OMS. "Ipotesi al momento ufficiale è la trasmissione del virus dagli animali all'uomo. Ma occorre altro tempo. In Cina difficoltà per accedere ai dati". Usa e GB criticano il rapporto

di redazione 31/03/2021 SCIENZA E TECNOLOGIA
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L'ipotesi più probabile per quanto riguarda l'origine della pandemia è quella della trasmissione del coronavirus dai pipistrelli all'uomo attraverso un altro animale. Così è scritto nella bozza del rapporto degli esperti dell'Oms andati in missione in Cina, precisamente nella città di Wuhan, dove sono emersi i primi casi di Covid-19. 

 L'ipotesi della fuga involontaria del virus da un laboratorio è invece "estremamente improbabile", sottolineano gli stessi esperti precisando che l'ipotesi di una fuga volontaria non è stata proprio studiata.

La trasmissione del virus dal pipistrello all'uomo attraverso un altro animale è valutata tra "probabile e molto probabile". Un'altra ipotesi "probabile", si legge ancora, è la trasmissione diretta dal pipistrello agli umani, mentre l'ipotesi della trasmissione agli umani tramite la "catena del cibo freddo" è "possibile ma non probabile". La diffusione del documento è stata più volte rinviata, il che ha sollevato il timore che il governo di Pechino abbia fatto pressioni per arrivare a conclusioni che non gettassero la responsabilità sul gigante asiatico.

 Dopo aver letto il documento, il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha affermato che "tutte le ipotesi sono aperte e giustificano studi completi e ulteriori". In una intervista alla Cnn, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha espresso preoccupazione sulla metodologia con cui l'Oms sta stilando il report avanzando l'ipotesi che "il governo di Pechino apparentemente avrebbe aiutato a scriverlo".

  "Tutta quella mancanza di trasparenza è un profondo problema", ha osservato Blinken riferendosi al modo in cui la Cina ha gestito la crisi. Blinken ha comunque garantito che l'amministrazione americana non adotterà misure punitive nei confronti di Pechino: "Le responsabilità per il passato - ha sottolineato - vanno verificate ma l'obiettivo adesso è costruire un sistema più forte per il futuro. Quello che dobbiamo fare - ha concluso - è garantirci che faremo tutto il possibile per prevenire un'altra pandemia".

Eppure i toni nei confronti della Cina sono cambiati rispetto a inizio pandemia, e anche rispetto a febbraio, quando Peter Ben Embarek, capo del team di esperti che l’Oms ha spedito a Wuhan per rintracciare l’origine del coronavirus, ha respinto l’ipotesi secondo cui il Sars-Cov-2 sarebbe nato nel laboratorio di biosicurezza della città dove tutto è iniziato. Ora l’Organizzazione mondiale della Sanità, nel giorno in cui viene divulgato il rapporto proprio sulla missione e all’indomani delle critiche del segretario di Stato americano Antony Blinken, attacca la Cina per la condivisione insufficiente dei dati sul Covid-19 e chiede un’inchiesta sull’ipotesi di fuga del virus da un laboratorio cinese. “Anche se la squadra” di esperti dell’Oms inviati in Cina “ha concluso che una fuoriuscita da un laboratorio sia l’ipotesi meno probabile, questa richiede ulteriori indagini, potenzialmente con nuove missioni che includano esperti specializzati, che sono pronto a dispiegare“, ha detto il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus in un briefing agli Stati membri dell’Oms sul rapporto degli ispettori. Ghebreyesus ha inoltre espresso preoccupazione per il fatto che il team internazionale ha avuto difficoltà nell’accedere ai dati grezzi durante la sua missione in Cina. “Per comprendere i primi casi” di Covid-19, ha detto, “gli scienziati trarrebbero vantaggio dal pieno accesso ai dati, inclusi campioni biologici almeno a partire da settembre 2019”. Ma “nelle mie discussioni con il team”, gli esperti “hanno espresso le difficoltà incontrate nell’accesso ai dati grezzi. Mi aspetto futuri studi collaborativi che includano una condivisione dei dati più tempestiva e completa”.

Ghebreyesus: “Trovare l’origine del virus richiede tempo, ma lo dobbiamo al mondo” – “Non abbiamo ancora trovato la fonte del virus e dobbiamo continuare a seguire la scienza e non lasciare nulla di intentato”, ha incalzato Tedros. “Trovare l’origine di un virus richiede tempo”, ma “lo dobbiamo al mondo“, “dobbiamo trovare la fonte in modo da poter intraprendere collettivamente misure per ridurre il rischio che ciò accada di nuovo. Nessun singolo viaggio di ricerca può fornire tutte le risposte”, ha chiarito in una nota con la quale è stato diffuso il testo del report, prima dell’incontro di oggi convocato per fare il punto su quanto raccolto finora.

