Il difficile ritorno a scuola fra docenti che mancano e i ritardi per la sicurezza da rispettare. Un istituto su tre non apre

di redazione Roma 14/09/2020 ROMA
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Nel Lazio ci sono circa 5.000 cattedre mancanti di cui la metà di sostegno.

Sono oltre 16mila gli studenti - sul totale di 722.737 - che non hanno ancora un luogo dove fare lezione, 5.972 per il I° ciclo e 10.413 per il II°, per loro bisogna trovare 250 aule. I banchi biposto ci sono, ma non ovunque. E oggi diversi studenti siedono solo sulle sedie, oppure accanto sui banchi biposto, quindi con la mascherina per tutte le ore di lezione. La fornitura più sostanziosa dei monoposto della maxi- gara del Governo, circa 300mila per il Lazio, almeno per le elementari e per le medie, dovrebbe arrivare alla fine del mese, più tardi per le superiori. E i ritardi sulle consegne - come quelli sui lavori interni - sono stati la causa di differimenti dell'ultimo momento.

Saranno oltre 12mila gli studenti di Roma per i quali la prima campanella suonerà più in la. Per qualcuno addirittura dopo lo stop per la consultazione referendaria del 20 e 21.

E’ il caso degli alunni della Ulderico Sacchetto a Torrevecchia che rientreranno in classe solamente il 24, “considerato che allo stato attuale non sussistono le condizioni tecnico-igienico-sanitarie necessarie per fruire dei locali scolastici nel rispetto delle normative vigenti” - così ha scritto nella delibera il Consiglio di Istituto. E le immagini pubblicate da RomaToday a pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico lo facevano presagire: banchi accatastati ovunque, calcinacci e detriti di ogni genere, sporcizia. Servizi igienici impraticabili. 

Sempre nel quadrante Torrevecchia-Primavalle prima campanella  differita anche per per i plessi Maffi, Maglione e Don Morosini. A poca distanza primo giorno di scuola rinviato pure per gli alunni della Lambruschini. 

 

A Re di Roma rientreranno in classe il 24 settembre gli alunni dell’IC di via Ceneda. "Una decisione molto sofferta seppur presa all'unanimità” - ha scritto il dirigente scolastico, Sabrina Maraffi alle famiglie. Tra le motivazioni che hanno indotto il rinvio dell'apertura: materiale anti Covd non consegnato, insegnanti che non hanno ancora effettuato il test sierologico e la mancanza di un numero adeguato di collaboratori scolastici per garantire una pulizia accurata del plesso. “Tutta la comunità scolastica, docenti e personale tutto, si è prodigato oltre ogni misura per far in modo da poter iniziare le attività didattiche il 14 settembre. Fino all'ultimo abbiamo cercato di farcela”. Ma nulla da fare.

Li come Vigna Clara dove per gli studenti della Zandonai l’apertura è stata rinviata a causa del protrarsi degli interventi di edilizia leggera. “Tale decisione si è resa necessaria per consentire a tutti gli alunni di riprendere le attività didattiche in sicurezza. In tale situazione di emergenza – ha scritto il Dirigente Scolastico Patrizia Giordano  – i lavori in corso dovranno essere completati e la scuola pulita e sanificata“.

Elementari e medie di via Appiano alla Balduina torneranno in classe il 23 per consentire alla scuola di “riorganizzare gli spazi in base a quanto previsto dall’ultima normativa in materia di sicurezza”. 

Rispetto all'inizio fissato per il 14 settembre, si prende più tempo per "lo stoccaggio e lo smaltimento dei banchi biposto", che saranno sostituiti da quelli singoli arrivati solo venerdì scorso, l’Istituto Comprensivo di via Crivelli a Portuense: il rientro in classe è fissato per mercoledì 16 settembre. Per la prima settimana lezioni a orario ridotto: fino alle 14.30 per gli alunni delle elementari, solo fino alle 12 per quelli delle medie. 

“Preso atto dello stato degli interventi di manutenzione ancora non completati nei vari plessi e della carenza di organico”, campanella il 16 settembre anche per l’IC Domenico Bernardini di via Laurentina 710.

Ma c’è anche chi rientrerà a scuola regolarmente il 14 settembre per poi rimanere a casa i dieci giorni seguenti: è il caso delle classi quinte della Contardo Ferrini, nel quartiere Trieste. I bambini faranno il loro primo giorno di scuola il 14, il secondo il 25 settembre. Così prevede il piano di accoglienza a scaglioni diramato dalla scuola. “Dopo mesi di didattica a distanza e chiusura è assurdo arrivare impreparati. Non possono chiederci ulteriore pazienza” - tuona una mamma. A Talenti classi divise in gruppi e a scuola a turno per frequentare in presenza rispettando le distanze: sarà così "fino alla consegna dei banchi monoposto" - si legge nella circolare arivata ai genitori.

