Alice nella città 21 edizione. Concorso Gianluca Santoni: Io e il secco

L'amicizia tra un bambino ed un improbabile assassino.

di EMILIANO BAGLIO 24/10/2023 ARTE E SPETTACOLO
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Denni (il bravissimo esordiente Francesco Lombardo) ha solo 10 anni ed una missione ben precisa, salvare la madre (Barbara Ronchi) dalla violenza del padre (Andrea Sartoretti).

Per questo si recherà nella periferia della sua città dove incontrerà Il secco (Andrea Lattanzi) che avendo un disperato bisogno di soldi si spaccerà per grande criminale.

La prima cosa che colpisce nell’ottimo Io e il secco è l’ambientazione del film.

Gianluca Santoni ha scelto di svolgere la sua storia in una squallida periferia di una città di mare in inverno, un’ambientazione che è essa stessa un vero e proprio protagonista.

I due personaggi principali della vicenda si muovono all’interno di tristi casermoni, tra giostre fatiscenti, palazzi e piscine abbandonate e spiagge grigie.

Tutto intorno a loro emana squallore e solitudine, non sembra esserci possibilità di fuga da luoghi simili e le scenografie non fanno che amplificare i sentimenti di Denni e de Il secco.

L’altra freccia all’arco del film è rappresentata dall’incredibile bravura e dalla straordinaria alchimia che si crea tra il piccolo Francesco Lombardo ed Andrea Lattanzi.

Io e il secco è la storia di un bambino che è cresciuto troppo in fretta e di un adulto che è rimasto bambino.

Il loro è l’incontro di due solitudini e di due malesseri rispetto alla vita.

Denni assiste impotente alla violenza che suo padre esercita verso la madre.

Il secco invece non vede futuro davanti a sé, intrappolato in casa con il fratello appena uscito di galera che lo accusa di essere la causa di tutti i suoi male ed una fidanzata che ha messo incinta suo malgrado.

Il secco forse è un’opportunista sbruffone ma, come Denni, è uno che nella vita ha sempre preso solo schiaffi, un improbabile criminale che in realtà nasconde un cuore d’oro.

Nel giro di pochi, pochissimi giorni, vagando tra spiagge deserte ed anonime periferie, tra i due, ovviamente, nascerà qualcosa di più di una semplice amicizia, quasi il rapporto padre – figlio che nessuno di loro ha mai avuto.

Ma Io e il secco è anche un noir ed il destino è sempre dietro l’angolo.

Forse l’unico difetto di questo ottimo film, l’unico italiano in concorso ad Alice nella città, è proprio quello di non essere andato sino in fondo nella strada del noir, forse la vicenda si sarebbe dovuta chiudere qualche minuto prima e scegliere un finale diverso.

Ma va bene anche così.

EMILIANO BAGLIO


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