Naufragio dinanzi alle coste calabresi. Trovati altri due corpi. Le vittime sono 70. Il governo "Frontex non ha lanciato l'allarme"

di redazione 04/03/2023 TUTTI
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Bilancio che si aggrava tragicamente, quello del naufragio di domenica scorsa sulla spiaggia di Steccato di Cutro: sale infatti a 70 il numero delle vittime, con gli ultimi due ritrovamenti di questa mattina. E, dato ancor più drammatico, si tratta di due bambini. Poco fa, apprende l'Adnkronos, è stato rivenuto a Botricello, nei pressi di Steccato (dove l'imbarcazione si è schiantata contro una secca), il corpo di un bambino. Non se ne conosce l'età. Il suo corpicino verrà portato a breve nella camera ardente per un eventuale riconoscimento.

Questa mattina i Vigili del Fuoco ne avevano trovato un altro. Il corpo si trovava sulla riva dove, secondo quanto viene ipotizzato, era stato da poco portato dal mare. Era il 15esimo minore trovato morto. Del piccolo non si conosce ancora né l'età né l'identità. Secondo i primi rilievi, il bimbo non avrebbe avuto più di 3 anni. Il cadavere è stato portato al Palasport di Crotone per il riconoscimento. Sono ancora una decina i corpi senza identità.

La Procura di Crotone, secondo quanto riporta la Gazzetta del Sud, vuole sentire i superstiti del naufragio del 26 febbraio per ricostruire l'attività degli scafisti e lo schianto del caicco sulla secca, che ha provocato la morte dei migranti e un numero di dispersi stimato tra le 27 e le 47 persone, tra cui anche molti bambini. Nelle prossime ore, il pm Pasquale Festa, titolare del fascicolo, avanzerà la richiesta di incidente probatorio al gip del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola. L'obiettivo dell'Ufficio guidato dal procuratore Giuseppe Capoccia è quello di cristallizzare le prove dei racconti dei sopravvissuti.

All'inizio della prossima settimana, probabilmente già lunedì, sarà formalizzata la delega ai Carabinieri da parte della Procura della Repubblica di Crotone per l'acquisizione di tutti gli atti relativi alla gestione di Guardia di Finanza e Guardia costiera del barcone carico di migranti, nell'intento di ricostruire tutte le fasi intercorse tra la segnalazione fatta dall'aereo di Frontex fino al momento del tragico schianto. La Procura intende chiarire quali siano state le decisioni prese dopo la segnalazione di Frontex delle 23.03 di sabato 25, che parlava di un barcone a 40 miglia dalla costa, e accertare così quali decisioni siano state prese e se vi siano state falle penalmente rilevanti nella catena dei soccorsi. La premier Meloni, poco fa da Abu Dhabi, ha precisato che dall'agenzia europea “non ci sono arrivate indicazioni di emergenza”.

“Dalla ricostruzione, emerge che nessun allarme è stato lanciato. E invece da giorni leggo su alcune testate una tesi che sostanzialmente dice: siete voi che non avete voluto salvare quelle vite. Questa, me lo lasci dire, è una follia. Ma siamo impazziti?”. Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, in un colloquio con Repubblica respinge le accuse al governo sul naufragio di Crotone. “Il punto - prosegue Mantovano, rispondendo a un appunto sulle parole delle dal ministro Piantedosi - non è se avrei detto più o meno quello che ha detto il ministro. Il punto non sono i suoi toni. Il punto è se è stato lanciato un qualunque segnale di allarme: per quello che mi consta, no”.

“Frontex non ha lanciato alcun allarme. Cosa dice la loro segnalazione? Che c'è un'imbarcazione con una persona visibile, indica la possibilità che possano essercene altre sottobordo: questo non è un allarme, vale anche se si fosse trattato di una normale barca da diporto, altrimenti dovremmo intervenire per ogni imbarcazione” spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, sulla cui linea - come detto più sopra - si è attestata anche la presidente del Consiglio. E la guardia costiera non si muove prima “perché le condizioni del mare sono peggiorate più tardi, poco prima del naufragio”, ha precisato ancora Mantovano.

Poi il sottosegretario prosegue: “Che non ci fosse allarme, lo dimostra il fatto che il velivolo che raccoglie le foto non ha continuato a seguire quella imbarcazione dopo aver inviato la comunicazione”. E replica anche ai dubbi del comandante della Guardia costiera: “Se sa qualcosa, lo dica ai magistrati. Credo che gli inquirenti abbiano raccolto le carte e stanno ascoltando alcune persone”.    

Quanto alle polemiche sulla presenza o meno del ministro Salvini in Parlamento, “chiunque interverrà in Parlamento, lo farà per tutto il governo e tenendo conto di tutto il quadro”, ha poi concluso il sottosegretario.



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