Giornata mondiale dell'infanzia. La pandemia acuisce le diseguaglianze e colpisce i più fragili

di redazione 20/11/2020 ESTERI
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Il 20 novembre si celebra la Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. In questa data fu approvata, dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite, la Dichiarazione Universale dei Diritti del fanciullo, revisionata, sempre un 20 novembre ma del 1989, come Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, ratificata dall'Italia nel 1991.

Nel mondo ogni anno un miliardo di minori tra i 2 e i 17 anni è vittima di violenza fisica, sessuale o psicologica, 12 milioni di ragazze si sposano prima dei 18 anni con uomini spesso molto più grandi di loro, 85 milioni di bambini e ragazzi sono coinvolti in pericolose forme di lavoro minorile. In Italia il 13,5% abbandona la scuola prima del tempo. Tutto questo è spesso legato a quella povertà che affligge il presente e che ruba il futuro, colpendo almeno 586 milioni di bambini nel mondo, numero che potrebbe aumentare vertiginosamente, rischiando di lasciare entro la fine dell'anno 150 milioni di bambini in più, uno su tre in tutto il pianeta, senza cibo sufficiente e accesso a beni e servizi essenziali.

Queste previsioni critiche non risparmiano nemmeno i Paesi più benestanti, come l'Italia, che entro il 2020 rischia di vedere un aumento di un milione di bambini in condizioni di povertà assoluta, che andrebbero ad aggiungersi agli oltre 1.100.000 dell'anno scorso. E' l'allarme lanciato da Save the Children che sottolinea che quella evidenziata è la fotografia della situazione prima della pandemia, ma oggi il quadro è ancora più fosco, con i principali indicatori al rialzo, perché l'impatto del virus sta esacerbando le disuguaglianze esistenti e condannando una generazione di bambini.

La pandemia e i bambini La chiusura delle scuole in seguito al coronavirus, ad esempio, ha riguardato quasi il 90% di tutti gli studenti nel mondo, dove un giovane su tre non ha accesso al digitale e alle nuove tecnologie, e circa 10 milioni di loro rischiano di non tornare più tra i banchi, con tutto quello che ciò comporta, in termini di maggiore esposizione a rischi di subire violenze e sfruttamento, di essere costretti ad andare a lavorare per aiutare le famiglie o di sposarsi prematuramente rinunciando così alla propria infanzia, mettendo a repentaglio la propria salute e rinunciando alla possibilità di costruirsi un futuro a misura dei propri sogni e talenti. Solo nel 2020, secondo l'organizzazione, quasi 500mila ragazze in più nel mondo potrebbero essere costrette al matrimonio forzato, prima di compiere i 18 anni di età, per effetto delle conseguenze economiche della pandemia. E a queste si potrebbero aggiungere un milione in più di gravidanze precoci, che rappresentano la principale causa di morte per le ragazze tra i 15 e i 19 anni in tutto il mondo. Se una adolescente su 10 a livello globale era già vittima di stupro o violenza sessuale da parte del proprio compagno prima del Covid-19, il coronavirus ha portato a un aumento di questi casi e si prevedono 2 milioni di casi di mutilazione genitale femminile in più nei prossimi 10 anni, soprattutto tra chi non ne ha ancora compiuti 14.  "I diritti, il futuro, la salute e la vita stessa dei bambini quest'anno sono stati travolti e messi fortemente a rischio. La pandemia, con i suoi effetti indiretti, si è abbattuta come un macigno sui minori di tutto il mondo, accelerando le disuguaglianze e rendendo sempre più vulnerabili i bambini e i ragazzi dei contesti più fragili in tutti i Paesi del pianeta", ha affermato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children. Già prima della pandemia in un solo anno morivano 5,3 milioni di bambini prima di aver compiuto i 5 anni di età, più di metà dei quali per cause facilmente curabili e prevenibili, come malaria, diarrea o polmoniti. Solo quest'ultima, la malattia contagiosa più letale al mondo per i bambini, ogni anno ne uccide oltre 800.000 sotto i 5 anni.

