Thyssen. Concessa in Germania la semilibertà ai due manager. Parenti vittime" Ci incateneremo"

di redazione 18/06/2020 CULTURA E SOCIETÀ
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La comunicazione sulla concessione della semilibertà, in Germania, per Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, i due manager tedeschi condannati per il rogo alla Thyssenkrupp di Torino che nel 2007 uccise sette operai, è arrivata oggi alla procura generale di Torino. Secondo quanto appreso a Torino, la semilibertà è già stata concessa a uno dei due manager.

Il provvedimento prevede che i condannati trascorrano in carcere la notte e che di giorno lavorino all'esterno. Sono contemplate anche agevolazioni in materia di socialità all'interno dell'istituto di pena. La semilibertà può essere concessa in presenza di tre requisiti: assenza del pericolo di commissione di reati della stessa indole (in questo caso si tratta di omicidio colposo), assenza del pericolo di fuga, assenza di recidiva. Parenti vittime: ci incateneremo a Roma.

Andremo a Essen "Ci incateneremo a Roma. Andremo a Essen. Qualcosa faremo. Devono dirci come è possibile questa cosa". E' il primo commento di Rosina Platì, mamma di una delle sette vittime. 

"Stasera - prosegue la donna -volevamo festeggiare, ma in qualche modo sentivamo che sarebbe arrivata una notizia di questo genere. Adesso basta: ci devono spiegare cosa è successo". "Hanno giocato troppo con noi -conclude - e non ci fidiamo più di nessuno". Boccuzzi: notizia vergognosa, sono basito "Sono basito. Devono ancora inventare un aggettivo per esprimere le sensazioni che sto provando ora. La notizia è inattesa quanto vergognosa". E' il primo commento di Antonio Boccuzzi, l'operaio della Thyssen sopravvissuto all'incendio. Boccuzzi osserva che "cinque anni (il massimo della pena prevista in Germania per l'omicidio colposo - ndr) erano pochi, ma almeno erano qualcosa" mentre "questa concessione, invece, è pazzesca, incredibile, discutibile". "Mi hanno insegnato - aggiunge - che le sentenze e le decisioni del tribunale non si discutono. Credo però che sia arrivato il momento di iniziare a discuterle, altrimenti non vale più niente".   "In questo processo - conclude - non c'è più nulla di normale". Ecco cosa prevede la semilibertà concessa ai due manager Bellono, Cgil: "E' un affronto per Torino" "Ancora una volta i manager tedeschi della Thyssen riescono a smentire chi dava per certo che avrebbero davvero pagato per la strage di 13 anni fa". Così, in una nota, Federico Bellono, responsabile salute e sicurezza Cgil Torino. "La semilibertà non rende giustizia agli operai morti e alle loro famiglie, ed è un affronto a Torino - aggiunge - dove tanti lavoratori continuano a morire di lavoro. Mi auguro che il governo italiano faccia sentire la propria voce, per rimediare ad un'evidente ingiustizia".



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