Treni e trasporti. Quali le regole per viaggiare? La giungla delle regole regionali e il disagio dei viaggiatori

Il Cts, Comitato tecnico scientifico, affronterà il 5 agosto la questione dei trasporti. La settimana scorsa, quando il ministro alla Salute Roberto Speranza ha bloccato con un'ordinanza l'aumento dei posti per i passeggeri dei treni alta velocità dal 50 al 100%, la sua collega Paola De Micheli ha inviato una decina di questiti agli esperti della protezione civile.
Si chiede una rivalutazione di tutte le linee guida che sono state allegate al dpcm del 14 luglio. Inoltre si aspetta un parere sul trasporto scolastico, che è un tema a sé. Il Cts si occuperà quindi dei treni. In questo momento in Italia si viaggia al 50% su quelli di Italio e Trenitalia ma in molte regioni (Emilia, Toscana, Veneto, Friuli, Piemonte, Campania, Puglia, Lombardia, Liguria tra le altre) i locali possono rimpire il 100% dei posti. E' cercare un'omogeneità uno dei compiti più delicati degli esperti. L'autonomia regionale, comunque, non dovrebbe rendere le eventuali nuove linee guida obbligatorie per i governatori. Poi analizzerà la situazione di autobus, pullman di linea, traghetti e infine degli aerei. Su questi esistono già delle linee guida del Cts, coordinate con quelle delle autorità internazionali sui voli. Come noto gli aerei possono viaggiare a pieno carico, anche in forza del fatto che i sedili sono disposti tutti nello stesso senso e che c'è un ricambio d'aria importante. Al Cts non sembrano intenzionati a cambiare le cose in questo campo ma comunque si discuterà. Tenendo anche conto che per i voli da e per l'estero di compagnie straniere non ci sono grandi margini per imporre linee guida italiane.
Non solo il caos sui treni dell’alta velocità per chi ha intenzione di partire per le vacanze. Dopo l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che ha reintrodotto l’obbligo di distanziamento a bordo, scoppia il caso dei mezzi pubblici locali. I governatori di centrodestra del Nord fanno blocco comune contro il governo per bypassare il nuovo vincolo sul 50% dei posti deciso dal ministero in base alle indicazioni degli scienziati. Liguria e Lombardia non hanno revocato le ordinanze per il liberi tutti emanate venerdì. E hanno intenzione di fare lo stesso il Veneto di Luca Zaia e il Piemonte guidato da Alberto Cirio. “Ci faremo sentire presso il governo affinché la situazione venga sanata”, afferma il suo assessore ai Trasporti Marco Gabusi, che già il 10 luglio scorso aveva abolito il distanziamento sui treni regionali. “Abbiamo migliaia di utenti che rimarranno a piedi, che non potranno svolgere la loro attività lavorativa e non potranno nemmeno andare in vacanza”. Ma anche all’interno delle singole Regioni regna la confusione. A Milano la società che gestisce bus, tram e metropolitana (Atm) è decisa a mantenere il distanziamento “in attesa di un chiarimento”, mentre Trenord ha comunicato ai passeggeri di aver rimosso ogni limitazione, compresi i cartelli di avviso. De Micheli: “Il decreto legge, quando abbiamo fatto la riapertura, prevedeva che le Regioni avessero la possibilità di stringere o allargare le misure di sicurezza”, spiega, ricordando che Roma “decide sull’alta velocità e sui trasporti interregionali”. Proprio le linee messe in difficoltà tra sabato e domenica con il dietrofront dell’esecutivo e che ora si preannunciano sold out nel weekend vista la scarsa disponibilità di posti.
Il fronte dei governatori: “Impossibile garantire il distanziamento” – In giornata è l’assessore piemontese Gabusi ad attaccare per primo Palazzo Chigi, spiegando che “sabato in poche ore due ministri hanno detto due cose opposte rispetto al distanziamento a bordo dei mezzi pubblici. Siamo rimasti a dir poco basiti. In questo momento stiamo aspettando un parere della nostra avvocatura per interpretare l’ordinanza del ministro Speranza, anche se noi sembra piuttosto chiara”. A suo parere il provvedimento impone a coloro che vogliono eliminare il distanziamento la richiesta di un consulto “da parte del Comitato tecnico scientifico nazionale“. E non solo per l’alta velocità. Il problema, spiega, è che “non siamo nelle condizioni di eliminare il distanziamento a bordo”, specie in vista della ripresa dell’anno scolastico a settembre. Una posizione, quella di Liguria, Lombardia e Piemonte, che riceve pure l’assist del friulano Fedriga e del presidente del Veneto Luca Zaia: “Con il governo è stato firmato un accordo con le parti sociali contenuto nel Dpcm del 13 aprile” riguardo alla sicurezza in fabbrica e in ufficio, spiega il leghista. “Non si capisce perché gli stessi lavoratori che stanno vicini con la mascherina al lavoro non possono stare vicini con la mascherina anche sui mezzi di trasporto“. Da qui la decisione di andare contro la nuova ordinanza di Speranza. “Non è un atto di irresponsabilità. Se si tratta di svuotare del 40% i bus e del 50% i treni, si dica ai cittadini che non ci sono alternative per il trasporto pubblico“. Gli fa eco Giovanni Toti dalla Liguria: “Mi sembra che questo governo continui con una strada e una metodologia veramente spiacevole, con un’ordinanza a metà estate che ci riporta alle conferenze stampa notturne senza che vi siano più quelle urgenze di drammaticità“.
