L'ex ergastolano Carmelo Musumeci racconta all'AGI la sua esperienza mentre si avvicina il nuovo record di detenuti suicidi dietro le sbarre
La strage silenziosa. Nelle carceri italiane da gennaio a novembre si sono tolte la vita 79 persone

Nel 2022 in carcere si è registrato il tasso più alto di suicidi degli ultimi 10 anni. Dal 2012 si sono uccise 583 persone, 79 quest'anno: quasi la metà erano persone con fragilità personali o sociali. È quanto emerge dai primi risultati dello studio che il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale sta conducendo sui suicidi di detenuti nei penitenziari italiani.
Negli ultimi dieci anni, negli Istituti penitenziari nazionali, si sono verificati 583 suicidi, di persone di età compresa tra i 18 anni e gli 83 anni, quasi la metà delle persone era in attesa di una sentenza definitiva (un tasso simile alle persone che si sono suicidate nel 2022). Per quanto riguarda specificamente i suicidi avvenuti nel 2022, "a dispetto di quanto ci si potrebbe aspettare - osserva ancora il Garante - le condizioni della vita detentiva o la durata della pena ancora da scontare o della carcerazione preventiva spesso non sembrano risultare determinanti nella scelta di una persona detenuta di togliersi la vita. Troppo breve è stata in molti casi la permanenza all'interno del carcere, troppo frequenti sono anche i casi di persone che presto sarebbero uscite".
In tali casi, infatti, sembra piuttosto che "lo stigma percepito dell'essere approdati in carcere costituisca l'elemento cruciale che spinga al gesto estremo: 49 persone, pari al 62% del totale, si sono suicidate nei primi sei mesi di detenzione; di queste, 21 nei primi tre mesi dall'ingresso in istituto e 15 entro i primi 10 giorni, 9 delle quali addirittura entro le prime 24 ore dall'ingresso", emerge dallo studio, il che vuol dire che circa un suicidio su cinque si verifica nei primi dieci giorni dall'ingresso nel carcere.
Inoltre, fra le 79 persone suicidatesi 5 avrebbero completato la pena entro l'anno in corso 39 avevano una pena residua inferiore a 3 anni; solo 4 avevano una pena residua superiore ai 3 anni e una soltanto aveva una pena residua superiore ai 10 anni. Un picco si è registrato nel mese di agosto, quando in carcere gran parte delle attività si fermano, con ben 17 casi.
"Tale quadro complessivo - conclude il Garante - non può non preoccupare e interrogare una Autorità di garanzia che ha il compito di vigilare sul rispetto dei diritti delle persone private della libertà, a cominciare dal diritto alla vita e alla dignità, pur con la consapevolezza che la decisione di porre fine alla propria vita si fonda su un insieme di cause e di ragioni intimamente personali".
