Terremoto 7.2 ad Haiti. Duemila vittime. Migliaia i senza tetto

È salito a quasi duemila morti, 1.941 per l'esattezza, il bilancio delle vittime del sisma di magnitudo 7.2 che ha colpito sabato Haiti. Il governo ha decretato tre giorni di lutto per le vittime, mentre il mondo si mobilita per inviare assistenza: ci sono 9.900 feriti e 60.000 case sono state distrutte. Moltissimi ancora i dispersi. Durante le operazioni di soccorso, che continuano nonostante sull'isola sia arrivata la tempesta tropicale Grace con forte vento e pioggia incessante, ieri sono state trovate 16 persone ancora vive sotto le macerie di un ex edificio dell'Onu nel villaggio di Brefet. L'ufficio del premier ad interim, Ariel Henry, ha sottolineato che la situazione umanitaria ad Haiti è "molto preoccupante". ù
Save the Children lancia l'allarme: disperato bisogno di cibo e riparo per i bambini. Sul posto un team europeo per la protezione civile. Save the Children: disperato bisogno di aiuti Dopo il devastante terremoto, i bambini che vivono per le strade di Les Cayes, nell'area ovest dell'Isola, hanno un disperato bisogno di cibo, acqua e riparo nonostante gli sforzi di aiuto nelle zone meno accessibili. Questo l'allarme di Save the Children, l'Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Les Cayes è stata una delle aree più colpite dal sisma. La tempesta tropicale Grace si è abbattuta sulla zona lunedì sera e nonostante non abbia causato molti danni, il forte vento e le piogge hanno colpito le persone che vivono all'aperto. Secondo le stime, prima del terremoto più di 1,1 milioni di persone ad Haiti era sull'orlo della carestia, tra cui centinaia di migliaia di bambini.
Nella zona di Les Cayes, circa 160.000 persone già soffrivano la fame ogni giorno senza cibo a sufficienza e quasi 40.000 persone erano sull'orlo della carestia. Team europeo ad Haiti nelle prossime ore Un team di esperti, composto da personale sanitario, ingegneri strutturali, tecnici e logisti provenienti da sei paesi dell'Unione Europea, raggiungerà Haiti nelle prossime ore. In partenza anche un medico italiano, specialista in maxi emergenze, nel gruppo, attivato nell'ambito del Meccanismo di Protezione Civile europeo, su richiesta delle autorità locali. Compito degli esperti europei sarà garantire il necessario supporto alle autorità haitiane nella valutazione delle priorità e nel coordinamento delle operazioni di soccorso e gestione dell'emergenza.
L'Onu stanzia 8 milioni di euro "Le Nazioni Unite hanno stanziato 8 milioni di dollari dal Fondo centrale di risposta alle emergenze per fornire assistenza sanitaria essenziale, acqua pulita, alloggi di emergenza e servizi igienici a tutte le persone colpite" dal terremoto ad Haiti. Lo ha comunicato il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. "Oggi i convogli di soccorso hanno raggiunto le comunità a Les Cayes, Jérémie e Nippes", ha continuato Guterres, sottolineando che "continueremo a potenziare la nostra risposta alle aree più colpite anche se la tempesta tropicale Grace si avvicina ad Haiti con la sua minaccia di forti piogge e inondazioni improvvise". Il segretario generale ha poi lanciato un messaggio al popolo dell'isola: "Non siete soli. Saremo al vostro fianco e vi supporteremo in ogni fase del percorso per uscire da questa crisi". Ue, stanziati i primi 3 milioni L'Ue, ha stanziato i primi 3 milioni di euro per gli aiuti umanitari per far fronte ai bisogni più urgenti delle comunità colpite dal violento terremoto. Lo rende noto la Commissione Ue. "I bisogni umanitari urgenti - sottolinea Janez Lenarcic, commissario per la gestione delle crisi - sono dovuti al devastante terremoto di magnitudo 7,2 che ha colpito Haiti. L'Ue sta mobilitando rapidamente il sostegno a questo paese già estremamente fragile, dove gli uragani e le forti piogge aggravano ancora di più la terribile situazione. Il terremoto colpisce in un momento in cui la pandemia di Covid-19 e la crescente insicurezza rappresentavano già una minaccia per il Paese. Siamo pronti a fornire ulteriore assistenza". Al fine di garantire l'intervento più rapido possibile, i fondi dell'Ue saranno attuati da partner umanitari già attivi nella risposta alle emergenze e sosterranno e rafforzeranno la loro capacità di fornire rapidamente aiuti umanitari agli haitiani più vulnerabili. Il finanziamento soddisferà i bisogni più immediati come la fornitura di assistenza medica agli ospedali locali sopraffatti, acqua, servizi igienico-sanitari, servizi di ricovero e protezione per le comunità più colpite e svantaggiate. La Cei stanzia 1 milione La Presidenza della Cei ha deciso di stanziare un milione di euro dai fondi OttoxMille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, per far fronte all'emergenza haitiana. La somma servirà a finanziare, attraverso Caritas Italiana, "interventi efficaci per rispondere alle numerose nuove necessità".
La Presidenza della Cei invita anche a pregare domenica prossima (22 agosto), in tutte le parrocchie, per la pace in Afghanistan e per le vittime del terremoto di Haiti. "Qui il sisma di sabato scorso ha provocato numerosi morti, feriti e ingenti danni materiali - si legge in una nota -. Caritas Italiana si trova nel Paese dal 2010, dopo che un altro grave sisma di magnitudo 7.0 colpì la capitale Port-au-Prince, causando più di 200.000 vittime". Da allora, prosegue la Presidenza Cei, "è costantemente presente con i propri operatori, sostenendo la Caritas nazionale e le Caritas diocesane e parrocchiali con interventi di emergenza e ricostruzione, ma soprattutto garantendo un accompagnamento volto allo sviluppo di capacità locali".
