Pechino pronta a mediare nel conflitto russo-ucraino. Mosca inserisce l'Italia tra i paesi "ostili". La Ue prepara nuove sanzioni

di redazione 07/03/2022 ESTERI
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La Cina è pronta per avere un ruolo costruttivo nella crisi in Ucraina e a lavorare con la comunità internazionale per una necessaria mediazione". Lo ha dichiarato questa mattina Wang Yi, ministro degli Esteri del governo capitanato da Xi Jinping, durante la conferenza stampa annuale a margine dei lavori dell'Assemblea nazionale del popolo, il Parlamento cinese. Ma il ministro, conosciuto per le doti di negoziatore, ha anche ribadito come “l’amicizia con la Russia sia solida come una roccia”.

Quella della Cina, insomma, non è ancora la presa di posizione invocata da più parti nelle ultime settimane e, di certo, non di ferma condanna alla Russia. Al massimo interpretabile come proposta di interpretare il ruolo di mediazione con la chiara “preferenza” per l’area putiniana con la quale, ha esplicitato Wang Yi, insiste una “amicizia duratura” anche se, ha affermato "bisogna prevenire una crisi umanitarie su larga scala". Il ruolo di fine diplomatico che sa stare sul filo sta anche nella conferma che la Croce Rossa cinese invierà i proprio aiuti umanitari all'Ucraina.

“La relazione Cina-Russia non è apprezzata per la sua indipendenza. Si basa sulla non alleanza, sul non confronto e sul non prendere di mira qualsiasi terza parte – ha detto il ministro cinese – “I due Paesi manterranno il focus strategico e continueranno ad approfondire il partenariato strategico globale di coordinamento per una nuova era”. E, ha aggiunto, "Pechino auspica che l'Ue si opponga alla creazione di una nuova Guerra Fredda e pratichi un autentico multilateralismo".

Parole, più chiare, spese anche per gli Stati Uniti: "Il vero obiettivo della strategia degli Stati Uniti è quello di stabilire una versione indo-pacifica della Nato". Il ministro cinese ha quindi invitato "a guardare alle relazioni bilaterali con raziocinio, riportandole su uno sviluppo sano e stabile. Cina e Stati Uniti devono puntare ai tre principi del rispetto reciproco, della coesistenza pacifica e della cooperazione vantaggiosa per tutti. La competizione tra i principali Paesi non dovrebbe essere all'ordine del giorno e il gioco a somma zero non è la scelta giusta".

Pochi giorni fa l'omologo ucraino, Kuleba, dopo una telefonata con Wang Yi, aveva affermato come l' Ucraina fosse pronta a rafforzare la comunicazione con la Cina e stesse aspettando "con impazienza una mediazione della parte cinese, per realizzare il cessate il fuoco". 

Intanto anche l’Italia nella lista di "Paesi ostili" stilata dal governo russo. Nell’elenco sono stati inseriti tutti quegli Stati e territori stranieri che hanno applicato o che si sono uniti alle sanzioni contro Mosca, le sue aziende e i cittadini russi.

Come riferisce la Tass, la lista comprende tra gli altri i Paesi Ue, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, il Giappone, la Corea del Sud, l'Australia, la Nuova Zelanda, la Svizzera oltre che ovviamente la stessa Ucraina.

Ci sono anche Albania, Andorra, Islanda, Canada, Liechtenstein, Micronesia, Monaco, Norvegia, San Marino, Macedonia del Nord, Singapore, Taiwan e Montenegro.

Secondo il decreto, lo Stato, le imprese e i cittadini russi che abbiano debiti nei confronti di creditori stranieri appartenenti a questa lista potranno pagarli in rubli.

