ISS. Brusaferro "Il numero dei casi comincia ad appiattirsi. Il Covid colpisce un po dovunque. Occorre continuare con le restrizioni" . Polemica dopo le parole di Crisanti

Negli ultimi giorni il numero dei casi comincia ad appiattirsi e questo indica il rallentamento dell'incidenza". Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa al ministero della Salute sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia. "C'è un 'Italia un pò monocolore perché l'epidemia colpisce un pò tutto il Paese: 732 casi per 100mila abitanti è l'incidenza a 14 giorni ma una quota di regioni si muove sotto tale incidenza", ha spiegato Brusaferro. "La probabilità di saturazione dei posti letto, anche quelli attivabili, a 30 giorni, si è un pò allontanata - ha proseguito - ciò vale sia per area medica sia per terapia intensiva". "L'epidemia si mantiene a livelli critici - ha sottolineato il presidente dell'Iss - si riduce Rt rispetto a settimana precedente, però non dobbiamo cantar vittoria perché Rt è sopra 1 e questo significa che i casi continuano a crescere anche se più lentamente. Inoltre l'incidenza mette in crisi l'assistenza".
Le tre regioni nelle quali l'Iss invita le autorità sanitarie a "valutare la possibile adozione di ulteriori misure di mitigazione" sono il Friuli Venezia Giulia, il Molise e il Veneto. Secondo i dati contenuti nel monitoraggio, tutte e tre le regioni sono classificate con un rischio moderato ma con probabilità alta di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Attualmente, il Friuli Venezia Giulia si trova in zona arancione mentre Molise e Veneto in zona gialla.
Intanto non si placa la polemica dopo le parole del virologo Crisanti.
"Mi è stata fatta una domanda: lei lo farebbe oggi? Oggi il vaccino non lo farei perché ci sono solo dati relativi agli annunci delle aziende e perché oggi non ci sono le conoscenze sufficienti".
Così Andrea Crisanti, direttore di microbiologia e virologia all'Università di Padova. "Quando la comunità scientifica l'avrà vagliato - ha detto Crisanti - me lo faccio. Non capisco dove sia il problema. Io sono uno dei firmatari-proponenti della vaccinazione antinfluenzale, come faccio ad essere contrario a un vaccino? Questa è una autentica strumentalizzazione. Io sto dicendo che per fare un vaccino, io personalmente, voglio che sia approvato e voglio vedere i dati". Le reazioni Sul vaccino "innanzitutto dovremo aspettare la certificazione dell'ente regolatorio. È vero che è andato tutto molto veloce, ma è anche la prima volta che sono stati messi così tanti finanziamenti, ed è la prima volta che vengono trovati dei volontari per la sperimentazione in un tempo così rapido. È la prima volta che il mondo si confronta con qualcosa di nuovo. Quindi credo che Crisanti su questo sbagli: il vaccino sarà sicuro. Quando arriverà il vaccino, e io rientrerò nelle categorie che possono farlo subito, lo farò". Cosi' il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, a Rainews24. "Le affermazioni del professor Crisanti sul vaccino anti-Covid sono gravissime. Insinuare dubbi sulla scientificità dei vaccini è anacronistico e fuorviante per la gente". Lo scrive l'infettivologo Matteo Bassetti su facebook. "Credo che la comunità scientifica tutta insieme dovrebbe prendere le distanze - aggiunge Bassetti - da ciò che è stato detto. Questo è il suo pensiero e si deve assumere tutte le responsabilità in un momento del genere dove il Paese ha bisogno di essere unito". "Se ci fosse un vaccino contro Covid-19 oggi, o il primo vaccino oggi in Italia commercialmente disponibile, lo farei senza la minima esitazione, tanto per essere molto diretti". A precisarlo è il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), Franco Locatelli. L'esperto, tornando sulle polemiche sollevate da alcune dichiarazioni del virologo Andrea Crisanti, sottolinea: "A maggior ragione questo dovere morale e questa sensibilità deve permeare il personale esposto a rischio professionale e al rischio poi di diventare sorgente di contagio per chi ci affida il bene più prezioso che ha, cioè la salute propria e dei propri congiunti".
