Ucraina. Finlandia pronta a entrare nella Nato. Putin "ci sarà una nostra risposta". Il Cremlino "Per noi una minaccia". Il difficile rapporto Helsinki-Mosca. Gas. L'Unione europea pagherà in euro

di redazione 12/05/2022 ESTERI
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L'espansione della Nato è un problema creato in modo artificiale nell'interesse degli Stati Uniti". Il presidente russo Vladimir Putin, citato dall'agenzia russa Tass, ha detto che “la Russia non ha problemi con la Finlandia e la Svezia” e “che ”la loro possibile adesione alla Nato non crea alcuna minaccia per Mosca".

"Tuttavia, quello che provocherà sicuramente la nostra risposta - ha continuato - è l'espansione delle infrastrutture militari della Nato nei territori dei Paesi che aderiscono all'organizzazione e vedremo come sarà tale risposta a seconda delle minacce che ci porranno". Putin, parlando al vertice dell'Organizzazione del Trattato per la sicurezza collettiva, ha poi sottolineato la ''necessità di prestare maggiore attenzione ai piani della Nato di aumentare la sua influenza globale''.

"La Nato viene utilizzata come strumento di politica estera, in modo abbastanza persistente, abile e molto aggressivo" - ha detto - tutto ciò aggrava un clima di sicurezza internazionale già difficile".

Intanto anche Stoccolma chiederà ufficialmente l'adesione alla Nato. Lo ha annunciato la premier svedese Magdalena Andersson : "Informeremo la Nato che vogliamo diventare un membro dell'alleanza", ha detto.

Armi biologiche in Ucraina

“L'Ucraina ha creato, sotto il controllo degli Stati Uniti, delle componenti di armi biologiche”, ha accusato il presidente russo. "Abbiamo a lungo lanciato l'allarme sull'attività biologica degli Stati Uniti nello spazio post-sovietico. Come sapete, nella nostra regione comune, il Pentagono ha creato decine di laboratori e centri biologici specializzati. E non sono affatto impegnati a fornire assistenza medica pratica alla popolazione dei Paesi in cui hanno avviato le loro attività". 

Secondo Putin, "nel corso dell'operazione speciale in Ucraina sono state ottenute prove documentali che dimostrano che, in violazione delle convenzioni che vietano le armi batteriologiche e tossiche, sono state effettivamente create componenti di armi di questo tipo nelle immediate vicinanze dei nostri confini e sono stati testati i modi per destabilizzare la situazione epidemiologica nelle ex repubbliche sovietiche". 

"I biolaboratori americani nello spazio post-sovietico raccolgono materiali biologici, studiano i dettagli della diffusione di malattie pericolose e in Ucraina stavano essenzialmente sviluppando armi batteriologiche, ha insistito. 

Infine una stoccata all'Occidente che “chiude un occhio sul dilagante neonazismo in Ucraina, e di fatto lo incoraggia”. Putin ha accusato Kiev di aver reso eroi gli estremisti neonazisti e questo, ha detto, “non accade nei paesi civili”. “Ci sono estremisti in tutti i Paesi - ha detto - eppure l’Ucraina ha fatto dei suoi nazisti degli eroi nazionali. Il neonazismo rampante è stato osservato da tempo in Ucraina”.

I paesi della Csto, l''Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva, guidato dalla Russia post-sovietica, terranno una serie di esercitazioni congiunte in Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan questo autunno, ha detto infine Putin. "Sono convinto che contribuiranno a rafforzare la nostra reattività nel combattimento, a migliorare il coordinamento tra le strutture militari dei nostri Stati - ha aggiunto -, e a rafforzare il mantenimento della pace in generale".

 

 

La Finlandia accelera per l'ingresso nella Nato dopo oltre 70 anni di neutralità, cominciata durante la guerra fredda e dichiarata nel 1948. Un disallineamento rispetto agli altri Paesi Ue in cui è accompagnata dalla Svezia, la cui neutralità risale al 1834, che sta rapidamente virando verso l'ingresso nella Nato sulla scia dela guerra russa all'Ucraina.

 

Dopo l'invasione russa dell'Ucraina, la tradizione di neutralità di dei due Paesi scandinavi è diventata all'improvviso obsoleta. Tra pochi giorni entrambi annunceranno la richiesta di adesione all'Alleanza Atlantica.

Fu la Russia che fece la Finlandia quando, nel 1809, Mosca creò un granducato autonomo dall'ex territorio svedese per poi, travolta dalla rivoluzione, riconoscerne l'indipendenza nel 1917. 

E a disfarla ci avrebbe provato presto, quando il 30 novembre 1939 l'Unione Sovietica attaccò il Paese confinante.

I finlandesi opposero una resistenza impressionante e scrissero pagine memorabili di gloria militare, consegnando alla leggenda figure come Simo Haya, il micidiale cecchino che passò alla storia come "la morte bianca".