 

UNIONE EUROPEA

Unione europea ha dato prova di straordinaria unita'. Siamo uniti nel condannare con forza l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Siamo uniti nell'imporre le sanzioni nei confronti di Mosca e siamo uniti nel rispondere all'appello del presidente ucraino Zelensky che ci ha chiesto aiuti finanziari, umanitari e militari per difendersi dall'aggressione russa". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in un punto stampa a Bruxelles con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

"Questa unità – anche con gli alleati della Nato e del G7 – è la nostra principale forza - ha poi aggiunto Draghi - È essenziale mantenerla nell’affrontare tutte le conseguenze che questa crisi avrà sull’Unione Europea, come l’accoglienza dei rifugiati dall’Ucraina - che è parte della famiglia europea - e la tutela della sicurezza energetica per cittadini e imprese". Il Presidente del Consiglio italiano ha poi precisato che "il governo è impegnato per cercare tutte le vie diplomatiche per porre fine al conflitto. Nella giornata di ieri ho telefonato al presidente Zelensky a cui ho ribadito la solidarietà del governo e del popolo italiano. Nei prossimi giorni incontrerò il primo ministro polacco e mercoledì pomeriggio o sera sarà fissata una conversazione telefonica con il cancelliere Scholz".

"Dobbiamo agire tutti nella massima rapidità. Nei giorni scorsi, il Comitato per la sicurezza finanziaria del Ministero dell'Economia ha approvato importanti provvedimenti di congelamento di beni nei confronti di oligarchi russi, che sono stati prontamente eseguiti - ha proseguito Draghi - La Banca d'Italia ha chiesto agli istituti di credito di comunicare le misure di congelamento applicate, e di fornire i dettagli sui soggetti coinvolti e sul valore e la natura dei beni. Voglio ringraziare il Ministro dell'Economia, la Banca d'Italia e la Guardia di Finanza per l'eccellente lavoro. Dobbiamo agire tutti con la massima rapidità".

"L'Italia è al lavoro per ridurre in tempi rapidi la sua dipendenza dal gas russo. Sabato ho sentito al telefono l'emiro del Qatar, Al Thani, con cui ho discusso in particolare di come rafforzare la cooperazione energetica tra i nostri Paesi" ha ricordato il premier italiano. "Voglio ringraziare il Ministro Cingolani - che è qui con me oggi - e il Ministro Di Maio per il loro impegno su questo fronte. Discuteremo di questo e altri temi anche nel vertice informale di giovedì e venerdì a Versailles", ha proseguito precisando che "nel colloquio di oggi, affronteremo anche temi legati all'energia. Discuteremo essenzialmente di diversificazione, riorganizzazione e compensazione, a tutela di cittadini e imprese". 

Sul fronte dei rifugiati, il premier italiano sottolinea: "L'Italia sostiene pienamente l'Unione Europea anche nella gestione della crisi migratoria. Questo è il momento della solidarietà e dell'accoglienza, valori fondanti dell'Unione e principi che l'Italia mette in pratica da anni". "Il 3 marzo abbiamo sostenuto la storica approvazione dell'attuazione della Direttiva europea sulla protezione temporanea degli sfollati, a beneficio di chi fugge dalla guerra in Ucraina. Abbiamo già stanziato 110 milioni a favore del Governo ucraino, e stiamo intervenendo per aiutare i rifugiati con aiuti finanziari e materiali sanitari, tramite la Croce Rossa, la Protezione Civile e la Cooperazione italiana. Continueremo a fare la nostra parte - ha assicurato Draghi - anche grazie al lavoro che stanno facendo il Ministero dell'Interno, le prefetture, i Comuni, per cui li ringrazio".

Von der Leyen: "Stiamo lavorando su altre sanzioni"

"Discuteremo della situazione in Ucraina, dell'atroce guerra condotta da Putin, e del nuovo pacchetto di sanzioni su cui stiamo lavorando". Lo ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un punto stampa con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, a Bruxelles. Poi spiega: "Come sapete abbiamo tre pacchetti di sanzioni, ma ora dobbiamo assicurarci che non ci siano vie di fuga e che l'effetto delle sanzioni sia massimizzato". 

"Dobbiamo liberarci dalla dipendenza dal gas, petrolio e carbone russo e so che entrambi siamo d'accordo su questo. La Commissione domani farà delle proposte che poggeranno su tre pilastri fondamentali: diversificazione dalla Russia verso fornitori affidabili, forti investimenti nelle rinnovabili e miglioramento dell'efficienza energetica", ha proseguito la Presidente della Commissione europea. E aggiunge: "Parleremo di come proteggere i consumatori" alla luce "dell'aumento dei prezzi dell'energia amplificati dalla guerra". 

 


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