Al Palazzo delle Esposizioni di Roma in mostra la Phillips Collection

di Paola Ranieri 10/11/2015 ARTE E SPETTACOLO
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Nella foto "Motivo di foglie" di Georgia O'Keeffe

Il Palazzo delle Esposizioni apre le porte alla Phillips Collection per presentare al pubblico italiano una formidabile raccolta di dipinti provenienti dal primo museo americano di arte moderna. La mostra dal titolo “Impressionisti e Moderni. Capolavori della Phillips Collection di Washington” espone sessantadue dipinti, ripercorrendo l’evoluzione della pittura moderna dagli inizi dell’Ottocento fino alla metà del Novecento. L’esposizione si articola in sei macrosezioni che si snodano in ordine cronologico dal classicismo, passando per il romanticismo e il realismo dei primi dell’Ottocento, fino ad arrivare alle opere francesi e americane del secondo dopoguerra. Una raccolta affascinante che riflette la visione di un collezionista unico, Duncan Phillips (1886-1966),

rampollo di un ricco industriale del vetro di Pittsburg, con la passione dell’arte e una visione originale e pioneristica per l’arte del suo tempo. Un mecenate, capace d’instaurare un dialogo appassionato con gli artisti e con una spiccata sensibilità per i grandi talenti e le future promesse.  Il museo è stato infatti il primo ad acquistare i lavori di Pierre Bonnard (1925) e Georges Braque (1927) e vanta l’acquisizione del primo autoritratto di Paul Cézanne (in mostra). Inoltre la Phillips Collection è stato il primo museo americano ad organizzare mostre su Chaïm Soutine (1943) e Giorgio Morandi (1957).

Tutto ciò lo ritroviamo nelle sale del Palazzo delle Esposizioni che esordisce con i dipinti dei grandi artisti che hanno rivoluzionato la pittura europea del XIX secolo; così non ci si può non soffermare davanti all’inconsueta figura del “San Pietro penitente” di Goya né rimanere impassibili davanti al “San Pietro penitente” di El Greco, e ancora come non ammirare le sinuose rotondità di “La piccola bagnante” di Ingres , i paesaggi di Courbet e l’energia che emerge nel dipinto “La rivolta” di Daumier che Duncan Phillips definiva “il quadro più importante della collezione”.

 Dipinti messi in dialogo con gli artisti che ritroviamo nella sala dedicata all’Impressionismo e Postimpressionismo, dove dominano colore e luce come nei paesaggi di Monet, Cèzanne, Sisley e nell’incantevole dipinto di Van Gogh “Casa ad Auvers”, nelle figure delicate di Degas “Malinconia” e “Ballerine alla sbarra”, e in quella più misteriosa di Redon “Mistero”.

 Un posto di grande rilievo è dedicato agli artisti del XX secolo, così in mostra ritroviamo ben tre dipinti di Picasso, un Modigliani il magnifico ritratto di “Elena Povolozky” e ancora dipinti di Utrillo, Rousseau, Bonnard, Gris, Braque, Rouault, Dufy, Vuillard, Nicholson, Matisse, Soutine, Kandinskij, accanto agli americani Arthur Dove e Georgia O’Keeffe. Infine la mostra si conclude con le opere dei grandi artisti dell’espressionismo astratto, maestri americani ed europei del Secondo dopo Guerra come Pollock, De Staël, Diebenkorn, Louis, Rothko, Guston.

La bellezza di questa mostra è data anche dalla presenza femminile, tre le artiste presentate, Berthe Morisot,esponente dell’impressionismo che ritrae nell’intimità del quotidiano due figure femminile nella sua “Due ragazze”; Georgia O’Keeffe, esponente dell’espressionismo americano, con il suo dipinto “Motivo di foglie” e infine per l’espressionismo astratto Maria Elena Vieira Da Silva con“Cavalletti da pittore”.

 

 

 

 


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