Anche a causa del Covid-19, infatti, sono stati sospesi i programmi di immunizzazione in più di 60 Paesi e 80 milioni di bambini di età inferiore a un anno potrebbero contrarre gravi malattie prevenibili con le terapie vaccinali. A causa degli effetti devastanti della crisi, 6,7 milioni di bambini sotto i cinque anni in più potrebbero finire nella morsa letale della malnutrizione acuta e 426 bambini al giorno, 1 ogni 4 minuti, solo in Africa rischiano di morire di fame entro la fine del 2020. Mattarella: "Virus sta minando il futuro delle prossime generazioni" "​La Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza quest'anno assume un particolare significato in presenza di una pandemia che a livello globale produce un forte impatto proprio sui più fragili e a rischio di discriminazione e violazione dei diritti. Superando ogni confine, il virus sta minando il futuro delle prossime generazioni". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.  "I bambini, come gli adulti, che - sostiene il Capo dello Stato - a causa dell'emergenza sanitaria da Covid-19 devono affrontare cambiamenti importanti nel loro quotidiano, possono risentirne perché ansia e preoccupazione possono colpire anche i più piccoli. La sfida che dobbiamo affrontare è quella di infondere ai nostri giovani serenità informandoli su ciò che avviene nel mondo e preservarli dall'inquietudine".  "Prioritario, ancora di più oggi, è tutelare i più piccoli, coloro che vivono in contesti familiari di disagio o con disabilità e che hanno bisogno di assistenza che non sempre le famiglie sono in grado di assicurare".

Lo stato di salute dei più piccoli e degli adolescenti, conclude il presidente della Repubblica, "è influenzato dal contesto sociale in cui vivono. Bisogna quindi intervenire con determinazione per non far sentire soli i bambini e i giovani, per annullare ogni forma di disparità e consegnare un mondo migliore e più responsabile alle generazioni future".  Unicef al Senato Oggi, in occasione della celebrazione della Giornata mondiale per l'infanzia, la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, riceverà a Palazzo Giustiniani, una ristretta delegazione dell'Unicef Italia, accompagnata dalla presidente della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, senatrice Stefania Pucciarelli che presenterà a Casellati il nuovo rapporto Unicef "The future we want - Essere adolescenti ai tempi del Covid-19" e ricorderà il dramma dei matrimoni precoci attraverso la consegna di speciali "pigotte" contro le violenze sulle bambine.

Rapporto Unicef

Secondo un nuovo rapporto lanciato dall'Unicef, le conseguenze per i bambini, con la pandemia di Covid-19 che va verso il suo secondo anno, sono significative e crescenti. In occasione della Giornata mondiale dell'infanzia e dell'adolescenza del 20 novembre, "Averting a Lost COVID Generation" è il primo rapporto dell'agenzia delineare in modo esauriente le crescenti conseguenze per i bambini causate dall'avanzare della pandemia. Rivela che, mentre i sintomi tra i bambini contagiati rimangono lievi, il numero dei contagi è in aumento e l'impatto a lungo termine sull'istruzione, sulla nutrizione e sul benessere di un'intera generazione di bambini e giovani potrebbe condizionarne la vita. "Durante tutta la pandemia di Covid-19 si è diffuso il mito persistente secondo cui i bambini sono a malapena colpiti dalla malattia. Niente potrebbe essere più lontano dalla realtà", ha dichiarato Henrietta Fore, direttrice generale dell'Unicef, "i bambini possono ammalarsi e diffondere la malattia, ma questa è solo la punta dell'iceberg della pandemia. Le interruzioni dei servizi chiave e l'impennata dei tassi di povertà rappresentano la più grande minaccia per i bambini. Più la crisi persisterà, più profondo sarà il suo impatto sull'istruzione, la salute, la nutrizione e il benessere dei bambini. Il futuro di un'intera generazione è a rischio". Il rapporto rileva che, al 3 novembre, in 87 Paesi con dati disaggregati per età, i bambini e gli adolescenti sotto i 20 anni di età rappresentavano 1 su 9 dei casi di contagi da Covid-19, ovvero l'11% dei 25,7 milioni di casi segnalati in questi Paesi. I bambini, si legge, possono trasmettersi il virus l'un l'altro e alle fasce d'età più adulte, ma vi sono forti evidenze del fatto che, con le misure di sicurezza di base in vigore, i benefici concreti derivanti dal mantenimento delle scuole aperte superano i costi di chiusura delle stesse. Le scuole non sono il principale veicolo di trasmissione nella comunità e i bambini hanno maggiori probabilità di contrarre il virus al di fuori dell'ambiente scolastico, afferma l'agenzia.

