Bielorussia, sale la protesta dopo la rielezione di Lukashenko che avrebbe ottenuto l'80% dei consensi

di redazione 10/08/2020 ESTERI
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 Migliaia sono scesi in piazza per la seconda notte consecutiva nella capitale Minsk e in diverse città della Bielorussia per protestare contro lo spoglio delle presidenziali farsa che, con oltre l'80 percento dei voti, ha riconfermato il despota Aleksandr Lukashenko per un sesto mandato assegnando alla candidata dell'opposizione Svetlana Tikhanovskaja poco più del 10 percento. "Libertà", "Vergogna", sono gli slogan che risuonano per le strade di Minsk dove i manifestanti, invece di darsi appuntamento in un unico posto, hanno organizzato picchetti e barricate in più quartieri. Con gli automobilisti a bloccare deliberatamente gli snodi principali per impedire l'arrivo dei mezzi pesanti delle forze di polizia.
    Secondo i dati non ancora definitivi resi pubblici dalla Commissione Elettorale Centrale, il presidente in carica Alexander Lukashenko ha vinto l'80,23% dei voti, Svetlana Tikhanovskaya ha ottenuto il 9,90%. Gli altri tre candidati hanno ottenuto meno del 2% dei voti. Ma l'opposizione contesta questi risultati.

I feriti sono centinaia, tra cui diversi giornalisti, oltre 3mila i detenuti. Non solo a Minsk, ma anche a Brest, Mogilev e Vitebsk. Un uomo è morto ieri notte e un altro, secondo una ong per i diritti umani, sarebbe deceduto domenica dopo essere stato investito da un mezzo delle forze di sicurezza, ma le autorità negano. Molti dimostranti risultano dispersi: non si sa se siano stati incarcerati o ricoverati. Tutta la notte si è temuto anche per Tikhanovskaja. Il suo team ne ha perso le tracce quando nel pomeriggio è andata a presentare un ricorso formale presso la Commissione elettorale. Poi il tweet del ministero degli Esteri lituano: "Svetlana Tikhanovskaja è al sicuro qui in Lituania". "Non riconosciamo i risultati. Abbiamo visto i dati reali dello spoglio. Chiediamo a coloro che credono che la loro voce sia stata rubata di non tacere", aveva detto in mattinata rivendicando la vittoria.

La brutale repressione ha attirato dure critiche dall'Europa e da Washington, che minacciano di ripristinare le sanzioni. "Non c'è posto in Europa per la violenta repressione di manifestanti pacifici. I diritti fondamentali devono essere rispettati in Bielorussia. Chiedo alle autorità della Bielorussia che i voti delle elezioni di ieri siano contati e pubblicati accuratamente", ha scritto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen su Twitter. Condanne sono arrivate anche dalla Germania, presidente di turno della Ue, dal segretario di Stato americano Mike Pompeo e dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

La Polonia chiede un vertice europeo straordinario sulla situazione in Bielorussia, dopo gli scontri che hanno seguito le lezioni presidenziali. "Le autorità hanno usato la forza contro i loro cittadini che chiedevano un cambiamento nel paese - ha detto il premier Mateusz Morawiecki -, dobbiamo sostenere il popolo bielorusso nella sua ricerca della libertà". Intanto il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con Alexander Lukashenko per la vittoria riportata nelle elezioni di ieri in Bielorussia.



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