Sarebbero un totale di quattro, le perdite di gas scoperte dopo le esplosioni delle linee del gasdotto Nord Stream 1 e 2: a dirlo la Guardia Costiera svedese. Due di queste quattro, si trovano nella zona economica svedese.
Falle nel Nord Stream 2. Mosca "Prove del coinvolgimento di nazioni nemiche". Sui cieli di Svezia e Norvegia nuvole di gas metano

Le navi russe operano abitualmente nell'area, secondo un funzionario militare danese, che ha sottolineato che "la presenza delle navi non indica necessariamente che la Russia abbia causato il danno".
Björn Lund, sismologo dell'Università di Uppsala aveva già detto che si erano registrate due esplosioni in prossimità delle perdite, la prima, alle 02:03 della notte di lunedì, vicino alla fuga di gas sul Nord Stream 2, a sud-est di Bornholm: "Misurata con una potenza di 1,8 sulla scala Richter". La seconda esplosione, è avvenuta vicino alle due falle sul Nord Stream 1, nei pressi di Simrishamn: "Registrata alle 19:04 di lunedì, con una magnitudo di 2,3: più di cinque volte più potente della prima esplosione".
Dove si trova la quarta falla nel gasdotto
Secondo l'amministrazione marittima svedese, la perdita si trova tra le due identificate in precedenza, sul Nord Stream 1 all'altezza di Simrishamn, anche se in realtà - riportano i quotidiani svedesi - proviene dal Nord Stream 2 che corre parallelo.
La falla più di minore entità (di circa 200 metri di diametro) non era visibile sui radar "perché troppo piccola", l'ha identificata la Guardia Costiera, sorvolando la zona.
"Impossibile escludere una terza detonazione"
Secondo quanto riporta il quotidiano Aftonbladet, il sismologo Björn Lund sta indagando se si sia verificata una terza detonazione, in collegamento diretto con una delle due già confermate: il suo sospetto si basa sul fatto che "i movimenti delle onde sismiche alla seconda detonazione – quella all'altezza di Simrishamn alle 19:04 – deviano chiaramente da quelli misurati alla prima, a sud-est di Bornholm". Secondo l'esperto dell'Università di Uppsala, "Ha forme d'onda leggermente più complicate, e c'è un picco nel secondo pacchetto d'onde, che non può essere stato prodotto nella prima detonazione".

Società Nord Stream: “Impossibile prevedere i tempi di ripristino”
"Fino al completamento della valutazione dei danni, è impossibile prevedere i tempi di ripristino dell'infrastruttura di trasporto del gas". Lo afferma in una nota sul suo sito Nord Stream Ag, il consorzio internazionale di gestione del gasdotto russo. "L'ingresso nell'area degli incidenti può essere permesso solo dopo che la pressione nel gasdotto sarà stabilizzata e la fuga di gas fermata", aggiunge la compagnia.
Dopo le esplosioni nei gasdotti Nord Stream si è formata una nuvola di metano su Norvegia e Svezia. Lo riferisce la tv norvegese Nrk, aggiungendo che il 96% del gas nei due gasdotti era il potente gas serra metano. Il climatologo dell'Istituto norvegese per la ricerca sull'aria, Stephen Matthew Platt, ha calcolato sulla base delle misurazioni dell'osservatorio Birkenes ad Agder che le perdite hanno causato il rilascio di circa 40.000 tonnellate di metano, emissioni che corrispondono al doppio di quelle annuali dell'industria petrolifera e del gas in Norvegia. Altri istituti stimano almeno il doppio, ovvero 80 mila tonnellate di gas serra.
intelligence russa sostiene di avere già alcune prove che indicano un ruolo dell'Occidente nell'organizzare e realizzare le esplosioni che hanno messo fuori uso i gasdotti Nord Stream. L'ha affermato il capo del servizio esterno d'intelligence russa Sergey Naryshkin, secondo quanto riporta oggi l'agenzia di stampa Ria Novosti.
"Abbiamo già alcuni materiali che indicano la pista occidentale nell'organizzazione e nell'attuazione dell'attacco terroristico" ai gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, ha dichiarato il capo dell'Svr, Sergey Naryshkin. "A mio parere, l'Occidente sta facendo di tutto per nascondere i veri responsabili e organizzatori di questo attacco terroristico", ha aggiunto.
Anche Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin, ha ribadito che "i danni provocati al gasdotto Nord Stream sono dovuti ad un "atto di terrorismo di stato senza precedenti e non si può fare a meno di una "seria indagine internazionale". "Ovviamente, un atto così senza precedenti, si potrebbe dire, di terrorismo di stato, non può e non dovrebbe fare a meno di una seria indagine internazionale. Naturalmente, sarà necessaria la cooperazione nell'ambito di tale indagine", ha affermato il portavoce del Cremlino.
"Solo una volta che sarà "completata" l'indagine sulla natura delle esplosioni che hanno provocato quattro fuoriuscite di gas dai Nord Stream 1 e 2 sarà possibile "determinare con certezza cosa sia successo". Ha dichiarato oggi il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, dopo un bilaterale alle Hawaii con il suo omologo filippino, Jose Faustino Jr.
Secondo quanto riferito dalla Cnn, Austin - che nelle scorse ore ha parlato con il ministro della Difesa danese Morten Bodskov - ha dichiarato di aver offerto al governo di Copenaghen "tutta l'assistenza che gli Stati Uniti possono fornire". "Fino a quando non avremo ulteriori informazioni o saremo in grado di fare ulteriori analisi, non speculeremo su chi potrebbe essere stato il responsabile", ha aggiunto il segretario alla Difesa.
Secondo Greenpeace, il potenziale impatto climatico della fuoriuscita di metano da Nord stream 1+2 potrebbe essere di "30 milioni di tonnellate di CO2 equivalente in un periodo di 20 anni. Pari alle emissioni annuali di 20 milioni di automobili nell'Ue".
