L'oppositore russo, Alexey Navalny, 47 anni, è morto nella colonia penale n. 3 dell'Okrug autonomo di Yamalo-Nenets, ha riferito il dipartimento regionale del servizio penitenziario federale. "Il 16 febbraio di quest'anno, nella colonia correzionale n. 3, il detenuto Navalny A.A. si è sentito male dopo una passeggiata, perdendo quasi immediatamente conoscenza. Gli operatori sanitari dell'istituto sono immediatamente arrivati ed è stata chiamata una squadra medica di emergenza", si legge nel comunicato. "Sono state eseguite tutte le misure di rianimazione necessarie, ma non hanno dato risultati positivi. I medici del pronto soccorso hanno confermato la morte del condannato. Si stanno accertando le cause della morte", aggiunge il comunicato rilanciato dalle agenzie russe.
Navalny è morto in prigione. Ue e USA "Il regime russo è l'unico responsabile". Chi era il più ostinato e famoso tra gli oppositori di Putin
L'ULTIMO MESSAGGIO
"Il carcere ha deciso di battere il record per compiacere Vladimir e le autorità di Mosca: mi hanno appena dato 15 giorni in una cella di punizione ed è la quarta volta in due mesi. E' questo l'ultimo messaggio di Alexei Navalny datato 14 febbraio alle 15.00.
Le cause della morte di Aleksei Navalny saranno chiarite dai medici, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. "Non lo so. I medici devono capirlo in qualche modo", ha detto il portavoce ai giornalisti che gli chiedevano se sapesse i motivi del decesso dell'oppositore.
Putin informato del decesso
Il presidente Vladimir Putin è stato informato della morte del suo principale avversario, secondo quanto riferito dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "È stato riferito al presidente", ha detto Peskov ai giornalisti, aggiungendo che "spetta ai medici chiarire" la causa della morte. "Non lo so. I medici devono capirlo in qualche modo", ha detto il portavoce ai giornalisti che gli chiedevano se sapesse i motivi del decesso dell'oppositore.
"Il servizio penitenziario federale russo nella regione autonoma di Yamalo-Nenets sta diffondendo la notizia della morte di Aleksei Navalny nella colonia penale IK-3. Non abbiamo ancora nessuna conferma. L'avvocato di Aleksei si sta recando a Kharp. Non appena avremo informazioni, le daremo", è il messaggio postato su X da Kira Yarmysh, portavoce di Navalny.
"Non abbiamo alcun motivo per credere alla propaganda di Stato russa, ma se è vero allora non si può dire che 'Navalny è morto' ma che 'Putin ha ucciso Navalny', ma di loro non mi fido nemmeno un po' ", dice uno dei collaboratori più vicini di Aleksei Navalny, Leonid Volkov.
In Russia è sempre stato innominabile, ma oggi il suo nome campeggia a caratteri cubitali anche sui media di Stato: Aleksei Navalny, l'oppositore numero uno del Cremlino, è morto a 47 anni nel carcere oltre il circolo polare artico dove era stato trasferito nei mesi scorsi, secondo quanto annunciato dal servizio penitenziario federale ma ancora non confermato da avvocati e famiglia.
Navalny, tra le altre cose vincitore del Premio Sakharov nel 2021, non era solo un oppositore politico, ma anche uno dei più importanti giornalisti d'inchiesta in Russia. In questa veste, con la sua Fondazione anti-corruzione - dichiarata "estremista" dalle autorità russe, al pari di Al Qaeda - Navalny e il suo team hanno denunciato per anni la corruzione e il clientelismo che dilaga dalle amministrazioni locali, fino alle più alte sfere dello Stato.
Sul popolare canale YouTube di Navalny - in carcere dal gennaio 2021 dopo essere stato oggetto di un rocambolesco tentativo di avvelenamento - i suoi collaboratori hanno continuato a pubblicare massicce video-inchieste, diventate un vero e proprio genere in Russia, con milioni di visualizzazioni.
