Elezioni politiche in Spagna. Gli schieramenti e i candidati

di Matteo Lombardi 19/12/2015 ESTERI
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Domenica 20 dicembre si vota in Spagna per elezioni politiche che mai in questo caso sembrano in bilico. Per la prima volta i due storici partiti, i Popolari e il Partito Socialista potrebbero perdere le rispettive posizioni di leadership nel panorama politico nazionale. A insidiarli nuovi movimenti, agguerriti, che si propongono come anti-casta. In particolare a sfidare l’attuale primo ministro Mariano Rajoy tre volti nuovi, tre giovani. Dal segretario dei socialisti Sanchez fino al numero uno di Podemos, Iglesias e infine l’outsider Rivera, leader di Ciudadanos.

Quella che potrebbe essere la tornata elettorale che mette la parola fine al bipartitismo spagnolo, con l’affermazione sulla scena di due nuovi partiti, Ciudadanos a destra e Podemos a sinistra, sta tenendo l’opinione pubblica cin il fiato sospeso. Oltre 36 milioni di elettori chiamati alle urne per rinnovare il Congresso e il Senato, 558 onorevoli che con il loro voto di fiducia eleggeranno nei fatti il nuovo premier.

Rajoy sessant’anni è premier dal 2011, il suo partito è dato dai sondaggi al 25%, ma i numerosi recenti scandali, casi di corruzione e mal governo hanno certamente inficiato l’immagine dei Popolari. Quel 25 per cento non sarebbe certamente sufficiente a dare vita ad una maggioranza, per questo molti analisti vedono nella formazione di Ciudadanos un possibile alleato post elettorale.

Pedro Sánchez (Psoe)

 Ribattezzato dalla stampa spagnola il guapo (il bello), Sánchez, professore di economia, ha 43 anni. È segretario del Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe) dal 2014. Il suo partito, secondo i sondaggi, potrebbe ottenere il 21.4 per cento.

 Albert Rivera (Ciudadanos)

E’ il nome nuovo, anzi nuovissimo, della politica spagnola, il suo movimento, dai chiari riferimenti di destra, miscelati a slogan che possono attrarre anche elettori lonatni da quella area politica, potrebbe arrivare al 15%.

Infine Pablo Iglesias (Podemos)

Professore di Scienze Politiche, leader di Podemos, espressione politica del movimento Indignados. Le ultime rilevazioni lo danno al 20%. Podemos si è fatto promotore in questi anni di alcune iniziative sociali molto apprezzate, come l’innalzamento del salario minimo e la lotta alla corruzione e alle posizioni di potere della tradizionale classe dirigente. Iglesias è molto amato dai giovanissimi, da una parte cospicua degli intellettuali, della cultura e del mondo universitario della nazione.

  


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