Spreco alimentare. Ogni anno un italiano getta fino a 65 chili di cibo.

di redazione 05/02/2023 CULTURA E SOCIETÀ
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 5 febbraio è la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Un evento relativamente recente, organizzato per la prima volta nel 2014, per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema dello spreco di cibo.  

Secondo la Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, gli italiani arrivano a sprecare fino a 65kg di cibo all’anno. Cifre che superano di molto la media europea. Anche per questo, in occasione della decima Giornata nazionale è stata lanciata una nuova iniziativa. Si chiama Sprecometro ed è una app scaricabile gratuitamente che, in sole 3 domande e 5 minuti di tempo, stima l'impatto economico in euro e ambientale in Co2 e H2O dello spreco del cibo all'interno delle mura domestiche. Aggiornando puntualmente il proprio comportamento grazie al diario dello spreco contenuto nell'app, sviluppata dall'Osservatorio Waste Watcher International, si possono valutare anche i progressi fissando obiettivi di riduzione in linea con l'Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile. Il nuovo strumento misura in grammi lo spreco alimentare, facendo capire non solo quali alimenti si sprecano ma anche il perché vengono gettati via ancora buoni da mangiare.  

"Lo spreco alimentare reca danno all'ambiente e rappresenta un insostenibile costo energetico, oltre ad essere un peso etico della nostra società di fronte alla povertà. E' una realtà che riguarda tutti noi: coltivare, produrre, trasportare e conservare cibo che poi non mangeremo e getteremo via, con il relativo smaltimento, determina una catena di costi energetici che, a maggiore ragione oggi, non può essere accettata". Lo afferma il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare. 

"Negli anni - ricorda Pichetto Fratin- si è fatto tanto, anche sul fronte parlamentare con l'approvazione di una legge specifica, per arginare un fenomeno da numeri che restano comunque allarmanti: investendo innanzitutto sulla consapevolezza dei consumatori, ma anche sulla limitazione di quegli sprechi nella filiera che oggi, grazie a una diffusa attenzione, appaiono più contenuti che in passato. L'azione meritoria delle realtà attive nel sostegno ai più bisognosi - spiega il ministro - si sta coordinando con maggiore successo, ad esempio, con le catene di supermercati, così che i prodotti prossimi alla scadenza non vengano buttati, ma destinati a chi ne ha più necessità. Allo stesso tempo, si coglie una maggiore attenzione del mondo imprenditoriale verso una produzione più sostenibile, così come nelle realtà agricole e della ristorazione".

"Il governo - conclude il Ministro - proseguirà a confrontarsi con Regioni e Comuni, prime frontiere della lotta allo spreco di cibo, ma anche in sede europea, per rafforzare le buone pratiche e renderle patrimonio comune. La sfida ambientale e climatica - conclude il ministro - si gioca anche dunque su questo terreno: usare bene le nostre risorse naturali, l'energia che produciamo, quel cibo nel quale l'Italia rappresenta l'esempio massimo di eccellenza".
 

Gli alimenti “più sprecati”

A guidare la classifica degli sprechi sono le abitazioni private dove si butta mediamente circa l'11% del cibo acquistato mentre mense e rivenditori ne gettano rispettivamente il 5% e il 2%, secondo un’analisi della Coldiretti su dati Onu. Un fenomeno che determina anche - precisa la Coldiretti - effetti dirompenti sull'economia, sulla sostenibilità e sul piano ambientale per l'impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Si stima, infatti, che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l'8-10% del totale dei gas serra. "Nelle case italiane si gettano mediamente ogni anno oltre 27 chili di cibo all'anno per abitante. La frutta è l'alimento più sprecato in Italia, con 1,2 chili a testa che finiscono nella pattumiera in un anno - evidenzia Coldiretti - seguita dal pane con oltre 0,8 chili pro capite e poi da insalata, verdure, aglio e cipolle con perdite economiche nei bilanci delle famiglie per quasi 6,5 miliardi di euro, secondo il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell'Università di Bologna e di Last Minute Market da Borsa Merci Bologna 2023. Dalla cucina degli avanzi alla doggy bag al ristorante, dal ritorno della gavetta in ufficio agli orti sul balcone, dalla lista della spesa allo sguardo attento alla data di scadenza fino al boom della spesa nei mercati contadini a chilometro zero sono solo alcune delle strategie adottate dagli italiani che hanno fatto scendere del 12% lo spreco alimentare nelle case nell'ultimo anno".

Alcuni consigli pratici anti spreco 

  •  Preparare una lista della spesa consente di acquistare il necessario, così da non ritrovarsi con scorte eccessive di uno stesso alimento, che potrebbero sfociare in uno spreco. 
  • Evitare di farsi intrappolare dal fascino delle promozioni: il famoso tre per due spesso è ingannevole e porta ad acquistare beni di cui non si ha veramente bisogno. 
  • Meglio ancora se la spesa la si programma per tutta la settimana, dopo aver stilato un menù per ogni pasto di ciascun giorno: in questo modo gli acquisti saranno mirati.  
  • Fare la spesa a stomaco pieno. È assodato infatti che andarci da affamati porta a comprare più del dovuto e soprattutto a fare ampie scorte di alimenti non realmente necessari. 
  •  La data di scadenza: la nota dicitura “consumarsi preferibilmente entro” non vuol dire che il tutto va gettato nel cestino allo scoccare della mezzanotte. Si dovrà di certo controllare lo stato dell’alimento in questione, sapendo però che al sopraggiungere della data ci sarà un inizio di perdita di alcune proprietà organolettiche, come il profumo e il gusto ad esempio.    
  • Organizzare dispensa e frigorifero in maniera razionale, posizionando più a portata di mano i prodotti con le scadenze più ravvicinate. 
  •  È preferibile non riempire mai il frigorifero al fine di garantirne sempre il corretto funzionamento, poiché un frigorifero strapieno non assicura il mantenimento della temperatura impostata e ciò potrebbe causare il deterioramento degli alimenti in esso conservati.
  •  Il cibo non esteticamente eccellente non è di serie B. Se alcuni prodotti sono troppo maturi si può pensare di sfruttarli per arricchire dei dolci, preparare zuppe e altro ancora. 
  • Un modo utile per ridurre gli sprechi è riciclare gli avanzi 



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