LA UE sospende per la prima volta il Patto di Stabilita". La Pandemia causerà nel mondo almeno 25 milioni di disoccupati. I Pil in caduta libera

di redazione 20/03/2020 ECONOMIA E WELFARE
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Dopo il bazooka della Bce, e la messa a disposizione dei fondi europei, la Commissione Ue ha attivato oggi la clausola di salvaguardia del Patto di stabilità, che consentirà ai Governi di "pompare nel sistema denaro finché serve": lo ha annunciato oggi la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in un videomessaggio. L'ennesimo tentativo di rispondere all'emergenza sanitaria, ed economica, del coronavirus.

 

LE ECONOMIE MONDIALI

Uno studio realizzato dall'Organizzazione del Lavoro (che riunisce i governi, i sindacati e le organizzazioni degli industriali di 187 Paesi) dimostra che la pandemia rischia di provocare la perdita di 25 milioni di posti di lavoro, andando ad aggravare un settore dove nel 2019 già si contavano 188 milioni di disoccupati nel mondo.

Un numero superiore a quello che si verificò dopo la crisi economica del 2008 e che comportò una crescita dei disoccupati mondiali di 22 milioni di unità.

"I comparti  più toccati saranno il turismo, i trasporti ma anche l'industria dell'automobile", dice Guy Ryder, direttore generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. "Sarà un crash-test di proporzioni inquietanti, ben peggiore di quello del 2008". E saranno le economie occidentali quelle più funestate dalla crisi, con una perdita di guadagni che si prevede sfiorerà i 3100 miliardi di euro entro la fine del 2020.

Questa pauperizzazione generalizzata si tradurrà su un'importante diminuzione di consumi e servizi, che a sua volta impatterà sulle imprese e sulle economie nazionali.

Tra 8 e 35 milioni di persone rientreranno nella categoria dei cosidetti "lavoratori poveri" (che sono quelli che guadagnano meno di 2,90 euro al giorno), mentre si prevedeva che nel 2020 la cifra totale di questi, pari a 630 milioni di persone, sarebbe diminuita di 14 milione di persone. "Prendendo esempio da quanto accadde nel 2008 è di fondamentale importanza proteggere il salario dei dipendenti e cercare di salvare i posti di lavoro", dice ancora Ryder.

LA FINANZA E I BILANCI DEGLI STATI

E' la crisi economica il terreno sul quale si stanno confrontando i governi europei per cercare di contenere l'impatto inevitabile della crisi economica dovuto all'epidemia da coronavirus.

Secondo le stime del Fondo Monetario internazionale il pil italiano è atteso calare nel 2020 dello 0,6% mentre il debito pubblico salirà al 137% del pil e il deficit al 2,6%Le stime sono contenute in una nota datata 11 marzo e allegata all'Article IV sull'Italia, e includono quindi in parte l'effetto del coronavirus. Nel rapporto, stilato invece sulla base dei dati a disposizione fino al 28 gennaio, si prevede una crescita per l'Italia dello 0,4%. Il Fmi loda la risposta decisa delle autorità italiane al coronavirus, "incluse le azioni più recenti" e raccomanda "azioni coordinate regionali e internazionali per affrontare gli effetti della pandemia". Nella nota allegata all'Article IV sull'Italia, il Fondo "riconosce e sostiene le priorità delle autorità" che sono "giustamente concentrate nel combattere la pandemia e sostenere la sanità, i lavoratori, le aziende e le famiglie".Il  Fmi plaude alle autorità italiane per la "loro prudente attuazione della politica di bilancio nel 2019 che è stato meglio delle attese" e per i progressi "nel rafforzamento delle banche". Il Fondo comunque "riconosce che il bilancio quest'anno peggiorerà" a causa degli effetti della pandemia e "dà il benvenuto al piano delle autorità di portare avanti un risanamento di bilancio di medio termine, una volta che la pandemia" sarà passata. Secondo il Fmi servono misure pro-crescita e inclusive, inclusa quella fiscale. Le previsioni del Fondo Monetario per l'Italia

E in Europa il presidente Conte chiede di utilizzare le risorse del Mes, 500 miliardi per sostenere le economie dei paesi membri. "Si può anche pensare di utilizzare le risorse del MES trasformandolo in una sorta di "coronavirus Fund" perché le sue risorse possano essere utilizzate da tutti gli stati europei per fronteggiare gli effetti economici prodotti dalla pandemia. Queste risorse devono pertanto essere concesse a tutti gli Stati, senza alcuna condizionalità presente o futura". E' quanto scritto in una nota di Palazzo Chigi.  

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, apre dunque ai Coronabonds. In un'intervista alla radio Deutschlandfunk, la presidente ha detto che "stiamo guardando a tutti gli strumenti e qualunque aiuto verrà utilizzato" per mitigare le conseguenze economiche dell'epidemia. "Questo vale anche per i Coronabonds, se aiutano e se sono correttamente strutturati, saranno usati", ha detto. La presidente della Commissione ha accolto così l'appello del premier italiano Conte.  

"La logica, la filosofia" di Conte sull'uso del Mes "è assolutamente condivisibile. Le modalità con cui si può fare un'operazione di questo genere sono legate alla discussione su questi eurobond, cioè su strumenti che si costruiscono sul mercato e sono a disposizione per tutti i Paesi": lo ha detto il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni a Radio Anch'io. Gentiloni ha sottolineato che la crisi "riguarda tutti", e che visto che abbiamo strumenti coordinati dobbiamo provare ad usarli".

Per Gentiloni "la dimensione della risposta comune ancora non è adeguata ma sono stati fatti passi straordinari. Se cambiamo le regole di bilancio, quelle sugli aiuti di Stato e la Bce mette in campo il paracadute, nonostante le differenze (di vedute tra Paesi, ndr) la reazione è stata molto veloce". Gentiloni ha spiegato che "avremo conseguenze enormi per tutti i Paesi", ma ancora "si fa fatica a capire" che non è una crisi "soltanto di uno o di pochi".

Intanto il REF Ricerche rivede nettamente al ribasso la stima sulla contrazione del Pil italiano nel primo semestre -8% (dal -1/-3% indicato in precedenza). La caduta -si legge nella nota del centro di ricerche - riguarda con questa intensità solamente l'ultima parte del primo trimestre, che potrebbe chiudere con un possibile decremeto del 3 per cento  sul quarto 2019, e manifestarsi pienamente nel secondo, quando la caduta sarebbe di un altro 5 per cento sul primo trimestre".  Un rimbalzo è possibile, secondo il Ref, a partire dal terzo trimestre.   

Il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, ha avvertito che se l'Unione europea abbandona l'Italia, l'Ue "non si riprenderà più". Intervistato dalla tv Lci, Le Maire ha lanciato un appello ai Paesi Ue a "essere uniti" per far fronte al Coronavirus. "Se sarà ognun per sé" - ha ammonito - se si abbandonano alcuni Stati, se ad esempio si dice all'Italia 'cavatevela da soli', l'Europa non si riprenderà".

"Serve maggiore severita'. Non so se ci sara' un nuovo provvedimento, la catena di comando e' netta e Conte fa la sintesi, ma lo auspicherei almeno nelle zone come la Lombardia", ha detto il capo politico del M5s, Vito Crimi a Radio 1. "Tutto quello che non e' essenziale andrebbe chiuso. Ma tante aziende hanno scelto di proprio la chiusura", cosi' rispondendo alla domanda se sia necessario chiudere tutte le aziende. "Circa il ricorso al Mes senza condizionalita' - conclude Vito Crimi - purtroppo non ci credo".

 



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