Secondo il rapporto, le interruzioni dei servizi sanitari e sociali fondamentali per i bambini causate dal Covid-19 rappresentano la minaccia più grave per i bambini. Utilizzando i nuovi dati di sondaggi dell'Unicef condotti in 140 paesi, il rapporto rileva che circa un terzo dei paesi analizzati ha registrato un calo di almeno il 10% nella copertura di servizi sanitari come le vaccinazioni di routine, l'assistenza ambulatoriale per le malattie infettive pediatriche e i servizi sanitari per le madri. La paura del contagio è una delle ragioni principali. C'è un calo del 40% nella copertura dei servizi di nutrizione per donne e bambini in 135 Paesi. A ottobre 2020, 265 milioni di bambini perdevano ancora i pasti scolastici a livello globale. Più di 250 milioni di bambini sotto i 5 anni potrebbero perdere i benefici dei programmi di integrazione di vitamina A, che proteggono la vita. Altri dati allarmanti del rapporto includono il fatto che, a novembre 2020, 572 milioni di studenti sono colpiti dalla chiusura delle scuole a livello nazionale in 30 Paesi - il 33% degli studenti iscritti in tutto il mondo. Si stima che nell'arco di 12 mesi potrebbero verificarsi 2 milioni di morti di bambini in più e 200mila bambini nati morti in più, a causa delle gravi interruzioni dei servizi e dell'aumento della malnutrizione. Altri 6-7 milioni di bambini sotto i 5 anni potrebbero soffrire di malnutrizione acuta nel 2020, viene previsto, un aumento del 14% che si tradurrà in più di 10.000 morti di bambini al mese - per lo più in Africa subsahariana e in Asia meridionale. A livello globale, si stima che il numero di bambini che vivono in condizioni di povertà multidimensionale - senza accesso a istruzione, salute, alloggio, nutrizione, servizi igienico-sanitari o acqua - sia aumentato del 15%, o di altri 150 milioni di bambini a metà del 2020.

Per rispondere a questa crisi, l'Unicef invita i governi e i partner ad assicurare che tutti i bambini possano imparare, anche colmando il divario digitale, garantire l'accesso ai servizi nutrizionali e sanitari e rendere i vaccini accessibili e disponibili ad ogni bambino, sostenere e proteggere la salute mentale dei bambini e dei giovani e porre fine agli abusi, alla violenza di genere e all'abbandono dei bambini. Inoltre, chiede loro di aumentare l'accesso all'acqua potabile, alle strutture igienico-sanitarie e affrontare il degrado ambientale e il cambiamento climatico, invertire l'aumento della povertà dei bambini e garantire una ripresa inclusiva per tutti, raddoppiare gli sforzi per proteggere e sostenere i bambini e le loro famiglie che vivono in situazioni di conflitto, disastri e sfollamento. Altra iniziativa è “Trasformare il mondo in blu”, per cui oggi edifici storici in tutto il mondo si illumineranno di blu. Anche le persone sono invitate a indossare qualcosa di blu e a cambiare la propria immagine dei profili social, colorandola col filtro del colore dell’infanzia.  Unicef Italia: messaggi sulle mascherine Unicef Italia ha proposto ai bambini e ai ragazzi di compiere “un gesto simbolico” utilizzando i social: scrivere sulla propria mascherina un messaggio – una parola, una frase, un simbolo – che parli del domani, “del futuro atteso o sperato al di là di questa sorta di ‘era glaciale’ della nostra vita collettiva”. L’iniziativa si chiama “Il futuro me lo leggi in faccia” ed è stata subito accolta dai più giovani, che sui social hanno condiviso i loro messaggi di speranza. Il messaggio della presidente Casellati La presidente Casellati ha sottolineato che "con l'isolamento, rischiano di aumentare i casi di cyberbullismo. Con sport, cultura e socialità ad intermittenza, bisogna affiancare i genitori nell'inventare nuove attività ricreative ed educative Covid sostenibili, in presenza e a distanza. E poi non possiamo abbassare la guardia sulla violenza domestica. A tutti loro, vulnerabili e spesso invisibili, abbiamo il dovere di dare voce e fiducia, attuando la Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.

Ai bambini poveri, ai disagiati, agli ultimi, a tutte le piccole vittime dell'infanzia negata, a tutti loro dobbiamo ridare la speranza. È necessario che in questa giornata, le istituzioni ricordino che bisogna essere al fianco di tutti coloro che operano per garantire la protezione e il benessere delle generazioni più giovani". A questo proposito, Casellati ha citato il presidente dell'Unicef Italia, Francesco Samengo, scomparso la scorsa settimana, "un uomo che ha dedicato buona parte della sua vita per aiutare a costruire un mondo a misura di bambino". "Dobbiamo costruire una cultura dei diritti umani dei più piccoli, non solo in termini di promozione e protezione, ma anche di ascolto e protagonismo delle loro voci", ha detto. Ha poi ricordato Carla Garlatti, "magistrato al quale, assieme al Presidente Fico, abbiamo scelto di affidare il delicato ruolo di Garante per i diritti dell'infanzia e adolescenza: una figura di alta competenza a professionalità che - ne siamo certi - saprà portare avanti con esperienza, capacità e sensibilità tutte le battaglie necessarie per difendere e sostenere i nostri ragazzi". 



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