COMMERCIO E AFFARI. Trump rilancia la guerra dei dazi con l'Unione europea

di redazione 14/07/2025 ECONOMIA E WELFARE
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I dazi colpiscono il 70% delle esportazioni dell'Ue verso gli Stati Uniti, pari a 380 miliardi di euro.

L'amministrazione Usa sta però conducendo delle indagini, in particolare in relazione alla Sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962, che riguarda prodotti dell'aviazione, farmaceutici, minerali critici, legname, rame e altri beni.

Se l'amministrazione Trump decidesse di imporre dazi anche su questi prodotti, la quota delle esportazioni colpite salirebbe al 97%." Lo ha dichiarato Leopoldo Rubinacci, vicedirettore della Direzione Generale per il Commercio della Commissione Ue, intervenendo alla commissione Commercio de Pe. 

Ancora tensione sul tema dei dazi, dopo la lettera di Donald Trump all’Ue, con l’annuncio delle tariffe, dall’1 agosto, al 30%. "Vogliamo un accordo, ma deve essere un accordo equo”, ha spiegato il ministro degli Esteri della Danimarca, presidente di turno Ue, Lars Lokke Rasmussen, all'arrivo al Consiglio Ue Commercio, evidenziando che "mantenere l'unità" tra i Ventisette "è l'aspetto più importante". "Se ci troviamo di fronte a dazi ingiustificati, dobbiamo essere pronti a reagire", ha sottolineato. Intanto, Trump, su Truth, continua a ribadire la tesi secondo la quale il mondo si è approfittato degli Usa per troppo tempo. "Gli Stati Uniti d'America - scrive - sono stati derubati nel commercio (e nell'esercito!), da amici e nemici, allo stesso modo, per decenni. Questo è costato migliaia di migliaia di dollari, e la situazione non è più sostenibile - e non lo è mai stata!".

Sefcovic: “Rammarico e delusione per lettera Trump”

Ma l'Ue come intende reagire? Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, ha chiarito come il Consiglio di oggi sia "uno degli incontri più importanti, dato il contesto sempre più difficile del commercio internazionale. E inizieremo dalle relazioni Ue-Usa dove abbiamo accolto con rammarico e delusione, la lettera inviata dal presidente degli Stati Uniti all'Unione europea, soprattutto considerando la fase avanzata dei nostri negoziati in corso". "L'attuale incertezza causata da dazi ingiustificati non può persistere all'infinito e pertanto dobbiamo prepararci a tutti gli esiti, compresa" la possibilità "se necessario, di misure proporzionate e ponderate per ripristinare l'equilibrio nelle nostre relazioni transatlantiche. Discuterò con i ministri i prossimi passi per le prossime settimane", ha insistito Sefcovic.

 

Ad ogni modo, la linea del dialogo è quella che, al momento, si predilige. Lo stesso Sefcovic avrà un nuovo scambio con le controparti americane oggi: "Non riesco davvero a immaginare di rinunciare" a raggiungere un accordo "senza aver fatto un tentativo serio", ha sottolineato. "Continuiamo a credere che il nostro rapporto transatlantico meriti una soluzione negoziata, in grado di gettare le basi per nuova stabilità e cooperazione. Per questo manteniamo aperto il dialogo con l'amministrazione Usa".

 

Come trapelato negli ultimi giorni, mentre le trattative rimangono la strada principale, l’Ue ha comunque a sua disposizione diverse contromisure per i dazi Usa, come quelle da 21 miliardi su acciaio e alluminio europeo, già approvate e ora sospese, e quelle per circa 72 miliardi contro le tariffe 'universali' di Donald Trump. Ma la Commissione Ue ipotizza un terzo pacchetto di misure relativo alla restrizione di esportazioni su determinati beni. Uno degli esempi più rilevanti, rispetto all'interesse Usa, sarebbe quello di limitare l'export dall'Ue dei rottami di alluminio.

Vienna: "Ue prepari contromisure per colpire Big Tech"

E proprio sulle misure allo studio di Bruxelles, il ministro austriaco Wolfgang Hattmannsdorfer esorta l'Ue a parlare "con maggiore chiarezza". "L'obiettivo resta una soluzione negoziata", ma "le recenti dichiarazioni di Donald Trump hanno cambiato il terreno di gioco", ha evidenziato. L'Europa, insiste, deve "preparare le contromisure: sia il pacchetto da 21 miliardi di euro, sia quello da 72 miliardi. E credo sia giusto che prepariamo anche un terzo pacchetto in cui miriamo in particolare alle aziende digitali". 

Parigi: "No a tabù contro dazi Usa"

Sulla stessa linea di Vienna c'è anche Parigi. "Anche la questione dei servizi" digitali "e quella dello strumento anti-coercizione devono essere sollevate", ha detto il ministro francese per gli Affari europei, Laurent Saint-Martin, all'arrivo al Consiglio Commercio, evidenziando che "non ci dev'essere alcun tabù nella capacità di risposta europea". "Il rapporto di forza voluto da Trump è un rapporto nel quale" l'Europa deve "mostrare la capacità di risposta ed è il fronte sul quale dobbiamo accelerare", ha aggiunto, esortando a valutare "cosa poter fare in termini di rappresaglia".

Ue: "Dazi colpiscono 70% export"

Intanto Leopoldo Rubinacci, vicedirettore della Direzione Generale per il Commercio della Commissione Ue, intervenendo alla commissione Commercio de Pe, ha tratteggiato un quadro critico: "I dazi colpiscono il 70% delle esportazioni dell'Ue verso gli Stati Uniti, pari a 380 miliardi di euro. L'amministrazione Usa sta però conducendo delle indagini, in particolare in relazione alla Sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962, che riguarda prodotti dell'aviazione, farmaceutici, minerali critici, legname, rame e altri beni. Se l'amministrazione Trump decidesse di imporre dazi anche su questi prodotti, la quota delle esportazioni colpite salirebbe al 97%". 



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