Caivano. 9 accusati di violenza e stupro. Sette sono minorenni. Tra gli indagati anche il fidanzatino di una delle due vittime

di redazione 26/09/2023 TUTTI
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Le violenze denunciate solo a luglio scorso, perchè il fratello di una delle ragazzine ha avuto dei sospetti. Indagini rapide, affidate ai carabinieri dal tribunale dei minorenni di Napoli, che intanto aveva disposto l'allontanamento da casa delle vittime.

 

Uno scenario agghiacciante. Violenze di gruppo, ripetute, su due cuginette, 10 e 12 anni all'epoca dei fatti. Teatro degli abusi, un centro sportivo abbandonato, il Delphina, all'interno del Parco verde di Caivano, la più grande piazza di spaccio di Europa, uno dei luoghi più degradati dell'hinterland di Napoli, nel quale si erano già consumati in una palazzina popolare dall'intonaco verde screpolato l'omicidio del piccolo Antonio Giglio, finito giù da una finestra a quattro anni, e il dramma di Fortuna Loffredo, sei anni, violentata per mesi e poi gettata dal terrazzo dell'ottavo piano.

 

I racconti delle due vittime dello stupro di gruppo, assistite dagli psicologi, e un'indagine capillare hanno portato i militari dell'Arma a individuare il 'branco', con un primo fermo che ha riguardato un diciannovenne, e indagini forensi su i cellulari di otto minorenni; e poi le misure cautelari di questa mattina, due distinte, una del tribunale dei Minori di Napoli e l'altra dal tribunale di Napoli nord.

Sette gli under 18 destinatari dei provvedimenti restrittivi, e insieme loro anche due maggiorenni. Il sospetto degli inquirenti era che gli stupri fossero stati filmati sia con l'intento di ricattare le vittime sia con quello tipico del 'branco' di avere un ricordo delle 'bravate' commesse.

A Caivano intanto è arrivato lo Stato, che proprio nel centro Delphina investirà 10 milioni di euro per una riqualificazione, è una dotazione di maggiori attrezzature, compreso un polo culturale con biblioteca grazie risorse del MiC. E poi ripetuti servizi ad alto impatto per bonificare l'area della criminalità organizzata e non, e restituire ai cittadini un senso di maggiore sicurezza.

Tra i 9 ragazzi c'è anche il fidanzato di una delle vittime. È minorenne e ha costretto la bambina a subire rapporti sessuali sotto la minaccia di un bastone. È uno dei retroscena che emerge dall'inchiesta. ha portato all'esecuzione di 7 misure cautelari per minorenni e due per maggiorenni. I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti questa mattina dai carabinieri, al lavoro sia la procura per i minorenni di Napoli che la procura di Napoli Nord. Tre ragazzi minori hanno 14 anni, uno 15 e due 16 anni. Un settimo indagato ha compiuto 18 anni dopo i fatti contestati.

Le vittime hanno riconosciuto in foto i loro aguzzini

Li hanno riconosciuti in foto. Uno per uno, e per ogni ragazzo hanno indicato il ruolo che ha avuto durante i ripetuti abusi sessuali. L'inchiesta, come riferiscono gli inquirenti delle procure di Napoli Nord e dei Minori, è nata dalla denuncia presentata dal padre di una delle piccole. "Temeva che le violenze continuassero e che fossero diffusi i video dello stupro", spiegano.

Così le bimbe sono state ascoltate e poi messe "in sicurezza" fuori da Caivano. "Durante le attività di indagine, tuttora in corso di approfondimento veniva acquisita documentazione sanitaria, fatti sopralluoghi e sequestrati i telefoni cellulari in uso agli indagati, successivamente sottoposti ad analisi", aggiungono gli inquirenti. Dalle chat e dai messaggi e video recuperati da telefoni e computer è venuto fuori il quadro raccapricciante degli abusi.

Non solo video dei rapporti sessuali da passare da passare di telefono in telefono via chat, ma anche uno stupro 'in diretta'. Una violenza sessuale avvenuta in casa di uno degli indagati e mostrata grazie a una videochiamata con la quale il ragazzino faceva vedere agli altri del gruppo come abusava di una delle cuginette. 

 



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