testimonianza di quanto sia confusa la situazione in queste ore c’è la decisione contraddittoria presa da Atm e Trenord in Lombardia. L’azienda milanese ha congelato le nuove regole volute dal governatore Attilio Fontana in attesa che il governo detti la linea, mentre la società che gestisce la rete di treni regionali ha pubblicato sulla sua app un avviso molto esplicativo: “Si informano i viaggiatori che dal 1 agosto 2020, in seguito alle nuove disposizioni emanate dalle autorità (quelle del Pirellone, ndr), su tutti i nostri treni viene ripristinata la possibilità di occupare il 100% dei posti a sedere”. Ma non solo. “Sarà possibile occupare il 25% dei posti in piedi mantenendo almeno 1 metro di distanza interpersonale”. Secondo i calcoli, si tratta di circa 12-15 persone a convoglio. Un liberi tutti completo, tanto che è stata decisa pure la rimozione graduale “della segnaletica“, mentre resta obbligatorio l’uso della mascherina a bordo. Dal Pirellone tutto tace, ma l’assessore ai Trasporti Claudia Terzi ha assicurati al Tgr che sul tema “giovedì si troverà un accordo” con il governo, cioè in occasione della Conferenza Stato Regioni.
Tutte le regole da Nord a Sud – Nel frattempo ogni territorio fa di testa sua. Oltre al blocco del centrodestra, nella sostanza fa lo stesso anche il dem Stefano Bonaccini: in Emilia Romagna sui treni regionali si possono occupare tutti i posti già dal 25 giugno e il governatore non ha intenzione di revocare quella decisione. Situazione simile in Alto Adige, dove la liberalizzazione è in vigore dal 26 giugno, e poi in Calabria, Sardegna, Puglia e Sicilia. Sull’isola proprio da oggi è stata ripristinata anche la possibilità di emissione del biglietto cartaceo da fare a bordo, così come avveniva prima dell’emergenza, e le autorità per ora non hanno annunciato l’intenzione di modificare ancora le regole. In Basilicata, invece, il distanziamento su autobus e regionali non è mai venuto meno dall’inizio della pandemia e i mezzi viaggiano ancora a capienza ridotta.
LE DOMANDE RICORRENTI
Perché ieri Italo ha deciso di cancellare alcune corse ad Alta velocità?
Secondo quanto spiegato dalla società, per alcune tratte non sarebbe stato possibile rispettare la nuova ordinanza sul distanziamento a bordo. Italo ha quindi adottato questa misura per non dover procedere in maniera discrezionale alla scelta di quali passeggeri far partire e quali lasciare a terra.
Quali sono i diritti di chi ha comprato un biglietto su un treno Alta velocità Italo per i prossimi giorni?
Nei prossimi giorni, secondo la compagnia, non dovrebbero esserci i problemi registrati ieri. Se dovessero presentarsi delle nuove criticità, i passeggeri saranno contattati per trovare una soluzione.
Cosa deve fare il passeggero in possesso di una prenotazione Trenitalia?
Anche se non sono previsti grossi disagi nelle prossime ore, Trenitalia sta contattando direttamente i propri clienti. Inoltre, sono stati messi in campo bus e treni aggiuntivi per soddisfare tutte le prenotazioni. Ad ogni buon conto verrà offerta ai passeggeri la facoltà di cambiare orario oppure giorno della partenza.
Ma nel caso si rifiutassero le alternative al viaggio offerte da Italo o Trenitalia si avrà comunque diritto a riavere i soldi della prenotazione? Oppure bisognerà accontentarsi di un voucher?
In entrambi i casi non sono previsti voucher o scorciatoie di alcun tipo: chi rinuncia alla partenza ha tutto il diritto di ottenere il rimborso completo di quanto pagato per la prenotazione. Trenitalia e Italo, in queste ore, si stanno mettendo in contatto con i clienti. Se il posto a bordo con distanziamento non potesse più essere garantito, le due compagnie provvederanno ad offrire una alternativa in altro orario (se possibile in giornata). Oltre alla cosiddetta riprotezione del passeggero su un altro convoglio, sarà in ogni caso possibile ottenere la piena restituzione di quanto sborsato per il biglietto.
Perché ieri alcuni treni Av sono partiti senza rispettare il distanziamento?
Come mostrato da diversi video girati da alcuni passeggeri e poi distribuiti in rete, in alcuni casi il distanziamento sembrerebbe inesistente. Secondo Trenitalia, però si trattava di gruppi o nuclei familiari. Ovvero di viaggiatori (muniti di autodichiarazione) che come previsto dalle norme vigenti possono sedersi vicini.
