Nel 2022 le famiglie italiane spenderanno oltre 8 miliardi in più per il cibo.

di redazione 13/06/2022 ECONOMIA E WELFARE
img

Oltre 8 miliardi: a tanto ammonta il costo della guerra in Ucraina per la spesa alimentare delle famiglie italiane, che subiranno nel corso del 2022 un inevitabile aumento dei prezzi dovuto alle mutate condizioni economiche. L’effetto principale è l'inflazione, che colpisce soprattutto le categorie più deboli. Il quadro che emerge dall'analisi della Coldiretti sulle conseguenze dei rincari nel carrello della spesa degli italiani è allarmante: le previsioni vengono fatte sulla base dei dati Istat sui consumi della Penisola e dell'andamento dell'inflazione nei primi cinque mesi dell'anno.

In testa alla classifica dei rincari, fa sapere Coldiretti, c'è la verdura, che quest'anno costerà complessivamente alle famiglie italiane quasi due miliardi in più (1,95 miliardi, per la precisione) e precede sul podio pane, pasta e riso, con un aggravio di un miliardo e mezzo (1,48 miliardi), seguiti a loro volta da carne e salumi, per i quali si stima una spesa superiore di 1,35 miliardi. Tutti questi dati sono confrontati allo scorso anno. Al quarto posto la frutta, con 840 milioni di euro di aumento; il pesce (700 milioni); latte, formaggi e uova (630 milioni); olio, burro e grassi (520 milioni), la categoria che nei primi cinque mesi del 2022 ha visto correre maggiormente i prezzi.

A seguire, con esborsi aggiuntivi più ridotti, le categorie “acque minerali, bevande analcoliche e succhi”, “zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolci”, “caffè, tè e cacao” e “sale, condimenti e alimenti per bambini”.

 

Le esportazioni agroalimentari prodotte in Italia nell’anno in corso, con una crescita del 20%, fanno segnare un nuovo record storico (l’anno scorso si erano totalizzati 52 miliardi di export), nonostante – anche in questo contesto – le preoccupazioni per gli effetti del conflitto in Ucraina siano molto forti, con i rincari energetici a colpire i consumi a livello globale. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero sul primo trimestre del 2022. Le cifre sono state diffuse in occasione del Summer Fancy Food 2022, il più importante evento fieristico mondiale dedicato alle specialità alimentari a New York.

Al Padiglione Italia, assieme all’Ice, è stata allestita una grande mostra per mettere a confronto per la prima volta le autentiche specialità nazionali con le brutte copie più diffuse, ma anche la differenza tra i veri piatti della tradizione gastronomica tricolore e quelli storpiati all’estero con ricette improponibili. Andando ad analizzare il dato in base al mercato di sbocco, si vede come la Germania sia il principale, con un aumento nel trimestre del 9%; segue la Francia, in crescita del 17%. Al terzo posto – sottolinea ancora la Coldiretti – si piazzano gli Stati Uniti, segnando però un tasso di crescita del 21%.

Ma non è questo il dato più alto: un vero boom si è registrato nel Regno Unito, con un +29% che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita di Londra dalla Ue. Dato negativo, invece, si registra in Cina: le esportazioni del made in Italy segnano un calo del 18% mentre quello per la Russia indica un +4% sul quale sono però destinate a pesare le sanzioni.

I dati Coldiretti su rincari ed export arrivano alla vigilia della data d’inizio della raccolta del grano al sud, dove in Puglia, la regione con la più alta produzione nazionale, saranno trebbiate le prime spighe di grano duro. L'appuntamento è per domani a San Marco in Lamis, in provincia di Foggia, con la “Festa della mietitura”, che raccoglie i frutti di un anno di lavoro ma è anche il momento per Coldiretti di fare un bilancio sulla situazione nazionale, in un contesto fortemente segnato dalla guerra in Ucraina (“granaio d’Europa”), alle prese con le difficoltà produttive legate al conflitto, che l’ha vista ridurre le disponibilità mondiali di grano e altri cereali, con conseguente speculazione sui prezzi. Una situazione, afferma Coldiretti in una nota, “destinata a cambiare gli equilibri geopolitici con il rischio di provocare carestie e rivolte nei paesi poveri e l'aumento dell'inflazione nel carrello della spesa di quelli ricchi”.



Ti potrebbero interessare

Speciali