Limiti di velocità. Giusto alzarli? A che velocità va l'Europa? Le ricerche dicono che la velocità è la prima causa di incidenti

di redazione 20/02/2019 CULTURA E SOCIETÀ
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Novità in vista per il Codice della Strada se verranno approvate alcune modifiche del Governo Lega-M5s, attualmente in discussione in Commissione Trasporti alla Camera. Tra le novità è prevista una tutela maggiore per gli utenti che usano le biciclette e che potrebbe portare ad una piccola rivoluzione della circolazione sulle strade italiane.

 

Il nuovo codice della strada, in discussione in Commissione Trasporti alla Camera, prevede per le biciclette uno spazio ad hoc, ‘una striscia di arresto avanzata’. I Comuni dovranno cioè indicare una doppia linea (una anche per le bici) davanti ai semafori e agli stop.

Un’altra novità potrebbe riguardare i centri abitati dove il limite di velocità è di 30 km/h: zone in cui le biciclette potranno andare contromano”indipendentemente dalla larghezza della carreggiata e dalla massa dei veicoli autorizzati al traffico”. La misura è già stata sperimentata in diversi Paesi (Belgio, Regno Unito, Olanda, solo per citarne qualcuno) e secondo gli studi dei ricercatori non comporta un aumento dei rischi per incidenti stradali.

Al momento in Commissione sono in corso le audizioni, il testo di legge della maggioranza (lo stanno portando avanti in particolar modo Scagliusi per M5s e Capitanio e Morelli per la Lega) non è blindato. Prevede anche parcheggi ‘rosa’ per le donne in gravidanza, lo stop al fumo e all’utilizzo dei telefonini alla guida, l’aumento delle sanzioni per i trasgressori

 Si discuterà anche dei Limiti di velocità sulle autostrade a tre corsie elevato a 150 km/h.

 Spagna e Francia hanno già deciso di ridurli, l’Italia, che sta prendendo in considerazione l’idea di alzarli e che ne discuterà: stiamo parlando dei limiti di velocità, il cui mancato rispetto, secondo numerosi studi, è tra le principali cause di incidenti, mortali soprattutto.

 L’ultima ricerca è firmato dall’Etsc (l’Istituto europeo per la sicurezza dei trasporti, il curi programma riceve supporto finanziario da German Road Safety Council, Toyota Motor Europe, Swedish Transport Administration e Norwegian Public Roads Administration), che in vista del voto in Parlamento Europeo sulle future dotazioni elettroniche di sicurezza classificate come obbligatorie sui veicoli di nuova produzione, ha analizzato i dati relativi a limiti di velocità e infrazioni su diverse tipologie di strada in diversi paesi europei.

 Il rapporto limiti di velocità e incidenti su strade urbane, statali e autostrade

 In totale sono stati 27 i paesi che hanno partecipato allo studio fornendo i dati sulle multe per eccesso di velocità staccate tra il 2010 e il 2017. Di questi, 18 hanno registrato un aumento delle multe, e soltanto 9 una diminuzione.

 L’obiettivo dello studio è sensibilizzare i diversi paesi europei per ottenere un voto favorevole su un aggiornamento del regolamento di sicurezza generale dell’Ue per i veicoli a motore, proposto dalla Commissione Europea nel 2018 come parte di un pacchetto contenente nuove misure di sicurezza stradale, in primis nuove tecnologie obbligatorie come la frenata autonoma d’emergenza, sistemi di assistenza alla guida per aiutare i conducenti a rispettare i limiti e un nuovo standard di “visione diretta” per i camion, per aiutare chi li guida ad avere una maggiore visibilità della strada e dei mezzi che vi transitano.

 

Lo studio prende in considerazione strade urbane, provinciali (o statali) e autostrade, e che mette in relazione le velocità medie di chi le percorre e i limiti di velocità. Per quanto riguarda le strade urbane (dove si verifica il 37% degli incidenti mortali dell’Unione Europea), per esempio, è stata rilevata una velocità superiore ai limiti tra il 35% e il 75% dei veicoli circolanti; su quelle che in Italia verrebbero classificate come provinciali, dove si registra il 55% dei decessi su strada in tutta l’Ue, i veicoli che non rispettavano i limiti erano compresi tra il 9 e il 63%. Infine, l’autostrada, dove paradossalmente si verifica la minor percentuale di incidenti mortali in Europa (l’8%): a non rispettare i limiti di velocità è tra il 23% e il 59% dei veicoli registrati.

 

Stando a quanto rilevato dall’Etsc, a oggi la velocità troppo elevata è responsabile di un terzo dei mortali, ed è un’aggravante nella maggioranza degli incidenti stradali. E se da un lato ridurre la velocità richiede una serie di provvedimenti che vanno da sanzioni più elevate, controlli più serrati e frequenti, migliori infrastrutture e limiti di velocità calibrati con attenzione, i ricercatori hanno individuato nella tecnologia un valido aiuto per affrontare il problema.

 

Che cos’è l’Isa (Intelligent Speed Assistance)

 

Per gli esperti dell’Etsc è in particolare l’Intelligent Speed Assistance, un sistema di assistenza alla guida che adegua istantaneamente la velocità del veicolo sulla base dei limiti, che può rivelarsi una dotazione fondamentale per prevenire gli incidenti legati all’alta velocità.

 

Già dotazione standard di alcuni modelli, l’Isa sfrutta una telecamera per rilevare i segnali stradali e il limite di velocità corrente, regolando la velocità massima di conseguenza. Lo studio sottolinea che rendendone obbligatoria l’installazione su tutti i nuovi veicoli, le morti potrebbero essere ridotte del 20%, e che basterebbe abbassare i limiti di velocità di appena un chilometro all’ora per salvare ogni anno 2.100 vite.

 

I limiti di velocità in Europa, e i nuovi provvedimenti

 La relazione evidenzia anche le misure relative alla velocità attualmente in corso di attuazione negli stati membri dell’Ue. In particolare, gli esperti hanno evidenziato che con il passaggio da 90 km/h a 80 km/h, sulle strade rurali francesi si sono verificate 116 morti in meno tra luglio e dicembre rispetto alla media del periodo che va dal 2013 al 2017 (fonte Cerema, Centre d’études et d’expertise sur les risques, l’environnement, la mobilité et l’aménagement) .

 La Spagna ha a sua volta annunciato una riduzione da 100 a 90 km orari per la sua rete stradale rurale ad alta velocità mentre le Fiandre, regione settentrionale del Belgio, sono già passate da 90 a 70 km orari.

 Alcuni tra i paesi più sicuri, dal punti di vista della mobilità, hanno d’altronde i limiti di velocità più bassi d’Europa, sopratutto sulle strade rurali: la Svezia è ferma a 70 km/h e registra 27 morti per milione di abitanti; Norvegia (26), Svizzera (26), Danimarca (37) e Paesi Bassi (37) hanno tutti fissato il limite a 80 km orari.


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