Anche per questo, l'oppositore - che non ha mai avuto accesso ai media mainstream e il cui nome il presidente Putin praticamente ha sempre rifiutato di pronunciare - si era fatto molti nemici in diversi settori: dalle imprese di Stato, ai governi regionali, passando per le forze dell'ordine, fino al Parlamento, al governo e al Cremlino. La Fondazione anti-corruzione segue il denaro, lo traccia, getta luce sulle ricchezze non dichiarate o accumulate in modo sospetto e spiega come la corruzione proliferi nel sistema creato da Putin in quasi 25 anni di potere.
Proprio una maxi inchiesta sull'allora premier Dmitri Medvedev - partita dalla foto di un paio di scarpe sportive e arrivata a svelare un impero immobiliare attraverso una rete corrotta di fondazioni benefiche - aveva fatto scattare, nel 2017, partecipate proteste di piazza a Mosca, dilagate poi anche nelle province. Navalny, che non aveva esitato a definire Medvedev "tra gli uomini più ricchi e corrotti del Paese", era stato arrestato durante una manifestazione non autorizzata nella capitale e con lui centinaia di persone.
LE REAZIONI
"L'Ue ritiene il regime russo l'unico responsabile di questa tragica morte". Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, commentando la morte di Alexey Navalny, che ha combattuto per i valori della libertà e della democrazia. Per i suoi ideali, ha fatto l'estremo sacrificio". "I combattenti muoiono. Ma la lotta per la libertà non finisce mai", dice Michel.
"La morte di Alexei Navalny, durante la sua detenzione, è un'altra triste pagina che ammonisce la comunità internazionale. Esprimiamo il nostro sentito cordoglio e ci auguriamo che su questo inquietante evento venga fatta piena chiarezza". ha detto Giorgia Meloni.
Il ministro degli esteri, Antonio Tajani
"Il Governo sarà sempre a fianco di chi lotta per la democrazia, per la libertà di pensiero e per i diritti inalienabili di ogni essere umano. Sono molto colpito dalla morte di Alexey Navalny dopo anni di persecuzione in prigione, ci stringiamo alla sua famiglia e al popolo russo".
"Il mondo ha perso un combattente il cui coraggio risuonerà attraverso le generazioni. Inorridita dalla morte del vincitore del Premio Sakharov, Alexei Navalny. La Russia gli ha tolto la libertà e la vita, ma non la sua dignità. La sua lotta per la democrazia continua a vivere. I nostri pensieri sono con sua moglie e i suoi figli".
"Profondamente turbata e rattristata dalla notizia della morte di Alexei Navalny. Putin non teme altro che il dissenso del suo stesso popolo. Un triste promemoria di ciò che rappresentano Putin e il suo regime. Uniamoci nella nostra lotta per salvaguardare la libertà e la sicurezza di coloro che osano opporsi all'autocrazia".
La morte dell'oppositore russo a Putin è "una notizia terribile, un'enorme tragedia per i russi". Lo ha affermato i. "Come principale sostenitore della democrazia russa - ha aggiunto il premier - Navalny ha dimostrato un incredibile coraggio in tutta la sua vita. I miei pensieri vanno alla moglie e ai cittadini russi".
Per il ministro degli esteri francese, Stéphane Séjourné, Nalvalny ha pagato con la vita la sua resistenza a un sistema basato sull'oppressione.
Navalny "ha pagato il suo coraggio con la vita". Così ha commentato il cancelliere tedesco Olaf Scholz la notizia della morte dell'oppositore russo.
Alexei Navalny è stato ucciso" e il presidente russo, Vladimir Putin "dovrà rendere conto dei suoi crimini". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante la conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco.
''La Russia è responsabile della morte di Navalny''. Lo ha dichiarato il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, affermando che, ''se la notizia della morte di Navalny fosse confermata, ciò dimostrerebbe la debolezza della Russia e il marciume nel cuore del suo regime''.
Gli Stati Uniti stanno cercando attivamente la conferma della morte del leader dell'opposizione russa Alexei Navalny. Lo ha detto a National Public Radio il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. "Se fosse confermato, sarebbe una tragedia terribile", ha detto Sullivan.
LA MOGLIE JULIA
Julija Borisovna ha parlato dal podio della conferenza della sicurezza di Monaco dicendo, fra l'altro, che il presidente russo e altri responsabili russi devono sapere che "saranno puniti" per quello che hanno fatto.