Lo strano caso delle multinazionali che crescono, aumentano i profitti e i dividendi azionari ma tagliano i posti di lavoro. Migliaia le "risorse tagliate" nel 2023

di redazione 24/03/2023 ECONOMIA E WELFARE
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Accenture taglierà 19.000 posti di lavoro, pari al 2,5% della forza lavoro, nel tentativo di ridurre i costi e snellire le operazioni. L'azienda irlandese-americana, con sede a Dublino, ha registrato nel trimestre un aumento del 5% del fatturato e utili migliori del previsto. Accenture, società di consulenza strategica, servizi tecnologici e outsourcing, impiega circa 738.000 persone in tutto il mondo; i licenziamenti saranno effettuati nei prossimi 18 mesi.

 

"Stiamo adottando misure per ridurre i nostri costi nell'anno fiscale 2024 e oltre, mentre continuiamo a investire nel nostro business e nel nostro personale per cogliere le significative opportunità di crescita che ci attendono", ha dichiarato Julie Sweet, presidente e amministratrice delegata di Accenture, in un comunicato. Tra le altre grandi aziende che hanno licenziato migliaia di lavoratori quest'anno figurano Amazon, Google, Meta, Microsoft e Twitter, oltre a IBM, Cisco, Dell, HP e Disney.

L'annuncio della riduzione di personale è in un documento depositato presso l'autorità di regolamentazione del mercato azionario statunitense, la SEC. Il gruppo prevede di registrare in questo periodo oneri eccezionali per circa 1,5 miliardi di dollari legati al piano di riduzione dei costi, di cui 1,2 miliardi direttamente legati ai licenziamenti.

Yahoo vuole fare tabula rasa in Italia. La multinazionale californiana, che nel 2024 compierà 30 anni, ha annunciato di voler tagliare quasi tutti i posti di lavoro delle sue sedi italiane. Lo apprende Wired da fonti confidenziali vicine alle partita, che hanno richiesto l'anonimato per poter contribuire a questo articolo. Delle 21 persone attualmente impiegate ne rimarrebbero due, secondo i piani divulgati dall'azienda. Un taglio netto di 19 persone, distribuito sui vari uffici della compagnia a Milano, Roma e le persone in lavoro da remoto, come a Rieti. Al momento è questa la comunicazione piombata sui lavoratori italiani da parte dell'azienda, che mercoledì 1 marzo ha avuto un incontro con i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per esporre le ragioni del taglio. L'incontro con la Oath Italy srl, la filiale di Yahoo in Italia, non ha segnato passi in avanti, per via delle “scarne risposte poco utili a un reale confronto e a esame congiunto come invece previsto dalla normativa vigente", scrivono i sindacati in una nota, e alla “difficoltà di comprensione da parte delle risorse umane global di quali siano le regole che definiscono la gestione di una procedura di esuberi nel nostro Paese”.

condo un nuovo report di Mark Gurman di Bloomberg, Apple sta tagliando i costi nel tentativo di “snellire le operazioni in un periodo di incertezza”. L’azienda sta riducendo la frequenza di alcuni bonus per i dipendenti, limitando le assunzioni e scegliendo di non sostituire alcuni dipendenti che se ne sono andati.

Citando “persone a conoscenza della situazione”, Gurman scrive che questa operazione di Apple è iniziata lo scorso luglio in risposta all’aumento dell’inflazione e ai timori di recessione, ma che ora si sta espandendo. Non senza motivo, considerando che i ricavi di Apple sono diminuiti del 5% rispetto all’anno precedente durante le festività natalizie, a causa dei problemi di produzione dell’iPhone e della modesta domanda di Mac e si prevede che saranno nuovamente in calo nel periodo attuale.

“Siamo molto prudenti e attenti alle spese”, ha dichiarato il CEO Tim Cook durante un incontro con gli azionisti la scorsa settimana, “e continuiamo a essere molto attenti alle assunzioni”.

Bloomberg fa anche notare che le misure di riduzione dei costi a Cupertino hanno incluso una riduzione del budget per i viaggi, un aumento della supervisione delle spese dei dirigenti e alcuni licenziamenti di lavoratori a contratto (anche lo stesso Cook ha subito una riduzione dello stipendio). Vale però la pena sottolineare che Apple ha generalmente evitato i gravi tagli visti in altre aziende tecnologiche con in testa Google, Microsoft, Amazon, Facebook, Spotify e molti altri.

In parte questo potrebbe essere dovuto alla tendenza alla cautela di Cook come CEO: Apple raramente si espande quanto i rivali durante i boom delle vendite, il che significa che c’è meno bisogno di ridurre le spese nei periodi di crisi.

Quindi, anche se Apple sta chiaramente facendo sul serio sul taglio dei costi, sarebbe un errore pensare che sia un’azienda in difficoltà.

Microsoft e  Google, Alphabet , hanno entrambe confermato che avrebbero tagliato rispettivamente 10.000 e 12.000 posti di lavoro.  Come ha calcolato Crunchbase, quest’anno in tutto il Big tech Usa, hanno perso il lavoro 46.000 i lavoratori, sono 2.000 posti di lavoro in meno ogni giorno di gennaio. Dall’inizio del 2022 il numero sale a oltre 214 mila persone.Qui sotto trovate la tabella aggiornata, il dato è riferito solo alle aziende Usa ed è raccolto dal  database  layoffs.fyi compilato dagli utenti. 

  I due anni di pandemia hanno generato una domanda di nuovi servizi digitali che per molte multinazionali si è tradotto nell’assunzione di nuova forza lavoro. Quando la crisi dell’energia e la crescita dei prezzi hanno cominciato a pesare sui comportamenti dei consumatori una parte della Silicon Valley ha reagito con gli scatoloni. Gli effetti si sono sentiti anche in Europa, come dimostra il caso della società svedese Spotify che ridurrà del 6% i suoi circa 9.800 dipendenti. Qui sotto il grafico di Statista con la forza lavoro nel 2022.



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