Voto in Gran Bretagna. Exit Poll. I Conservatori primi ma non ottengono la maggioranza assoluta. Laburisti in crescita

di redazione 09/06/2017 ESTERI
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Seggi chiusi alle 23 ora italiana nel Regno Unito per le politiche anticipate, prime elezioni post Brexit.

Gli exit poll danno in vantaggio i conservatori; la May non avrebbe la maggioranza assoluta.

THERESA MAY è prima, ma senza maggioranza assoluta: è questo il verdetto degli exit poll a chiusura delle urne in Gran Bretagna, dove si è votato per le elezioni politiche anticipate, indette dalla premier conservatrice con l'unico obiettivo di accrescere la maggioranza Tory in Parlamento e avere maggiore libertà di movimento nei negoziati con l'Unione europea. Secondo i dati raccolti da Ipsos Mori per gli exit poll realizzati per la Bbc e Sky News, May ha 314 seggi dei 650 di cui è composta la Camera dei Comuni contro i 266 di Corbyn.

Nessun seggio all'Ukip di Nigel Farage. Il partito nazionale scozzese (Snp) è attestato a 34 seggi, i liberaldemocratici a 14. Altre formazioni nel complesso otterrebbero 22 seggi.

Il partito conservatore perde la scommessa e 17 seggi rispetto al Parlamento uscente; i laburisti di Jeremy Corbyn otterrebbero 266 seggi, guadagnandone 34, mentre i libdem di Tim Farron incasserebbero 14 seggi, sei in più rispetto alla composizione dell'ultima consultazione, e lo Scottish National Party (Snp) di Nicola Sturgeon avrebbe 34 deputati, perdendone 22.

 Il portavoce dei Liberal Democratici (14 seggi e con i conservatori unica alleanza a due che può superare la soglia di 326 seggi) Menzies Campbell ha detto a caldo: "Mi sembra molto difficile che il nostro leader possa entrare a far parte di una coalizione". La presidente del partito Sal Brinton ha spiegato che i Libdem non intendono collaborare né col Labour né coi Tories perché entrambi sono in favore di una "hard Brexit". Quindi non è possibile una coalizione per le "grandi differenze politiche" fra i partiti.

Un'apertura arriva, invece, dal Dup, che ha dichiarato che potrebbe aiutare May ad avere la maggioranza.

Labour verso primo incremento seggi. Se i dati dovessero essere confermati, il Labour realizzerebbe il primo incremento di seggi in Parlamento dalla prima vittoria di Tony Blair nel 1997. Da allora il Labour ha continuato a perdere seggi, anche quando alla guida c'era ancora Blair e uscì vincitore dalle elezioni nel 2001 e nel 2005.

 Un risultato molto deludente per i Tories, che si erano preparati al voto con questi presupposti: qualunque risultato inferiore alla maggioranza del Parlamento uscente, di 330 deputati, sarebbe stato negativo. Corbyn, invece, mirava ad ampliare l'esito incassato dal Labour nel 2015 sotto la guida del suo predecessore Ed Miliband, che era stato del 30,4%. "Dobbiamo aspettare i dati reali", ha commentato in modo non certo entusiasta il ministro della Difesa britannico Michael Fallon. "È solo una previsione, è un sondaggio, che nel 2015 aveva sottostimato il voto per i conservatori. Aspettiamo e vediamo".

Il campione esaminato è costituito da circa 20mila elettori intervistati fuori dai seggi elettorali di oltre 100 collegi considerati rappresentativi dell'orientamento generale.

Sono stati 46,9 milioni i cittadini britannici chiamati a esprimere la loro preferenza per la terza volta in tre anni: dopo il voto del 2015 e il referendum che ha decretato la Brexit nel 2016, i sudditi di sua maestà sono tornati alle urne in un clima di paura, dopo i recenti attacchi di Manchester e Londra.

"No ad accordi o coalizioni". E' quanto affermano fonti dei Libdem dopo che sono usciti gli exit poll che danno il partito di Tim Farron a 14 seggi, con la possibilità che possa diventare determinante nel formare una coalizione di governo. Ma al momento i Libdem si rifiutano di ripetere l'esperienza fallimentare del 2010 quando si allearono coi Conservatori di David Cameron.

Crollo brusco per la sterlina dopo i primi exit poll. E' crollata del 2% a 1,28 sul dollaro e sotto all'1,14 sull'euro. 


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