galleria d’Arte Moderna Achille Forti a Palazzo della Regione, fino a ottobre 2021), dal turismo lento («Borghi Danteschi e Cammini di Dante», Appennino Tosco Emiliano e Garfagnana, estate 2021) ai seminari «Dante patrimonio dell’Europa» (Genova, Roma, Napoli, Londra, Parigi, Bruxelles, estate/autunno 2021). Ulteriori eventi sono riportati sul sito dei Beni Culturali. Come è facile notare, le manifestazioni coinvolgono tutte le regioni: è impossibile, dunque, sottrarsi a questo viaggio con Dante, qualsiasi sia il nostro punto di partenza.


Molti incontri potrebbero purtroppo subire modifiche o cancellazioni, per cui vige la raccomandazione di controllare con anticipo prima di intraprendere spostamenti. Nel caso di impedimenti dovuti all'emergenza pandemica, nessun problema: gli appuntamenti con il Padre della Lingua Italiana sono disponibili anche online. Per citare solo alcuni esempi, il Giornale della musica propone un'antologia di composizioni musicali ispirate a Dante, reperibile su YouTube, e, sempre sulla medesima piattaforma, la registrazione del dialogo a tema tra Alessandro Barbero e Corrado Augias.

Numerosi sono anche i libri su Dante pubblicati di recente. In «Dante» (Laterza), lo storico Alessandro Barbero dipinge,attraverso gli occhi del poeta, il panorama culturale delle corti trecentesche, senza venire meno alle fonti, laddove invece il dantista Vittorio Sermonti offre una personale lettura critica delle tre Cantiche, pubblicata da Garzanti, sotto la supervisione di Gianfranco Contini e la revisione di Cesare Segre. Interessante il saggio del giornalista Aldo Cazzullo, «A riveder le stelle» (Mondadori), in cui indaga il nesso fra l'opera dantesca (in particolar modo la prima cantica) e la nascita dell'identità italiana, mentre è diventato un caso editoriale il romanzo «Dante Enigma» (Newton Compton), in cui lo scrittore Matteo Strukul prende per mano il lettore portandolo nelle corti trecentesche – dove lo stesso Dante si muove –, dominate da oscure e fitte trame politiche, con approdo alla cruciale battaglia di Campaldino.


Attivamente coinvolta nelle celebrazioni dei 700 anni di Dante è inoltre la Società Dantesca Italiana, le cui radici sono di molto antecedenti al 2021. Fondata a Firenze nel 1888, racchiude e promuove enciclopedicamente tutte le iniziative e le pubblicazioni artistico-culturali sul Poeta, che realizzate o patrocinate dalla stessa, si svolgono sotto la supervisione della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della Cultura. Sul sito sono disponibili  ampie raccolte di manoscritti, video di letture da parte di personaggi celebri, cronologia e bibliografia dantesca e molto altro. I testi catalogati sono oltre 30.000 e i progetti investono le università, le scuole e gli istituti italiani di cultura.
Queste sono solo alcune delle tante alternative ad un viaggio corporeo. E se anche la Commedia non ci sembrasse poi così contemporanea, certamente la sua rilettura non ci deluderebbe: attraverso essa, a costo zero, ripercorreremmo le tappe di un poema che racchiude poeticamente tutte le sofferenze interiori dell’uomo, in una lingua tanto più vicina al nostro italiano, in quanto è ormai palese che più della metà delle parole da noi pronunciate oggi sono di derivazione dantesca.

Una lingua da cui ha tratto origine e sostentamento la coscienza dell'Italia in quanto nazione: «Dante – annota Cazzullo nel già citato «A riveder le stelle» – non è soltanto il padre della lingua italiana. Una lingua che si è mantenuta fresca e viva grazie a lui e ai suoi seguaci, anche se per secoli nella vita quotidiana fuori da Firenze non l'ha parlata nessuno […] è anche il padre dell'Italia. Un nome che ripete quasi ossessivamente, fin dal primo canto del suo poema». Proprio per questo «la Divina Commedia può essere letta come un viaggio in Italia. E anche come un viaggio iniziatico». Viaggio dalle molteplici implicazioni e innumerevoli significati. Qualsiasi sia il nostro punto di partenza, tuttavia, certo è solo il punto d’arrivo: “L’amor che move il sole e l’altre stelle’’.



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