“Il team” di esperti inviati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per fare chiarezza sulle origini del coronavirus Sars-CoV-2 ha visitato diversi laboratori a Wuhan” nelle varie tappe del suo viaggio sul campo “e ha considerato la possibilità che il virus sia entrato nella popolazione umana a seguito di un incidente di laboratorio. Tuttavia, non credo che questa valutazione sia stata sufficientemente ampia. Sebbene il team abbia concluso che una perdita di laboratorio è l’ipotesi meno probabile”, questo aspetto “richiede ulteriori indagini, potenzialmente con missioni aggiuntive che coinvolgano esperti specializzati, che sono pronto a schierare”, ha detto Ghebreyesus nel suo intervento al briefing degli Stati membri sul rapporto firmato dal team internazionale che studia le origini del virus. “Saranno necessari ulteriori dati e studi per giungere a conclusioni più solide”, ha sottolineato prospettando la possibilità di avviare nuove missioni. Poi ha aggiunto che “la relazione degli esperti” andati sul campo “presenta una revisione completa dei dati disponibili, suggerendo che vi è stata una trasmissione non riconosciuta nel dicembre 2019, e forse anche prima”. Il team, ha continuato, “riferisce che il primo caso rilevato ha avuto un esordio dei sintomi l’8 dicembre 2019”, evidenziando che per loro sarebbe stato utile un accesso pieno ai dati, incluso appunto “campioni biologici almeno di settembre 2019”.

INtanto gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno criticato aspramente un rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità sugli inizi della pandemia di coronavirus a Wuhan, accusando implicitamente la Cina di "negare l'accesso a dati e campioni completi e originali".   La dichiarazione, firmata anche da altri 12 paesi tra cui Australia e Canada, è arrivata duramente sulla scia di un'ammissione martedì da parte del capo dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, secondo cui l'indagine "non era abbastanza ampia" e gli esperti avevano faticato ad accedere informazioni grezze durante la loro visita di quattro settimane a Wuhan a gennaio. Tedros ha quindi evocato la possibilità di una nuova indagine proprio per indagare sulla possibile fuga da un laboratorio cinese come origine del virus.   Tedros ha anche affermato che dovrebbe essere proseguito l'esame della teoria secondo cui il virus era sfuggito da un laboratorio di virologia dell'istituto di Wuhan, anche se il rapporto lo considerava "estremamente improbabile" come fonte della pandemia - una teoria promossa da alcuni nell'amministrazione Trump.  

Il rapporto tanto atteso dagli esperti nominati dall'OMS e dalle loro controparti cinesi afferma che la pandemia globale probabilmente è arrivata agli esseri umani dagli animali. La dichiarazione dei 14 paesi, che ha criticato i ritardi nelle indagini, ha chiesto un accesso tempestivo per esperti indipendenti all'inizio delle future pandemie e ha sottolineato ancora una volta la politica altamente controversa intorno all'indagine durante la quale gli esperti dell'OMS hanno ottenuto l'accesso alla Cina dopo mesi di difficili negoziati . Valutando separatamente, la Casa Bianca ha esortato l'OMS a prendere ulteriori misure per determinare le origini del Covid-19. "C'è una seconda fase in questo processo che riteniamo dovrebbe essere guidata da esperti internazionali e indipendenti", ha detto ai giornalisti l'addetto stampa della Casa Bianca, Jen Psaki."Dovrebbero avere accesso illimitato ai dati. Dovrebbero essere in grado di porre domande alle persone che sono sul campo in questo momento, e questo è un passo che l'OMS potrebbe fare ", ha aggiunto.  

La Cina è stata ripetutamente accusata nelle capitali occidentali di ostacolare le indagini sulle origini della pandemia di coronavirus a Wuhan, compresa l'inchiesta dell'OMS.  Gli interventi sono avvenuti dopo che lo stesso Tedros ha descritto i problemi del team nell'ottenere l'accesso a tutte le informazioni che stavano cercando.  "Nelle mie discussioni con il team, hanno espresso le difficoltà incontrate nell'accesso ai dati grezzi", ha detto Tedros."Mi aspetto che i futuri studi collaborativi includano una condivisione dei dati più tempestiva e completa", ha affermato in modo acuto aggiungendo che il rapporto "fa avanzare la nostra comprensione in modi importanti".    Pur concludendo che le due ipotesi meno probabili per l'emergere del virus mortale - una fuga di notizie da un laboratorio (spinta da alti funzionari Trump) e introdotta tramite cibo congelato dall'esterno (promosso dalla Cina) - il team ha promesso di continuare a seguire le indicazioni in entrambi i casi in quello che sembrava essere uno sforzo diplomatico per tenere in campo sia Pechino che Washington.   Il rapporto, compilato da esperti internazionali nominati dall'OMS e dalle loro controparti cinesi, non ha tratto conclusioni definitive ma ha classificato una serie di ipotesi in base a quanto probabilmente pensavano di essere, valutando l'ipotesi della fuga di laboratorio "estremamente improbabile" con la maggior parte probabilmente saltando dai pipistrelli agli umani tramite un animale intermedio. "Sebbene il team abbia concluso che una perdita di laboratorio è l'ipotesi meno probabile, ciò richiede ulteriori indagini, potenzialmente con missioni aggiuntive che coinvolgono esperti specializzati, che sono pronto a schierare", ha detto Tedros.La Cina è stata ampiamente colpevolizzata nelle capitali occidentali per la sua mancanza di trasparenza durante le prime settimane della pandemia, e i commenti di Tedros segnano un rimbalzo dei primi elogi della risposta iniziale della Cina mentre continuano le lamentele dei massimi funzionari di Biden sull'apertura cinese. 


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