Scontro Salvini Orlando sul decreto sicurezza, smentita la presenza della Digos nell'ufficio anagrafe di Palermo.

di redazione 04/01/2019 POLITICA
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Il braccio di ferro tra il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, deciso a disobbedire al ministro dell’interno Matteo Salvini si fa di ora in ora più duro. 

Intanto la Questura di Palermo smentisce la presenza di agenti della Digos all'Anagrafe di Palermo. "La notizia di una asserita presenza di personale della Digos di Palermo presso l'Ufficio Anagrafe del Comune - si legge nel comunicato -  per assumere informazioni sulle procedure sui richiedenti asilo politico" è "destituita di ogni fondamento": "nessun dipendente della locale Digos ha fatto accesso negli uffici comunali". 

Ieri il capo area Maurizio Pedicone ha trasmesso all’ufficio anagrafe il documento del 21 dicembre scorso in cui il sindaco di Palermo dispone la sospensione delle procedure previste dal decreto sicurezza. La sospensione, ricorda Pedicone, va praticata «nelle more di approfondire il provvedimento legislativo», la cui applicazione potrebbe «ledere i diritti fondamentali costituzionalmente garantiti della persona». Le prime dieci richieste di residenza da parte di extracomunitari, pervenute stamane, sono state rimandate a fine mese per l’esame dei documenti.

Lo strappo con il Viminale deciso dal sindaco Leoluca Orlando rischia ora di mettere tra l’incudine e il martello gli addetti dell’ufficio anagrafe del municipio palermitano. I quali da un lato hanno ricevuto l’ordine scritto dal primo cittadino dall’altro, in quanto ufficiali di stato civile, sono sottoposti al controllo della prefettura. A questo proposito, i rappresentanti sindacali degli impiegati hano emesso una nota che sottolinea tale preoccupazione: «Non possiamo permettere che a rimetterci siano i dipendenti del Comune dell’ufficio anagrafe che accogliendo le richieste dovranno difendersi in giudizio», spiegano. «Abbiamo ricevuto diverse telefonate da parte dei funzionari e dipendenti comunali che non sanno cosa fare e sono preoccupati per i rischi a cui vanno incontro. Apporre una firma ad un provvedimento li espone a possibili denunce e in caso di condanna alla perdita del posto di lavoro», concludono.

Sempre a Palermo questa mattina le associazioni di volontariato che sostengono i migranti hanno organizzato un sit in davanti a Palazzo delle Aquile, sede del municipio. Centinaia di persone, nonostante la pioggia hanno manifestato a favore della decisione di Orlando di congelare l’applicazione del decreto Salvini.

L’arcivescovo di Palermo monsignor Corrado Lorefice, pur non prendendo apertamente posizione, ha pronunciato parole che sembrano andare nella direzione della solidarietà e dell'aiuto ai profughi: «Tu, Gesù, sei stato il primo profugo dell’era cristiana. Aiutaci ad aiutare ogni uomo che chiede accoglienza» ha detto nel corso di un’omelia proprio mentre era in corso il sit in. «Rendici capaci - aggiunge l’arcivescovo - di preparare il vero presepe, di aprire le nostre strutture e le nostre famiglie. Fai in modo che non ci accada di rimanere in silenzio dinnanzi ai "disumani decreti che aggravano la sofferenza di chi è vessato dalla povertà e dalla guerra".


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