Violenza alle donne. Centri antiviolenza "Aumentano le richieste d'aiuto"

Ai Centri antiviolenza nel 2017 si sono rivolte 43.467 donne (15,5 ogni 10mila donne); il 67,2% ha iniziato un percorso di uscita dalla violenza (10,7 ogni 10mila). Tra le donne che hanno iniziato questo percorso, il 63,7% ha figli, minorenni nel 72,8% dei casi. Le donne straniere costituiscono il 27% di quelle prese in carico. E' quanto afferma l'Istat che con il Dipartimento per le Pari Opportunità (DPO), il CNR e le Regioni, ha condotto la prima indagine sui 281 Centri antiviolenza (CAV) che svolgono attività a sostegno delle donne maltrattate e dei loro figli.
Le professioniste che operano nei Centri antiviolenza in Italia sono 4.403, di queste, 1.933 (43,9%) sono retribuite mentre 2.470 (56,1%) risultano impegnate esclusivamente in forma volontaria. E' quanto emerge dalla prima indagine sui 281 Centri antiviolenza (CAV) che svolgono attività a sostegno delle donne maltrattate e dei loro figli condotta dall'Istat. Numerose sono le figure professionali di cui i Centri si avvalgono: operatrici di accoglienza (89,3%), psicologhe (91,7%), avvocate (94,1%), educatrici (50,2%). Scarsa invece la presenza di mediatrici culturali (28,9%). La maggiore quota di volontarie si riscontra tra le operatrici e le avvocate. La formazione è uno degli aspetti qualificanti dei Centri antiviolenza: più di nove su dieci hanno svolto una formazione obbligatoria per le operatrici sulla tematica di genere. Tra i temi specifici affrontati i più frequenti sono la Convenzione di Istanbul (81,2% dei Centri ha offerto corsi sul tema), i diritti umani delle donne (64%), l'accoglienza delle donne migranti (51,3%). Minore invece la quota di Centri che hanno trattato l'accoglienza delle donne con disabilità nei loro corsi (15,2%).
Oltre a farsi carico delle donne vittime di violenza, i Centri svolgono attività di informazione e prevenzione all'esterno. Nel 2017, l'81% ha organizzato formazione all'esterno, soprattutto verso gli operatori sociali e sanitari, ma anche verso le forze dell'ordine e gli avvocati, e il 91,7% ha svolto attività d'informazione presso le scuole.