Con il Trattato di Mosca del marzo 1940, Helsinki fu costretta a cedere all'Urss il 10% del proprio territorio. Ma il bilancio delle vittime, a guerra conclusa, fu pari a circa sei caduti russi ogni caduto finlandese.

Anche nei successivi conflitti che coinvolsero Helsinki nella Seconda guerra mondiale (la guerra di continuazione, di nuovo contro l'Urss dal giugno '41 al settembre '44, e la guerra di Lapponia, stavolta contro i tedeschi, dal settembre '44 all'aprile '45) il miglior alleato dei finlandesi si rivelò il proprio territorio, pieno di laghi e foreste che consentivano di insaccare il nemico in un ambiente sconosciuto e ostile dove la superiorità numerica contava poco.

Il destino della Finlandia al termine del conflitto fu simile a quello dell'Italia. Una volta conclusa una pace separata con gli Alleati prima della disfatta tedesca, l'esercito del Paese fu costretto a combattere contro gli ex commilitoni germanici per espellerli dai propri confini.

Gli interlocutori di Helsinki non furono però gli angloamericani, bensì i sovietici, che nei trattati di Parigi del 1947 imposero pesanti condizioni alla Finlandia, strappandole ulteriori territori, tra cui lo sbocco al mare di Barents e parte della Carelia. 

L'Urss avrebbe continuato ad avere una pesante influenza sulla politica internazionale finlandese, imponendole una neutralità forzata, sancita dal Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza del 1948. Il trattato vietava ai firmatari di unirsi a un'alleanza militare contro l'altro e impediva alla Finlandia di consentire che il suo territorio venga utilizzato per un attacco all'Urss.

Fu solo dopo il crollo dell'Unione Sovietica che la Finlandia abbandonò formalmente la neutralità e avviò una cooperazione militare con l'Occidente, adottando la coscrizione obbligatoria come cautela resa necessaria dall'estesa frontiera terrestre con la Russia.

Gli anni successivi avrebbero visto il Paese diventare completamente interoperabile con la Nato grazie allo sviluppo di un esercito in linea con gli standard dell'alleanza che avrebbe partecipato alle operazioni in Kosovo, Afghanistan e Iraq. 

L'annessione russa della Crimea costrinse anche Helsinki a un cambio di paradigma, che si tradusse in un'ulteriore aumento dell'integrazione con la Nato, con la frequente partecipazione a esercitazioni militari congiunte.

Il governo, nel frattempo, non aveva però smesso di rimarcare la neutralità del Paese, ritenendo la possibile adesione alla Nato già di per sé un deterrente. 

L'invasione dell'Ucraina ha però costretto a un altro cambio di paradigma, spingendo Helsinki verso un ingresso nella Nato che, fino a pochi mesi, appariva sì una possibilità ma non così immediata.

 

ucraina russia guerra la diretta

In un primo momento, si pensava che la guerra ucraina si sviluppasse come il racconto biblico di Davide e Golia, ma la Russia ha dimostrato di "non essere un soggetto invincibile". Il premier italiano Mario Draghi esprime parole di ottimismo dopo l'incontro avuto ieri e che è andato "molto bene" con il presidente degli Stati Uniti. Con Biden, è stata raggiunta una sintonia di vedute sul percorso negoziale che si presenta "molto difficile" e "il primo punto è come costruirlo". In ogni caso, "non deve essere una pace imposta né da un tipo di alleati né da altri", aggiunge.

Per il presidente del Consiglio, occorre portare "tutte le parti" al tavolo e suggerisce da dove partire: "Lo sblocco del grano dai porti ucraini può essere una prova di dialogo".

Sul fronte diplomatico sono in corso negoziati tra Mosca e Kiev, che ha proposto ai russi uno scambio tra prigionieri e combattenti ucraini feriti intrappolati nelle acciaierie di Azvostal a Mariupol. Lo ha riferito su Telegram la vice premier ucraina, Iryna Vereshchuk. 

Le forze russe stanno attaccando l'acciaieria di Azovstal a Mariupol non solo con caccia e artiglieria, ma anche con i carri armati. Lo riferisce Unkriform, che ha pubblicato una foto che mostra una colonna di fumo nero che si innalza dal sito, dove è anche scoppiato un incendio.

Tutti i civili che avevano trovato rifugio nell'acciaieria di Azvostal a Mariupol sono stati evacuati. Lo ha detto alla Cnn il capitano Svyatoslav Palamar, vice comandante del reggimento Azov, precisando tuttavia che a causa dei continui bombardamenti e' difficile fare una valutazione completa della situazione in tutta l'enorme struttura.

Proseguono i combattimenti fra le truppe russe che cercano di conquistare l'Est e il sud del Paese e quelle ucraine che resistono e in qualche caso fanno indietreggiare l'attacco, come accaduto nell'area attorno a Kharkiv.

 

 

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