Lorenzo Mattotti: La famosa invasione degli orsi in Sicilia. Una deliziosa favola per grandi e piccini, con tanto di morale, che diverte, affascina e commuove.

Alice nella città. Concorso.

di EMILIANO BAGLIO 24/10/2019 ARTE E SPETTACOLO
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La famosa invasione degli orsi in Sicilia, tratto dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati, pone un problema di fondo.

L’animazione è chiaramente frutto della mente di Lorenzo Mattotti, fumettista, pittore ed illustratore al suo esordio come regista con un’opera completamente sua.

Tuttavia la realizzazione pratica è stata affidata alla francese Prima linea production già responsabile di film come Peur(s) du noir e La tartaruga rossa.

Purtroppo, insomma, non è l’ennesimo segnale della rinascita del cinema italiano d'animazione.

Tuttavia la mano di Mattotti si sente tutta.

L’autore ha scelto infatti uno stile fortemente stilizzato e bidimensionale, al quale si contrappone la tridimensionalità dei personaggi umani, in particolar modo del cantastorie Gedeone (Antonio Albanese) e di sua figlia Almerina.

Un’animazione che dunque richiama direttamente le illustrazioni dei libri d’infanzia ma che è capace di finissime citazioni.

Ci sono sequenze che si rifanno direttamente al cinema espressionista così come non mancano i richiami al surrealismo di De Chirico.

Su questa base si sviluppa una storia che si rivolge senza dubbio ai più piccini e a tutti quei grandi capaci ancora di stupirsi.

Leonzio (Toni Servillo), re degli orsi, ha perso suo figlio Tonio (Alberto Boubakar Malanchino).

Per ritrovarlo sarà costretto a recarsi presso gli uomini.

Qui però dovrà scontrarsi con il Granduca (Corrado Invernizzi) il quale si affiderà al mago De Ambrosiis (Maurizio Lombardi).

È proprio la presenza di questo personaggio a dare vita ad alcuni dei momenti più belli del film.

La carica dei cinghiali che vengono gonfiati e volano nel cielo, la danza degli orsi con gli spettri, la battaglia con le palle di neve gigantesche sono altrettante sequenze perfette che nulla hanno da invidiare ai grandi classici dell’animazione. Divertono, affascinano e sono piene di meraviglioso stupore infantile.

Sconfitto il nemico, però, gli orsi cominceranno a vivere insieme agli umani.

Il pericolo però è dietro l’angolo, perfettamente incarnato dall’orso Salnitro (Corrado Guzzanti).

La convivenza infatti cambierà il carattere degli orsi che diventeranno avidi ed indolenti.

Persino il rapporto tra Leonzio ed il figlio sarà infettato dal virus degli uomini.

Come si vede La famosa invasione degli orsi in Sicilia, come ogni favola che si rispetti, possiede una morale che si esplicita con il ritorno degli orsi al loro stato di natura.

Il tutto, con un’invenzione geniale, viene narrato dal cantastorie Gedeone aiutato da sua figlia, ad un vecchio roso incontrato per caso in una grotta.

Ma gli uomini conoscono solo una parte della vicenda e sarà proprio il vecchio roso a dare seguito alla storia e ad affidare il segreto del suo vero (e lieto) finale alla piccola Almerina, forse perché solo i bambini hanno ancora il potere di sognare ed è giusto che siano loro a custodire i segreti e a proseguire la narrazione di queste favole che rendono più lieta e leggera la nostra vita.

A dare voce al vecchio orso è Andrea Camilleri, risentire la sua voce, ora che non c’è più è un’emozione commovente che da sola giustificherebbe la visione di questo incantevole film.

 

EMILIANO BAGLIO


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