Minimum tax in vigore dal 2023. 136 Paesi trovano l'accordo per l'aliquota minima per le aziende al 15%

di redazione 09/10/2021 ESTERI
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L'Ocse ha annunciato che è stato raggiunto un accordo globale sulla Minimum Tax, per garantire che le grandi aziende paghino un'aliquota minima globale del 15%.

L'Ocse ha annunciato che è stato raggiunto un accordo globale sulla minimum tax, per garantire che le grandi aziende paghino un'aliquota minima del 15%. Lo hanno sottoscritto 136 dei 140 Paesi membri dell'Ocse tra cui tutti quelli dell'Ue e del G20. A rimanere fuori solo Kenya, Nigeria, Pakistan e Sri Lanka. 

La minimum tax del 15% entrerà in vigore nel 2023 e ridistribuirà ai Paesi di tutto il mondo oltre 125 miliardi di dollari, provenienti da circa 100 tra le più grandi multinazionali del mondo. L'obiettivo, spiega una nota Ocse, è far sì che queste società paghino la loro giusta quota di tasse indipendentemente dalle giurisdizioni in cui operano e realizzano un profitto.

C’è entusiasmo da parte delle istituzioni sovranazionali e dei singoli politici per il concordato sulla cosiddetta minimum tax, che impone una tassazione minima del 15% sulle grandi multinazionali nei 136 Paesi – sui 140 del Quadro Inclusivo Ocse/G20 – che hanno firmato l’intesa. Le grandi società del web, gli attori internazionali della gig economy, ma anche le multinazionali storiche non potranno più giovare dei benefici che ricevevano da alcuni Stati che, per favorire l’insediamento nel proprio territorio delle grandi compagnie, riservavano a esse trattamenti fiscali di favore. Ad esempio, ci sono voluti anni di negoziati in Europa con Irlanda, Estonia e Ungheria – Paesi dove la tassazione è più morbida – per convincere questi Stati a firmare l’intesa. Dalle istituzioni dell’Unione europea, che da tempo combatte per un’omogeneizzazione fiscale, sono arrivati molti messaggi di soddisfazione per l’accordo di oggi. «Accolgo con favore l’accordo odierno sulla riforma fiscale globale. Questo è un momento storico. È un importante passo avanti per rendere più equo il nostro sistema fiscale globale», ha commentato Ursula von der Leyen.

«La Commissione europea ha sostenuto con forza questo sforzo internazionale. Vorrei ringraziare il commissario Paolo Gentiloni e i suoi servizi per il loro instancabile lavoro al riguardo», ha commentato la presidente della Commissione europea. Proprio il commissario italiano agli Affari economici e finanziari, contestualmente al raggiungimento dell’intesa, ha dichiarato: «Il multilateralismo è tornato». Mathias Cormann, segretario generale dell’Ocse, ha parlato di «grande vittoria per un multilateralismo efficace ed equilibrato – aggiungendo che – si tratta di un accordo di grande portata che garantisce che il nostro sistema fiscale internazionale si adatti ad un’economia globale digitale. Adesso dobbiamo lavorare con diligenza per garantire l’attuazione effettiva di questa riforma». La minimum tax entrerà in vigore dal 2023 nei 136 Paesi che hanno aderito all’iniziativa sui 140 coinvolti, che rappresentano più del 90% del Pil mondiale. Kenya, Nigeria, Pakistan e Sri Lanka, invece, hanno respinto la misura.

Il provvedimento verrà presentato alla riunione dei ministri delle finanze del G20 a Washington il 13 ottobre e nel corso del vertice dei leader del G20 che si terrà a Roma alla fine dello stesso mese. 

Lo hanno sottoscritto 136 paesi.  Mathias Cormann, segretario generale dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico, dando la notizia dell'accordo raggiunto sulla Minimum Tax ha rappresentato come così "Vince il  multilateralismo". 

"Questo renderà il nostro regime fiscale internazionale più equo e più efficace", ha sottolineato l'alto responsabile in un tweet, aggiungendo che si tratta di "una grande vittoria per un multilateralismo efficace e equilibrato". "136 dei 140 membri dell'OCSE/G20 Inclusive Framework aderiscono all'accordo per riformare il nostro sistema fiscale internazionale per renderlo più equo e funzionare meglio in un'economia mondiale digitalizzata e globalizzata" ha scritto Mathias Cormann su Twitter.

Dal 2023, gettito oltre 125 miliardi di dollari La Minimum Tax del 15% entrerà in vigore nel 2023 e ridistribuirà ai paesi di tutto il mondo oltre 125 miliardi di dollari, provenienti da circa 100 tra le più grandi multinazionali del mondo. L'obiettivo, spiega una nota Ocse, è far sì che queste società paghino la loro giusta quota di tasse indipendentemente dalle giurisdizioni in cui operano e realizzano un profitto. Il provvedimento verrà presentato alla riunione dei Ministri delle Finanze del G20 a Washington il 13 ottobre e nel corso del vertice dei leader del G20 che si terrà a Roma alla fine dello stesso mese. Gentiloni: bene accordo, multilateralismo è tornato "Storico accordo internazionale  sulla riforma fiscale globale - con i paesi dell'Ue uniti nel loro sostegno! L'equità dopo la pandemia.

Il multilateralismo è tornato". Questo è quanto ha commentato Paolo Gentiloni, commissario europeo all'Economia su Twitter. Von der Leyen: storico accordo su riforma fiscale globale "Accolgo con favore l'accordo odierno sulla riforma fiscale globale. Questo è un momento storico. È un importante passo avanti per rendere più equo il nostro sistema fiscale globale". È stato il commento della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. "La Commissione Europea ha sostenuto con forza questo sforzo internazionale. Vorrei ringraziare il commissario Paolo Gentiloni e i suoi servizi per il loro instancabile lavoro al riguardo", ha aggiunto von der Leyen. Dombrovskis: ottime notizie per tassazione globale "Un momento storico per la tassazione globale! Aaccolgo con favore ottime notizie dall'Osce sull'accordo sulla minimum tax". È quanto ha scritto su Twitter Valdis Dombrovskis, commissario europeo per il Commercio.

  Biden: la Minimum Tax aiuterà lavoratori americani   Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, ha elogiato l'accordo sulla Minimum Tax al 15%, una decisione che a suo avviso aiuterà le famiglie di lavoratori in America. "Per decenni i lavoratori e i contribuenti americani hanno pagato il prezzo di un sistema fiscale che premiava le multinazionali che trasferivano posti di lavori e profitti all'estero", ha detto il presidente, la cui amministrazione ha sostenuto la nuova tassa.

"Questa corsa al ribasso ha danneggiato non solo i lavoratori americani ma ha messo anche molti dei nostri alleati in una posizione svantaggiosa" ha detto Biden. "Il segretario Yellen e il resto della mia amministrazione - ha aggiunto - hanno riunito più di 130 paesi che rappresentano oltre il 90% del Pil mondiale per compiere un passo in direzione della fine di quella corsa al ribasso, per garantire che le società remunerative paghino la loro giusta quota e forniscano ai Governi le risorse da investire a favore dei loro lavoratori e delle loro economie". 



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