“Un inizio difficile, timido, e incerto” - così lo ha definito l'assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio Claudio Di Berardino in un messaggio agli studenti. “Quest’anno la riapertura è sicuramente più difficile degli altri anni. Oltre alle preoccupazioni di dover affrontare un altro lungo anno, fatto di compiti, interrogazioni e studio, quest’anno c’è anche il Covid da dover gestire. Per questo il mio invito è quello di prestare sempre attenzione ai comportamenti, di pensare alla nostra salute e a quella dei nostri cari con piccole semplici azioni che possono davvero fare la differenza. Azioni che ormai avete imparato a conoscere e che è importante continuare a rispettare. In questi giorni state spesso sentendo parlare di scuola, forse con argomenti che raccontano di una scuola lontana da voi, fatta di preoccupazioni burocratiche, prigioniera della cronaca e della propaganda politica. Ciò che tengo a dirvi, cari ragazzi, è di informarvi, approfondire ciò che vi appassiona,  pensare sempre a migliorarvi, a studiare per il vostro futuro, e aiutarci a migliorare le nostre e le vostre istituzioni. Vi invito ad essere responsabili, diligenti, maturi e curiosi. Solo con il vostro contributo sarà possibile affrontare al meglio questa nuova sfida”. 

 

Una prima campanella dunque destinata a suonare nel caos. L'unica certezza il servizio di ristorazione scolastica "regolarmente fruibile" anche nelle scuole statali, fa sapere il Campidoglio, sin dal primo gorno. Qualunque esso sia. E all’Infernetto si cercano mamme e papà disponibili ad essere “volontari della vigilanza”: fuori dall'Istituto Comprensivo 'Francesco Cilea' i genitori 'sentinelle', riuniti in un apposito Comitato, avranno il compito di "suggerire, indicare e informare in merito alle buone pratiche da  attuare relativamente al distanziamento sociale e aiutare il flusso  delle persone" durante l'ingresso e l'uscita dalla scuola.

"Ormai quando apro le chat di classe tremo, non so che altro aspettarmi", scherza Alice, mamma di due studentesse dell'Ic via Crivelli e L'ic largo Oriani di Monteverde, che solo sabato è stata informata che le figlie rientreranno rispettivamente il 16 e il 24 settembre. Ma anche per chi oggi è tornato i dubbi sono tanti. "Ho fatto un foglio Excel per capire gli incastri degli orari delle mie figlie, ho la bile agli occhi in questi giorni - sbotta Daniela Terrinoni, mamma della scuola media Pascoli a San Giovanni - Questa situazione è inaccettabile, c'era tempo per fare tutto".

Certamente i numeri sono nettamente migliorati nel corso dell'estate - all'indomani delle regole sul distanziamento si stimava fino al 90% di scuole con problemi di spazio. Grazie anche ad accordi come quelli col Parco Archeologico del Colosseo, che ha messo a disposizione Curia Iulia, Atrio di Santa Maria Antiqua, i giardini degli Horti Farnesiani e l'ingresso San Gregorio, oppure attraverso il protocollo col Vicariato che ha reso possibile l'allestimento di 95 classi in spazi parrocchiali, dove da oggi fanno lezione oltre 2mila studenti. Un po' dappertutto si entra a orari scaglionati, in genere 8.30/ 9.30, ma ci sono licei come il Malpighi e il Righi dove la prima campanella suonerà alle 7.45.

E ripartono le scuole dell'infanzia: 30mila bambini circa nelle 300 strutture gestite dal Comune. A loro la febbre verrà controllata anche dalle maestre, contrariamente agli istituti di altri ordini e gradi, dove il termoscanner è opzionale. E in assenza di grandi cortili e giardini o di un'area riservata, la ricreazione si fa in classe. Idem il pranzo: se il refettorio è stato trasformato in una o più aule, il pasto arriva direttamente al banco, sotto forma di lunch box. Altrimenti, sono previsti più turni: alcuni bambini pranzeranno addirittura alle 11.30 o alle 14.10. " C'è tanta confusione, ci sono arrivate valanghe di messaggi su cosa portare e come, dalle buste di plastica per le giacche dei bambini fino a gel e mascherine - dice Marco, papà di una studentessa della primaria Poggiali- Spizzichino, VIII municipio - l'incertezza è la nostra normalità".

 



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