Conferenza stampa del premier Draghi "Vaccini, Priorità agli over 75. Le riaperture? Non ho una data. Dipende dall'andamento dei contagi e dalle vaccinazioni"

di redazione 08/04/2021 POLITICA
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La disponibilità dei vaccini non è calata, anzi sta risalendo. Non ho dubbi sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti", ha assicurato il presidente del Consiglio, Mario Draghi in conferenza stampa. "La disponibilità dei vaccini c'è. Il lavoro procede, il commissario all'emergenza sta facendo bene con le Regioni", ha aggiunto, e ha affermato che la disponibilità dei vaccini "permette di vaccinare entro aprile tutti gli over 80", ha aggiunto il premier.  

Con che coscienza la gente salta la lista sapendo che lascia esposto a rischio concreto di morte persone over 75 o persone fragili?". Alza il tono della voce, Mario Draghi, durante la sua terza conferenza stampa, per ribadire un concetto fondamentale per ripartire. La priorità, ha aggiunto, deve essere riservata alle persone anziane anche alla luce del tasso di mortalità. E su questo punto ci è tornato più volte: la vaccinazione delle categorie a rischio "è importante per la riapertura delle scuole, soprattutto. Una delle ragioni usate per chiuderle fu che i ragazzi contagiano i genitori e i nonni, se mettiamo a riparo queste categorie possiamo riaprire. Forse la faccio troppo semplice". Draghi ha affrontato la delicata questione vaccini, dopo la nuova circolare sul siero Astrazeneca: approvato dai 18 anni d'età, ma "raccomandato un suo uso preferenziale nelle persone sopra i 60 anni". Vaccini ma anche riaperture. "Dovranno esserci, non ho una data, ci stiamo pensando in questi giorni, dipende dall'andamento dei contagi e dei vaccini. È chiaro che ci sono regioni più avanzate nelle vaccinazioni. Questo dovrà influenzare: per le Regioni che sono molto avanti con fragili e i più vulnerabili sarà più facile riaprire".

Ieri c'è stato il cambio di destinazione del vaccino AstraZeneca: raccomandato sopra i 60 anni, ma non vietato negli under 60. La decisione è arrivata dopo il responso dell'Ema che ha parlato di un "possibile nesso tra questo vaccino e rare forme di trombosi". Su questo punto è intervenuto il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, seduto accanto al premier: "Va ribadito che questo vaccino, Astazeneca, può coprire la popolazione fragili: le scelte fatte fanno riferimento a eventi trombotici in sede inusuali ma straordinariamenmte rari: 86 casi su almeno 25 milioni di vaccinati". E Dragi ha ribadito: "La raccomandazione è usare Astrazaneca per chi ha più di 60 anni". La campagna vaccinale va avanti. "La disponibilità di vaccini non è calata, i numeri sono come prima di Pasqua, sta risalendo secondo il trend previsto. Non ho dubbio sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti - ha spiegato il presidente del Consiglio - E la disponibilità di vaccini che abbiamo in aprile permette di vaccinare chi ha più di 80 anni, in tutte le Regioni, e in parte chi ne ha più di 70".

Poi rivolgendosi alle Regioni, con cui ha fatto un punto sul Recovery plan, ha aggiunto: "Sono molto incoraggiato dal clima di collaborazione sul 'Recovery' e sulle vaccinazioni. Non si possono addossare le responsbailità ad una parte sola. Gli eventi sono stati complicati. Ora siamo arrivati ad una fase dirimenti. Vaccinare le persone più a rischio è un dovere e interesse delle regioni perché possono riaprire in sicurezza l'economia e più presto".

LA CAMPAGNA VACCINALE
 

Draghi ha ammonito: "La raccomandazione è seguire le linee guida e usare il vaccino Astrazeneca per coloro che hanno più di 60 anni di età. Il rischio di decesso è massimo per coloro che hanno più di 75 anni. Smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani, i ragazzi, gli psicologi di 35 anni, queste platee di operatori sanitari che si allargano". Il premier si è chiesto: "Con che coscienza la gente salta la lista per vaccinarsi lasciando un rischio concreto di morte per le persone fragili o gli over 75?", si chiede il premier. 

RIAPERTURE

Il presidente del Consiglio ha poi parlato della fine della restrizione: "Tutti chiedono le riaperture. È normale farlo. La miglior forma di sostegno all'economia sono le riaperture. Sono consapevole del bisogno e della disperazione, delle manifestazioni che ci sono state. Capisco il senso di smarrimento e di alienazione che c'è in questa situazione", ha detto Draghi, e ha sottolineato: "Quanto più procedono celermente le vaccinazioni, tanto piu' si potrà tornare a riaprire. Parlo delle categorie a rischio", afferma, "occorre il 10% delle categorie a rischio e meno sugli altri", osserva. "Non ho una data. Ci stiamo pensando, ma dipende dall'andamento dei contagi e dalle vaccinazioni per le categorie a rischio", osserva il presidente del Consiglio.

"La stagione turistica? Manca una data. Garavaglia dice a giugno. Speriamo, magari anche prima chi lo sa", ha affermato Draghi. "Non diamo per abbandonata la stagione turistica, tutt'altro", conclude. "Penso a un piano di riapertura delle fiere e degli eventi: è il miglior messaggio di fiducia al paese. Stiamo guardando al futuro delle prossime settimane". "Le riaperture dovranno esserci, non ho una data, ci stiamo pensando in questi giorni, dipende dall'andamento dei contagi e dei vaccini".

 



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