Birmania. Morti e arresti negli scontri tra manifestanti ed esercito. Onu "Violenze inaccettabili, il mondo è con i manifestanti per la democrazia"

di redazione 15/03/2021 NON SOLO OCCIDENTE
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Nella sola Yangon, le forze di sicurezza birmane hanno ucciso ieri 59 manifestanti e ferito altri 129.

Lo riferisce il sito di informazione birmano Myanmar Now, citando fonti di tre ospedali dell'ex capitale e aggiungendo che gli stessi dottori credono che il bilancio sia ancora più alto.

Se confermato, la giornata di ieri sarebbe la più sanguinosa dall'inizio delle proteste contro il golpe del primo febbraio.

Intanto L'inviato delle Nazioni Unite per il Myanmar ha fortemente condannato il continuo spargimento di sangue dopo che almeno 18 manifestanti sono stati uccisi in uno dei giorni più letali dal colpo di stato del 1 febbraio. "La comunità internazionale, compresi gli attori regionali, deve unirsi in solidarietà con il popolo di Myanmar e le sue aspirazioni democratiche", ha detto Christine Schraner Burgener in una nota.    

Ha affermato che l'esercito di Myanmar sta sfidando gli appelli internazionali alla moderazione, e aggiunto di aver sentito "racconti strazianti di uccisioni, maltrattamenti di manifestanti e torture di prigionieri" da contatti all'interno del paese del sud-est asiatico. "La brutalità in corso, anche contro il personale medico e la distruzione delle infrastrutture pubbliche, mina gravemente qualsiasi prospettiva di pace e stabilità", ha detto.

Intanto, la Giunta militare golpista in Myanmar ha imposto domenica sera la legge marziale in due zone della capitale Yangon in chiusura della più sanguinosa delle giornate di protesta dal 1 febbraio, giorno del colpo di stato. 

Gli scontri portano a circa cento il numero di persone uccise nelle proteste di massa da quando i militari hanno impedito l'insediamento di Aung San Suu Kyi, anche se gli attivisti e i gruppi per i diritti credono che potrebbe essere più alto. La giunta ha ripetutamente giustificato la sua presa di potere con l'accusa di brogli diffusi alle elezioni di novembre, che il partito della Lega Nazionale per la Democrazia (NLD) di Suu Kyi ha vinto con una valanga di voti.

I media statali hanno annunciato che l'enorme borgata Hlaing Tharyar di Yangon e la vicina borgata Shwepyitha saranno poste sotto la legge marziale. Le vaste e impoverite township sono conosciute come centri industriali e sede di fabbriche di abbigliamento. La giunta "dà il potere amministrativo e giudiziario della legge marziale al comandante regionale di Yangon per mantenere la sicurezza, lo stato di diritto e la tranquillità in modo più efficace", ha detto un annunciatore alla TV di stato. 



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